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Napoli e i 50 anni di Pampa Sosa

Roberto Carlos Sosa, il Pampa, compie 50 anni e Napoli gli fa gli auguri per quello che è oggi e per quello che ha rappresentato nella storia di una squadra e di una città che vive anche di calcio e palpita per tutti quelli che indossano la maglia azzurra

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La vicenda Kvaratskhelia con l’addio dal Napoli ha riportato in evidenza la discussione su come nel calcio si sia passati, per alcuni giocatori, dall’essere delle bandiere di una squadra al dimenticatoio in un batter d’occhio.

Difetto di memoria? Risentimento per la decisione di andare altrove? Sensazione di tradimento che nel tifoso diventa quasi un fatto personale?

Tante possono essere le motivazioni che portano ai più svariati pensieri e atteggiamenti ma quello che davvero conta è altro.

I nostalgici parlano della maglia, concetto in assoluto per carità condivisibile, ma forse fuori moda; sarebbe meglio forse valutare la qualità della permanenza in città come in campo, senza farsi influenzare soltanto dai risultati agonistici, di questo o quel calciatore per tirare delle somme.

Da Juliano, passando per Canè le bandiere del Napoli

Pensando al Napoli ci sono tre giocatori sui quali, dal punto di vista di chi scrive, è lecito pensare che i dubbi sul loro attaccamento siano davvero pochi: Antonio Juliano, Jarbas Faustinho Canè e Roberto Carlos Sosa per i napoletani “Il Pampa”.

Ed è proprio di quest’ultimo che si vuole parlare oggi.

L’occasione è data dal fatto che proprio oggi, 24 gennaio, Sosa compie 50 anni.

Il Pampa ha vestito la maglia del Napoli per solo 4 stagioni ma è uno di quei giocatori che sembra aver giocato sempre e soltanto a Napoli pur avendo avuto una carriera lunga che lo ha portato a scendere in campo, in Italia e in Argentina, suo paese natale, per quasi una ventina d’anni.

Con Sosa in campo il Napoli è ripartito dall’inferno della serie C per tornare alla serie A in tre stagioni, vestendo la maglia azzurra per 114 volte realizzando 26 reti, mai banali ed alcune legate a ricordi indelebili.

Parlare del Pampa oggi, indipendentemente dalla ricorrenza, evidenzia la forte discrasia tra chi è voluto andar via e chi nell’estate del 2004 decise di abbracciare il progetto Napoli per riportare la squadra azzurra nella massima serie.

L’arrivo di Sosa al Napoli e la rinascita della società 

Di sicuro il suo rapporto con l’allora direttore sportivo Pierpaolo Marino ebbe il suo peso, ma l’aver messo da parte una serie di offerte provenienti da squadre di serie A per scegliere Napoli rappresentò di fatto la rinascita di una squadra e la speranza di una città di tornare a giocare nel campionato che più le compete da sempre.

La notizia lanciata nella conferenza stampa di presentazione dal presidente De Laurentiis, ripresa dagli organi di stampa, che il primo acquisto per la costruzione del nuovo Napoli sarebbe stato il suo fu una boccata di ossigeno dopo la mazzata della retrocessione del precedente sodalizio in serie C.

Il suo arrivo di sicuro ebbe effetti benefici sulla formazione del gruppo di giocatori che sarebbero stati messi a disposizione dell’allenatore Giampiero Ventura in quei frenetici 14 giorni di mercato che furono concessi al Napoli per formare una squadra credibile.

Roberto Carlos Sosa è per questo motivo che non sarà mai dimenticato da nessun tifoso, che si rispetti, del Napoli.

Vederlo in televisione, sentirlo alla radio, leggere le sue interviste sulla carta stampata fanno pensare ad un amico che si incontra di tanto in tanto e che si accoglie con un sorriso ed un abbraccio.

Se a questo si aggiunge la sua voglia di giocare sul manto erboso che aveva avuto la fortuna di vedersi calpestare da Diego Armando Maradona, al punto da essere l’ultimo argentino a vestirne la maglia nell’ultima partita casalinga di quella dannata serie C, segnando per giunta la rete del pareggio contro il Frosinone alla Maradona, il quadro è completo.

Pampa Sosa fa parte della storia del Napoli e la notizia che presto l’amico scrittore, Paquito Catanzaro, sarà in libreria con un libro a lui dedicato è un’ulteriore conferma che Napoli non lo ha dimenticato.

Si diceva dei calciatori-bandiera.

Possono bastare anche quattro intense stagioni per poter dire che questo o quel giocatore rappresenta la squadra che lo ha ingaggiato e la città che lo ha sostenuto.

Oggi Sosa compie gli anni e gli facciamo i nostri più sinceri auguri. Dopo aver appeso le classiche scarpette al chiodo ha fatto alcune esperienze come allenatore sino poi a diventare un apprezzato opinionista televisivo per il suo equilibrio, la sua competenza e soprattutto per i suoi toni sempre pacati.

La sua inconfondibile voce ed il suo sorriso sono il biglietto da visita di un amico che parla di calcio, parla del suo Napoli, ricorda il grande Diego e sente dentro di sé da sempre, come giusto, il richiamo della sua terra d’origine che proprio 

 

Maradona paragonò alla nostra Napoli.

Auguri Pampa.