‘Non rubateci i sogni’ è lo spettacolo di Bernardino de Bernardis in scena il 3 e il 4 dicembre al Teatro Totò. Queste due serate saranno, per il Teatro Totò – teatro della tradizione partenopea – un’occasione particolarmente importante per dar lustro allo spirito costruttivo della nostra città dove il lavoro delle associazioni e di tanti volontari, pur essendo immenso ed indispensabile, è troppo spesso offuscato da luoghi comuni tanto radicati da far parlare di Napoli solo per eventi di cronaca nera. Durante lo spettacolo della serata di martedì 3 dicembre saranno presenti in sala Adriano Police, presidente dell’associazione Giovani della Speranza di Caivano, con i suoi ragazzi mentre mercoledì 4 dicembre sarà la volta di don Luigi Merola con i ragazzi della sua associazione A voce de criature.
Al Teatro Totò per un fine benefico
Per entrambe le serate è prevista una raccolta fondi finalizzata al supporto di un progetto delle due associazioni; questa scelta è estremamente coerente con il messaggio dello spettacolo ‘Non rubateci i sogni’ che è un grido di esortazione alla lotta contro l’indifferenza, di stimolo all’esercizio della capacità di immaginare un futuro diverso. Lo spettacolo alimenta la speranza, mostrando che anche quando tutto sembra impossibile le cose possono cambiare specialmente grazie alla forza della condivisione da parte della comunità.
L’autore di ‘Non rubateci i sogni’
Lo spettacolo ‘Non rubateci i sogni’, scritto e diretto da Bernardino De Bernardis, rappresenta per l’autore un ritorno alle radici in quanto a vent’anni lasciò la città ma solo fisicamente; il legame con lei è rimasto sempre molto forte. Scrivere e dirigere questo spettacolo è stato per De Bernardis un’occasione in più per analizzare, conoscere nel più profondo e soprattutto continuare ad amare la sua Napoli. Le risate, le emozioni e le riflessioni stimolate dallo spettacolo diventano gli elementi che trasformano il teatro in uno strumento di lotta sociale nella battaglia contro i soprusi e la logica del profitto a discapito della comunità soddisfacendo la volontà dell’autore di impegnarsi per la sua città.
Il ruolo del teatro per Bernardino De Bernardis
Punto cruciale dello spettacolo, come sottolinea l’autore, sono gli interrogativi su cui obbliga a riflettere: – com’è possibile riuscire a sognare in una città che a volte sembra soffocare? – Com’è possibile opporsi a chi vuole privarci persino dei luoghi di aggregazione e cultura? E lo stesso De Bernardis continua spiegando che:
<<Il teatro non deve dare risposte, ma porre domande. Il resto è lasciato all’interpretazione del pubblico che mai come nello spettacolo teatrale è parte integrante della performance. È questa la magia unica del teatro: una compartecipazione che ci unisce in un momento irripetibile.
In questo viaggio verso la costruzione dello spettacolo che ha per sua natura una gestazione molto lunga, ho avuto modo di sentire una coesione, un’energia ed un’empatia incredibile con tutti coloro che vi hanno preso parte, rendendo il percorso verso la realizzazione della performance un cammino fertile di idee e ricco di condivisioni positive>>.
I personaggi di ‘Non rubateci i sogni’
Un prete timoroso, don Angelo, sacerdote napoletano che, dopo vent’anni di lontananza, viene trasferito proprio nel quartiere della sua infanzia, un quartiere particolarmente difficile che conosce bene. Il ritorno è però caratterizzato da una situazione particolare: la sua chiesa è in ristrutturazione e il luogo di culto è stato temporaneamente trasferito in un teatro confiscato alla Camorra dove un gruppo di giovani ribelli testimonia la tenacia di chi crede nella forza dei sogni; con Salvatore Mennitti, Francesco Piccirillo, Martin Loberto, Ciro Desiderio, Elena Verde, Noemi Giordano.