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AAA Piacere della lettura cercasi !

In difesa di uno degli strumenti principali per la diffusione della cultura è oggi opportuno soffermarsi un po’ su come sono cambiate negli ultimi anni le considerazioni quando si parla di lettura

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letturaProf: «Ragazzi a proposito di lettura riflettete sull’affermazione di Umberto Eco: ‘chi legge ha il privilegio di vivere più vite!’ In effetti è vero che, leggendo, facilmente ci si immedesima nei personaggi arricchendosi delle loro esperienze…»

Alunno: «prof e c’è bisogno di leggere tutto un libro? Basta farsi un giro sui social o se proprio dobbiamo leggere un libro importante su internet si trova il riassunto!»

Questo tipo di considerazioni, che possono sembrare battute ma purtroppo non lo sono, si sentono sempre più spesso nelle aule delle nostre scuole. La digitalizzazione ha sicuramente segnato una svolta importante nella vita di tutti, indipendentemente dall’età. Forse questo cambiamento richiede però un impegno: riequilibrare il ricorso al suo uso con la conoscenza di alcune capacità tipicamente umane che, se non esercitate, rischiano di sparire.

In una società dove la quotidianità si affronta sotto l’imperativo del «mordi e fuggi», e purtroppo con un ritmo incalzante, sembra svanire anche il desiderio di quel momento di relax dato dal piacere offerto dalla lettura di un libro e dallo stimolo che ne deriva di godere di una forma di libertà: una riflessione intima e personale, critica e, soprattutto, sempre legittima.

Invitiamo a riflettere su questo fenomeno Enza D’Esculapio, docente di Storia e Filosofia da circa un decennio in pensione, scrittrice, esperta moderatrice di incontri letterari, e sempre attiva in iniziative che favoriscono la divulgazione della cultura attraverso la lettura. Cura da alcuni anni un Salotto Letterario presso il Centro Agape, un‘ Associazione Culturale no profit nel cuore del Rione Alto a Napoli

Durante gli ultimi anni di insegnamento aveva già notato una crescente indifferenza nei confronti della lettura da parte dei giovani?

Innanzitutto un saluto a tutti i lettori e grazie per l’invito. Alla sua domanda devo rispondere con un sì, purtroppo.

Rispetto agli anni ’80 e ’90 buona parte degli alunni, in prevalenza i ragazzi degli inizi del 2000, non gradivano essere coinvolti in attività scolastiche o extra in cui la lettura aveva un ruolo centrale.

Va detto, senza estremizzazioni, che l’uso e la diffusione a tappeto della digitalizzazione ha contribuito ancor di più al distacco dal cartaceo. D’altro canto, mi auguro che accada come per altre transizioni del recente passato – pensiamo all’uso quotidiano da parte di tutti del computer – dopo i tempi di adattamento l’uso è rientrato nella quotidianità. I ragazzi, com’è giusto che sia, sono animati dalla curiosità e dalla voglia di essere sempre al passo con i tempi, credo che riusciranno a governare questa transizione, con il supporto della scuola che, come sempre, deve continuare ad esercitare il proprio ruolo di agenzia educativa.

Quanto è stato difficile far comprendere ai suoi alunni che lettura e scrittura possono essere anche ‘ancore di salvataggio’ in alcuni momenti della vita?

Non è stato semplice, come immagino non lo sia ancor oggi. Per superare la diffidenza verso la lettura come puro piacere , per molti anni mi sono avvalsa del teatro come strumento didattico. La mia personale passione per un genere letterario, correlata a progetti di educazione alla legalità mi ha consentito di trattare con gli alunni tematiche quali il bullismo, le morti bianche, le mafie ed altro. Partendo dalla lettura condivisa di romanzi, di saggi , di testimonianze si arrivava alla scrittura di un copione e alla fine a una messa in scena a cui assistevano tutte le componenti scolastiche. A conti fatti posso dire che il riscontro è stato sempre positivo…con qualche ritrosia da parte di alcuni? Onestamente, sì.

Quanto è già stato fatto, cosa si sta facendo e cosa crede si possa ancora fare per divulgare il piacere della lettura?

