Giornata dedicata alla conferenza stampa di Antonio Conte in vista di Inter-Napoli che andrà in scena al Meazza domenica sera alle 20.45.
Una gara spartiacque visto che poi ci sarà l’ultima sosta per gli impegni della nazionale e dopo sarà corsa verso il platonico titolo d’inverno.
La domanda d’apertura è stata riservata, come prevedibile, al ritorno di Conte a Milano proprio contro l’Inter che lui riportò nel 2020-2021 allo scudetto.
Conte e il confronto da ex con l’Inter
“Fa sempre un certo effetto tornare dove si è lavorato anche duramente – ha dichiarato l’allenatore del Napoli –. È un carico di emozioni, torni indietro nel tempo, è inevitabile ripensare a tante cose, tanti episodi. Anche se alla fine è un bell’effetto tornare dove ho lavorato e vinto. Sono stati due anni felici. Nel primo siamo arrivati secondi ed abbiamo perso la finale di Europa League, nel secondo invece vincemmo lo Scudetto. È stata una bellissima esperienza che porto dentro di me, come tutte quelle passate che ho sempre vissuto al massimo”.
Subito dopo si è passati a chiedere a Conte di commentare le parole che il presidente De Laurentiis ha rivolto ai tifosi, di cui si riporta uno stralcio per meglio inquadrare la questione, eccolo: “Cari tifosi del Napoli sto partendo per Los Angeles e rientrerò in tempo per Napoli-Roma. Vorrei rassicurarvi sul fatto che il verbo ‘ricostruire’, da me pronunciato la scorsa estate, ha un significato preciso: è un percorso appena iniziato e ci vorrà calma e pazienza per arrivare a meta, anche se siamo partiti molto bene. Ho visto troppe reazioni improprie[…] Pensare oggi allo scudetto è un errore ingannevole che può diventare un atto di presunzione che dobbiamo evitare. L’obiettivo di tutti noi è ritornare in Europa […] Poi comunque mai dire mai. Forza Napoli sempre e a presto”.
Ecco la risposta di Antonio Conte: “Le parole del presidente non le ho lette. Qualsiasi cosa abbia detto, un tecnico non deve commentare ciò che dice il proprio presidente, deve ascoltare e andare avanti. Sono considerazioni sue, non commenterò mai le parole del presidente, lui è a capo di tutto ed è giusto esprima il suo pensiero. Io sono al di sotto”.
Gli è stato chiesto chi domenica sera ha più bisogno dei tre punti in palio.
“Sono sempre 3 punti importanti. Affrontiamo una squadra che oggi, per tutto ciò che ha dimostrato, è la squadra più forte, hanno lavorato benissimo ed oggi sicuramente sono in posizione di vantaggio rispetto a tutte le altre. Va dato merito a loro, hanno fatto un grande lavoro dai dirigenti all’allenatore ai calciatori, sono cresciuti tutti. Però domenica sono 3 punti per loro e per noi, si giocherà la partita e non andiamo a San Siro per sventolare bandiera bianca prima di iniziare, ma convinti di giocarci le nostre carte, poi vedremo cosa accadrà. Noi la stiamo preparando in maniera importante, come facciamo sempre. Per noi sarà un test importante, ci misureremo con la migliore e sarà importante per capire i nostri progressi”.
Lobotka sarà della partita?

Sarà in campo dal primo minuto Lobotka contro l’Inter?
Le domande successive sono state riservate all’attuale condizione e rendimento di Lukaku e al possibile recupero di Lobotka.
“Ad ogni santa conferenza c’è sempre la solita domanda su Lukaku. La crescita di Lukaku dipende dalla crescita della squadra, il singolo non è mai così determinante da spostare dei valori. La squadra è alla base, poi ci sono i singoli che vanno esaltati, il connubio deve portarci ad essere forti. È la squadra che deve crescere, ma sono fiducioso perché li vedo ogni giorno, hanno voglia di lavorare e migliorare, vedo tanto impegno e non ridurrei il discorso ad un singolo giocatore anche perché non è giusto nei confronti degli altri. Il valore di Lobotka lo conosciamo tutti, è inutile sottolinearlo, noi dobbiamo essere bravi a cercare un qualcosa che possa sopperire ad una o più assenze. Penso

Spazio ancora allo scozzese contro l’Inter?
che Gilmour ha fatto molto bene in queste gare, non mi sentirete mai lamentarmi delle assenze. Abbiamo una rosa, abbiamo cercato di fare una rosa nei limiti del possibile per sopperire anche a qualche infortunio ed ho fiducia in tutti. Lobotka si è allenato da metà settimana, l’abbiamo anche un po’ gestito, ma sta bene, ha recuperato ed è a disposizione, che possa partire dall’inizio o no lo valuteremo”.
Gli è stata poi fatta una domanda sulla classifica che vede ben 6 squadre in soli 4 punti, chiedendogli che corsa sta conducendo il Napoli. La risposta è stata lapidaria e irritata.
“Ma la corsa su cosa? Se parliamo di 6 squadre ci metti dentro il discorso Scudetto, Champions, Europa League, pure Conference, proprio perché sono tutte in pochi punti si capisce la difficoltà del campionato”.
Ci sono state anche altre domande ma c’è da chiedersi, a che servono le conferenze stampa se ogni volta si rivolgono le stesse domande, se si ritorna su argomenti trattati più volte?
Argomenti sui quali l’allenatore del Napoli ha mostrato più volte di non voler entrare perché non possono appartenere ad un dialogo con i giornalisti.
Formare una squadra, allenarla, cementare il gruppo, correre per un solo obiettivo sono tutte operazioni che non possono prevedere parole in libertà.
La conferenza comunque è finita. La parola passa al campo.