Assetati stasera al Ridotto Mercadante

© ivan nocera per teatro di napolii

Stasera andrà in scena l’ultimo spettacolo della prima nazionale di Assetati, il racconto “di come sia sentirsi dilaniati dal dolore che sentiamo, dalla bruttezza che mangia vivi gli esseri umani e della bellezza che li salva”.

Al Ridotto di Mercadante dal 14 al 19 gennaio è infatti in scena per la prima volta in Italia lo spettacolo Assetati, uno dei progetti vincitori della terza edizione del Premio Leo de Berardinis per artisti e compagnie under 35, diretto ed interpretato da Davide Pascarella e tratto dal testo di Waidj Mouawad, il celebre drammaturgo, regista, attore e scrittore canadese di origini libanesi. Le opere di Mouawad esplorano spesso temi universali come l’identità, la memoria, il trauma e la guerra ed è stato insignito di numerosi premi teatrali internazionali, come il Prix du Théâtre de l’Académie Française.

© ivan nocera per teatro di napoli

Lo spettacolo va in scena con le immagini e oggetti di Maria Spadoni, Antonio Gatto è il direttore di scena, mentre Alessandro Brusinaro veste i panni di assistente alla regia e dramaturg, Carmine Pierri e Desideria Angeloni sono responsabili delle luci, Maurizio Campobasso è assistente stagista e le foto di scena sono opera di Ivan Nocera. Assetati è una produzione del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, in collaborazione con A.M.A. Factory.

È il 1991. C’è un ragazzo che una mattina si sveglia parlando e non smette più. C’è una ragazza che piange di orrore e si è chiusa in camera perché ha un mostro nella pancia. C’è un uomo che si chiama Boon, è un antropologo forense, ha appena trovato due cadaveri congelati sul fondo di un fiume, e uno di questi non corrisponde ad alcun essere umano mai scomparso. Questi personaggi si alternano senza mai esistere insieme sulla scena. I loro racconti sono in tempi e in spazi diversi. Corrono paralleli scappando l’uno dall’altro. Sono come raggi di luce che si sprigionano nello spazio. Al centro c’è una bomba atomica.

© ivan nocera per teatro di napoli

Davide Pascarella definisce Assetati come una storia di quando si “smette di credere ai propri sogni finché quei sogni non ti vengono a cercare e ti chiedono il conto di non averli sognati abbastanza forte”. Sottolinea inoltre che «intorno a me c’è il testo di Wajdi Mouawad. Che è anche il mio testo. Io lo ripercorro pagina dopo pagina, lo racconto e lo interpreto.

Lo scopro da capo, come fa il patologo forense che trova un corpo caldo e deve indagare. È un’indagine dentro Wajdi Mouawad, dentro Assetati, dentro Boon, dentro me stesso».

Lo spettacolo andrà in scena stasera alle ore 21:00.

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