Bisogna dare atto che negli ultimi anni ci sono state tante iniziative ad ampio raggio sia attraverso la Scuola sia al di fuori che hanno sollecitato giovani e adulti alla lettura. Mi viene in mente il ‘bookmoving’ oppure ‘io leggo perchè’ o anche le fiere del libro che si svolgono lungo tutta la penisola, in cui c’è una folta partecipazione di giovani. Certo non è ancora sufficiente , anche se le ultime indagini in merito al tema di cui stiamo trattando ci confortano. Sembra che il periodo del Covid abbia dato un aiutino nel settore della lettura da parte dei più giovani e non.

Crede possibile raggiungere un giusto equilibrio tra digitalizzazione e tradizione nella scuola? 

Forse sì. Accanto alle tante strategie didattiche già praticate, mi sembra che il Social reading possa essere la nuova modalità più atta a riequilibrare questo distacco tra l’innovazione e la tradizione. Il social reading didattico è una pratica di lettura condivisa attraverso cui studenti e docenti, all’interno di un ecosistema educativo digitale protetto e opportunamente strutturato, possono leggere insieme un testo, commentarlo, discuterne e confrontarsi secondo le dinamiche tipiche dei social network, ovvero i “luoghi” che i ragazzi frequentano quotidianamente e in cui si svolge una parte consistente della loro vita sociale. In cui si sentono in qualche modo a casa. Tutto utilizzando brevi messaggi di testo e il loro strumento preferito, lo smartphone, che quindi da oggetto per il divertimento si trasforma in strumento per l’apprendimento, mantenendo però le dinamiche di gioco e di ingaggio care ai ragazzi” ( cit) Attraverso questa metodologia il libro prenderà vita e non sarà più per i giovani solo carta inanimata e fredda.

Secondo il suo punto di vista se e quanta importanza in questa disaffezione alla lettura gioca il ruolo degli adulti in famiglia?

Anche a questa domanda devo esordire con un «purtroppo», gioca un ruolo cruciale. Da quanto emerge dalle rilevazioni ufficiali, la lettura in Italia e soprattutto nel Sud non è in cima ai pensieri degli italiani, per svariati motivi. In Italia si scrive molto; l’editoria è fertile e offre prodotti letterari che spaziano in tutti i generi, però si legge molto poco. Dunque potremmo dire, con le dovute cautele ed eccezioni, ‘lettori adulti deboli, generano lettori giovani altrettanto deboli’. Anche se ad onor del vero, dati recenti in merito ci dicono che le ultime generazioni tra e-bok e cellulari leggono di più rispetto agli adulti. Troppo poco ancora, rispetto agli altri paesi europei.

Centro Agape letturaSo che lei segue le attività del Centro Agape, mi sembra giusto, a questo punto del nostro ragionamento, conoscere qualcosa in più in merito. Qual è il target delle persone che seguono le attività del Centro Agape e se e come è cambiato nel post-covid

Il Centro Agape è una libera Associazione Culturale, senza fini di lucro. Un luogo di benessere psico-fisico, dove l’accoglienza e la cura delle persone è trasversale. E’ frequentato da una platea composita per età e cultura. Varie e numerose sono le attività aperte al pubblico tra cui ne cito alcune : Sportello d’ascolto psicologico, Tutoring psicologico, Counseling individuale e di gruppo,Trattamenti olistici, Nutraceutica, Burraco, Laboratorio teatrale , Salotto letteraio.

Nel periodo Covid alcune attività, tra cui il Salotto Letterario da me curato, vennero svolte on-line. Ciò se per un verso all’epoca consentì di superare un isolamento forzato, dall’altro, forse, ha indotto molti a preferire un rapporto «comodoso >>.

Con passione, ma faticosamente, abbiamo riconquistato il nostro pubblico e riaperto in presenza le attività, tra cui i battenti del Salotto, frequentato per la maggior parte da adulti, al fine di incoraggiare la lettura e lo scambio dal vivo di esperienze e conoscenze. Va detto che amici storici e nuovi ci affiancano in questa ripresa. Sia che siamo adulti che ragazzi credo che la riflessione di un grande scrittore possa farci buona compagnia.

I libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di familiarità attiva e penetrante.” (Fernando Pessoa)