Prestazione insufficiente degli azzurri
Male oggi il Napoli, questo soprattutto perché di fronte trova una grande Atalanta. Primo tempo di sofferenza. Eppure gli azzurri non avevano iniziato male: nel calcio però contano gli episodi. L’Atalanta la sblocca all’11’ con Lookman, pochi istanti dopo il palo di McTominay che non trova il pari. Quindi monologo nerazzurro. Poche le volte in cui i bergamaschi arrivano al tiro ma la mossa di Gasperini di lasciare in panchina il capocannoniere del torneo Retegui senza dare punti di riferimento in attacco alla difesa partenopea, con De Ketelaere e Lookman larghi e Pasalic a spaziare fra il centro del campo e il limite dell’area di rigore, risulta estremamente efficace. Buongiorno e compagni vanno enormemente in difficoltà ad arginare le folate dei due laterali atalantini e Lookman raddoppia. Nel secondo tempo non c’è la voglia di cambiare volto ad una gara che si indirizza sullo 0-2 con una efficace e solida gestione del risultato da parte dell’Atalanta che poi la chiude con Retegui all’ultimo istante con un pesante 0-3 che dovrà far riflettere Conte ed i suoi.
Le pagelle degli azzurri
Meret 5.5: sul primo gol di Lookman viene colto di sprovvista dalla velocità dell’azione ma poteva forse provare a fare di più sul suo palo. Sul secondo il nigeriano si inventa una traiettoria difficilmente prendibile che riesce solo a sfiorare. Sul terzo nulla da fare.
Di Lorenzo 5: prestazione poco convincente del capitano. Non si sovrappone come al solito in fase offensiva. Perde completamente la marcatura di Lookman in troppe occasioni.
Rrahmani 5: assieme a Buongiorno oggi resta a guardare. L’imprevedibilità e velocità dell’attacco bergamasco lo mettono in seria difficoltà. Al 59′ dagli sviluppi di un corner si divora di testa il gol che può riaprire la gara.
Buongiorno 5: male. Il numero 4 partenopeo finora aveva abituato troppo bene la sua tifoseria. Viene da una settimana in cui un errore importante poteva costare caro a Milano e oggi viene messo costantemente in difficoltà da De Ketelaere che sul secondo gol non riesce a fermare, magari anche con un pò di “cattiveria agonistica”, prima che possa servire in totale libertà Lookman per il raddoppio.
Olivera 5.5: cerca di fare quel che può. È sicuramente dalle proprietà più difensive che offensive e dietro fra i suoi si salva. Ma dà raramente a Kvara una mano per spingere di più sulla propria corsia d’appartenenza. Dal 76′ Spinazzola 6 per 20 minuti scarsi spina nel fianco del suo diretto avversario. Arriva bene al cross in più occasioni. Se c’è da attaccare merita più spazio.
Anguissa 5.5: fatica molto a farsi vedere e notare dai suoi. Fa quel che può cercando di arginare il gioco del centrocampo avversario.
Gilmour 5.5: prova a venirsi a prendere palla come deve fare ma viene ben arginato in fase di costruzione e da Pasalic e dal resto del centrocampo atalantino. Dal 62′ Raspadori 5 sembra un giocatore smarrito. Mai pervenuto nella sua mezz’ora di gara.

Lo scozzese fra i pochi a salvarsi
McTominay 6: nonostante la prima frazione di gioco sia a tinte nerazzurre è l’unico dei suoi ad essere sempre presente al centro del campo. Arriva al tiro prima beccando un palo che ha del clamoroso e poi divorandosi un gol anche se in posizione di offside. Si salva soltanto lui oggi anche se a tempo scaduto è da una sua palla persa che nasce lo 0-3 di Retegui.
Politano 5.5: prova a fare il suo solito dovere ma viene ben chiuso da Ruggeri. Si gioca spesso dal suo lato ma si limita al passaggino al suo compagno di gioco più vicino. Al 49′ da solo in area nonostante un offside segnalato non riesce di testa a dare forza al pallone. Dal 62′ Ngonge 6 fa quel che può. È una soluzione differente rispetto a Politano. Spinge costantemente e cerca un paio di imbucate e dribbling che gli riescono. Andava forse provato prima.
Kvaratskhelia 5: troppo poco. Da uno come lui ci si aspetta sempre di più. Pochi cambi di passo. Poche sovrapposizioni. Sfrutta poco i compagni di squadra intestardendosi spesso in azioni solitarie che non gli riescono perché Zappacosta in particolare è bravo ad annullarlo. Dal 71′ Neres 5.5 entra troppo tardi. Non può essere sempre l’arma letale per risolvere le partite. Cerca di giocarsi bene le sue fiches ma dribbling e passaggi spesso oggi non gli riescono.

Lukaku il peggiore degli azzurri
Lukaku 4: è il primo all’8′ a trovare di testa su cross di Di Lorenzo il tiro verso la porta avversaria. La sua partita finisce qua. Per il resto palloni non difesi a dovere, altri persi in malo modo e consegnati agli avversari, non pressa mai sul portiere costringendo i vari Politano, Kvara e McTominay a farlo al suo posto e in area avversaria non dà mai la sensazione di potersi rendere pericoloso. Non può bastare per uno del suo valore, pagato 35 milioni a 31 anni e voluto ad ogni costo dal suo allenatore. C’è da lavorare molto perché non può essere soltanto un attaccante che si limita a sponde poco efficaci ed irritanti. Dal 76′ Simeone 6 si rende molto più partecipe della manovra rispetto a Lukaku. Nel vivo del gioco sin dal suo ingresso in campo.
All. Conte 5: se finora è stato, e giustamente, osannato per l’ottimo campionato condotto dal Napoli fin qui, è anche giusto che oggi venga criticato. Alla mossa di Gasperini di lasciare fuori Retegui senza dare punti di riferimento risponde con il suo solito 11. Facile dirlo a posteriori ma forse un sistema di gioco diverso, non tanto nell’impostazione tattica quanto negli uomini, dall’inizio o quantomeno da inizio ripresa avrebbe potuto cambiare volto ad una gara nata storta e morta peggio. La sensazione è che Neres o Ngonge o lo stesso Simeone inseriti prima potessero far trovare soluzioni diverse e di gioco e di qualità. La partita di Milano della prossima settimana contro l’Inter non è decisiva per le ambizioni del Napoli ma diventa un crocevia importante della stagione azzurra. Quella partenopea è si una delle retroguardie che ha preso meno gol (6 soltanto da Atalanta e Verona) ma è anche composta da un attacco sterile e privo di idee: fra le prime 6 è la squadra che ha segnato meno in 11 partite, Conte deve lavorare tanto sulla fase offensiva.