Home Sport ATP Finals: i migliori 8 del mondo si contendono lo scettro di re del tennis

ATP Finals: i migliori 8 del mondo si contendono lo scettro di re del tennis

A Torino Jannik Sinner si gioca con gli altri campionissimi della racchetta il titolo di Maestro tra i maestri nell’edizione 2024 del Master di fine anno

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Le ATP Finals, che per il quarto anno di fila si disputano al Palasport Olimpico di Torino, prenderanno il via domani con i primi incontri del Round Robin. Dopo il suo 2024 stellare, condito dai primi titoli Slam della carriera vinti a Melbourne e Flushing Meadows e forte della prima posizione nel ranking, Jannik Sinner si presenta senza dubbio come favorito ai nastri di partenza del torneo che mette di fronte gli 8 giocatori che hanno collezionato più punti nell’anno solare.

Jannik Sinner ATP FinalsATP Finals: senza Djokovic, i favoriti sono Sinner e Alcaraz

Il grande assente, alle ATP Finals, sarà Novak Djokovic, bicampione uscente nonché il giocatore capace nella storia di questo torneo di alzare per il maggior numero di volte il trofeo (7) e di vincerlo per più edizioni consecutive (4 tra il 2012 e il 2015). Con il serbo che ha annunciato il proprio forfait, oltre al padrone di casa e numero uno al mondo Sinner l’altro giocatore seriamente candidato a laurearsi Maestro è lo spagnolo Carlitos Alcaraz. L’iberico, vincitore quest’anno al Roland Garros e a Wimbledon, è meno continuo dell’altoatesino, ma è dotato di una dose di talento tale da permettersi di non partire sfavorito, se in giornata, contro nessuno degli altri big. Occhio anche a Zverev, che aggiudicandosi due settimane fa Parigi Bercy si è issato alla seconda posizione della classifica mondiale, così come una potenziale mina vagante può essere il russo Medvedev, che soprattutto sui campi indoor è sempre un osso duro. Altro giocatore che ha le carte in tavola per qualificarsi alle semifinali è l’americano Taylor Fritz, finalista allo Us Open dove è stato sconfitto dal nostro Sinner, e protagonista di un’annata giocata al di là di ogni più rosea aspettativa. Un passo più indietro, almeno sulla carta, ci sono Casper Ruud, decisamente sfavorito dalla superficie veloce, Alex De Minaur, entrato in tabellone alle ATP Finals in extremis per la rinuncia di Djokovic, e l’altro russo Rublev, giocatore però sempre imprevedibile e da non sottovalutare.

L’anno di Sinner da Torino a…Torino

Tutta l’Italia del tennis, chiaramente, dopo lo sfortunato torneo di Jasmine Paolini a Riyadh è pronta a tifare per il proprio paladino Sinner, che lo scorso anno perse alle ATP Finals solamente in finale contro Nole, battuto però pochi giorni prima nella fase a gironi. Proprio quella settimana disputata a Torino a livelli altissimi, fece scattare nel tennista allenato da Simone Vagnozzi la molla decisiva per compiere l’ultimo decisivo salto di qualità per vincere, nel giro di meno di un anno, una Coppa Davis con la Nazionale guidata da Filippo Volandri e ben due titoli dello Slam. Per rendere l’idea della grandezza del percorso compiuto da Jannik negli ultimi anni, basti pensare che nella storia della competizione a cui oggi l’altoatesino si presenta da numero uno del mondo, il primo match vinto da un tennista azzurro è datato solamente 2019, quando Matteo Berrettini superò in due set Thiem; prima di allora, le uniche due partecipazioni azzurre al Master risalivano a più di quarant’anni prima, con Panatta e Barazzutti fermi a quota zero partite portate a casa.

Bolelli Vavassori Atp FinalsDue gironi all’italiana per otto campioni

I due gruppi, in quest’edizione, ad ogni modo sono intitolati a due grandi del passato come Ilie Nastase, rumeno quattro volte campione del torneo nei primi anni Settanta, e l’australiano John Newcombe; nel primo sono stati inseriti Sinner, che esordì al Master tre anni or sono come riserva richiamata in corsa per l’infortunio a Berrettini, Medvedev, Fritz e De Minaur, mentre del secondo fanno parte Alcaraz, Zverev, Ruud e Rublev. I primi match in programma, domani, sono quelli tra Medvedev e Fritz non prima delle 14:30, e l’esordio di Sinner opposto alle 20:30 a De Minaur, nella replica della sfida che quasi dodici mesi fa consegnò all’Italia la seconda Insalatiera della sua storia.

Bolelli e Vavassori pronti a sognare nel doppio

Come nelle finali femminili disputate questa settimana, anche alle ATP Finals l’Italia può vantare una partecipazione non solo nel tabellone di singolare, ma anche in quello di doppio. Simone Bolelli e Andrea Vavassori, all’età rispettivamente di 39 e di 29 anni, sono infatti riusciti a strappare un pass per Torino al termine di una stagione che ha visto il bolognese e il piemontese avere un rendimento costante e molto vicino a quello dei top della specialità. E se per Bolelli un risultato di prestigio al Master sarebbe il coronamento di una carriera che ha visto il classe ‘85 aggiudicarsi anche un Australian Open nel 2015 in coppia con Fabio Fognini, per Vavassori, nativo proprio di Torino, calcare il campo del Palasport avrà senza dubbio un sapore speciale. I due gruppi del doppio, intitolati ai gemelli Mike e Bob Bryan, storica coppia statunitense, sono composti l’uno dai due azzurri, da Arevalo/Pavic, Bopanna/Ebden e Krawietz/Puetz, mentre l’altro da Granollers/Zeballos, Koolhof/Mektic, Purcell/Thompson e Heliovaara/Patten.