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Sir Claudio Ranieri: a 73 anni l’ennesimo debutto

L’ex Claudio Ranieri torna al Maradona contro il Napoli di Conte per rilanciare le sorti della sua Roma

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Claudio Ranieri, il decano con i suoi 73 anni degli allenatori del Campionato di Serie A, domani torna in panchina in quello che una volta veniva definito il derby del Sud .

Il tecnico romano (originario del Testaccio, uno dei quartieri dalle radici popolari che meglio rappresentano la romanità) è stato chiamato per la terza volta in carriera ad allenare la squadra per la quale fa il tifo da sempre con l’obiettivo di tirarla fuori dalla spirale negativa in cui è caduta dall’inizio della stagione.

Mister Ranieri sicuramente potrà apportare alla causa giallorossa la sua grandissima esperienza (il tecnico ha allenato nella sua carriera, nell’arco di quasi 40 anni, ben diciotto squadre in quattro nazioni diverse), ma anche le sue doti tecnico-tattiche, forse per troppo tempo sottovalutate, e quelle umane, riconosciute invece da sempre da tutto il mondo del calcio.

Mister Claudio Ranieri: gli esordi e l’esperienza a Napoli

La carriera da mister di Ranieri ha inizio nel 1986 quando Gianni Di Marzio, che lo aveva allenato al Catanzaro dal ‘74 al ‘77, gli consiglia di accettare la panchina della Virtus Lamezia, in Serie C, intravedendo in lui promettenti qualità da allenatore.

E l’intuizione del tecnico partenopeo si rivela vincente: dopo un anno alla Virtus, Claudio Ranieri passa alla Puteolana per poi approdare, nel 1988, al Cagliari, dove realizza il suo primo capolavoro della sua carriera portando in tre anni la squadra sarda dalla Serie C alla Serie A.

Impostosi così all’attenzione del calcio che conta, Ranieri nel 1992 viene chiamato a guidare il primo Napoli del post – Maradona: sotto la guida del tecnico romano la squadra azzurra, nonostante il contraccolpo causato dall’addio del Pibe, e potendo comunque ancora contare su calciatori del calibro di Ferrara, Alemao, Careca e Zola, dopo aver dato l’impressione nel girone di andata di poter lottare anche per il titolo, conclude il campionato al quarto posto qualificandosi per la Coppa Uefa.

Le prime esperienze all’estero e i primi trofei

Negli anni successivi Ranieri allena la Fiorentina (con cui vince una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana), poi in Spagna il Valencia (aggiudicandosi una Coppa del Re) e l’Atletico Madrid, e in Inghilterra il Chelsea, con cui raggiunge in quattro anni una Finale di FA Cup e una semifinale di Champions.

Successivamente, il tecnico fa ritorno in Italia, dove allena Parma, Juve, Roma (con cui raggiunge un secondo posto) e Inter. Conclusa l’esperienza con i nerazzurri, Ranieri si trasferisce in Francia al Monaco, dove vince la Ligue 2 e l’anno successivo arriva secondo in Ligue 1.

Nonostante i successi di inizio carriera, la fama che circonda l’allenatore romano inizia ad essere quella dell’”eterno secondo”, e la successiva breve esperienza sulla panchina della nazionale Greca (conclusa con l’esonero dopo una clamorosa sconfitta con le Isole Far Oer) fa pensare a molti che il suo percorso da allenatore sia oramai in fase calante.

La favola Leicester e lo scudetto sfiorato a Roma

Ma qui il tecnico del Testaccio compie quello che è il più grande capolavoro della sua carriera: assume la guida del Leicester, neopromosso in Premier League e lo guida clamorosamente, tra l’incredulità generale ed il crescente entusiasmo di tutti gli appassionati di calcio e di sport, alla conquista della Premier 2015-2016.

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Il trionfo con il Leicester

Lo straordinario trionfo, che gli vale tra l’altro l’inserimento nella Hall of fame del calcio italiano, non cambia però il modo di essere del tecnico italiano, che conserva anche nel momento del suo massimo successo l’equilibrio e la signorilità che ne hanno sempre caratterizzato il percorso, anche nei momenti più negativi: “Sono lo stesso che è stato mandato via dalla Grecia, non sono cambiato, posso solo dire: provateci sempre e credeteci”, queste le sue dichiarazioni dopo la vittoria.

Sir Claudio, come viene soprannominato Ranieri, purtroppo però l’anno successivo è vittima di quegli stessi calciatori che aveva valorizzato portandoli al titolo, i quali (con in testa il bomber Vardy) ne causano l’esonero.

Nel 2019, dopo altre esperienze in Francia (Nantes) e Inghilterra (Fulham), il mister sfiora un’altra clamorosa impresa: chiamato nel corso della stagione dalla Roma a sostituire Eusebio Di Francesco, conduce i giallorossi al secondo posto in campionato alle spalle della fortissima Inter di Josè Mourihno, facendo dal suo arrivo fino alla fine del torneo più punti dei nerazzurri.

Ma ancora una volta la gratitudine si dimostra merce abbastanza rara nel calcio, e l’anno successivo a Ranieri viene preferito il portoghese Paulo Fonseca.

Claudio Ranieri e le scelte di cuore: Cagliari e Roma

Per il mister romano ancora un paio di panchine (Sampdoria e Watford) e poi, ma questa è storia recente, l’ennesima impresa con il suo amato Cagliari : Sir Claudio prende la squadra quando si trova nei bassifondi della classifica di Serie B, la porta ai playoff e quindi in Serie A e l’anno successivo la conduce alla salvezza, annunciando subito dopo il suo ritiro dal calcio.

Ma la passione autentica per il calcio non può essere spenta, e soprattutto non può essere dimenticato il grande amore per la sua Roma: come canta un altro tifoso illustre della squadra capitolina “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, e nel momento di difficoltà mister Ranieri si è detto subito pronto a dare una mano alla “sua” squadra, tornando in pista più carico che mai.