
I tifosi del Napoli a Capodichino aspettano il ritorno della squadra da Bergamo
“Lottate fino alla fine”.
Questo lo slogan unico che i tifosi del Napoli hanno declamato a Capodichino all’arrivo della squadra da Bergamo ben oltre le due di notte.
Forse 5.000 persone, forse di più hanno accolto un Napoli che sotto la guida di Antonio Conte possono stare tranquilli lotterà sino alla fine in ogni partita, per non lasciare nessun centimetro di campo all’avversario di turno.
Quella di ieri sera è stata una serata attesa da tutti i napoletani ma soprattutto dall’allenatore sin dal 3 novembre quando la squadra orobica passò al Maradona con un 3 a 0, che Conte pur digerendo a fatica ebbe l’onestà di accettare nel dopo gara.
La stessa cosa non ha fatto Giampiero Gasperini che ieri sera ai microfoni delle emittenti che lo hanno intervistato ha mostrato il suo lato peggiore, quello che con molta probabilità gli impedirà di vincere nella sua carriera di allenatore uno scudetto.
Il risultato del campo va accettato sempre e comunque.
Riconoscere i meriti all’avversario e parlare dei propri demeriti con tranquillità, una volta terminata la partita, fa parte del bagaglio che ogni allenatore che si rispetti deve avere.
Forse Gasperini ha visto un’altra partita, quella che pensava di fare e che il Napoli gli ha impedito di realizzare.
Antonio Conte e la crescita del suo Napoli

Antonio Conte durante la gara contro l’Atalanta
La squadra di Conte vista a Bergamo ieri sera è una squadra molto diversa da quella dello scorso novembre, a Gasperini sarebbe bastato partire da qui per essere meno banale, meno astioso e forse un poco più obiettivo.
Ma è comprensibile, per lui è difficile esserlo.
Lasciando stare le prestazioni dei singoli azzurri il primo merito che va ascritto ad Antonio Conte è quello di aver dato a questa squadra una fisionomia precisa, ci ha lavorato e ancora ci lavora per migliorare tutto il migliorabile.
Si è parlato di aver dato e si ben chiaro non di aver ridato la fisionomia a questa squadra che due anni fa aveva vinto il campionato.

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Non è un errore perché questa compagine non ha alcun punto di contatto con quella del 2022-23 e non solo perché come ha ricordato Conte in quella squadra giocavano da titolari: Osimhen, Kvaratskhelia, Kim, Zielinski ed anche quasi sempre Mario Rui, ma perché quella formazione aveva iniziato il campionato ad un ritmo alto, riprendendolo a gennaio dopo la sosta per il mondiale, mostrando un gioco che poi sul finire della stagione, diciamolo, andò scemando anche perché la concorrenza latitava.
Il Napoli di oggi è nato tra tante difficoltà. Ha pagato sul campo qualche tributo molto salato se pensiamo alle tre sconfitte e come siano maturate.
Oggi mostra tutti i miglioramenti che solo il grande lavoro di Conte e del suo staff potevano ottenere.
Si può dire che il Napoli è una squadra in crescita, che non è attaccata alla presenza di questo o quel giocatore.

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Certo i singoli e le loro qualità aiutano e tanto ma senza l’omogeneità, lo spirito di sacrificio, la determinazione che sembra non mancare mai e la convinzione nei propri mezzi staremmo parlando forse di un’altra squadra e certamente di un’altra classifica.
Questo non significa che il Napoli a questo punto è la favorita per la conquista del titolo ma spiega invece come la ricostruzione stia andando avanti probabilmente in anticipo su quanto poteva essere previsto.
Per meglio chiarire il pensiero è necessario soffermarsi sulle sostituzioni effettuate dai due tecnici durante la partita.
Le sostituzioni di Gasperini e quelle di Conte

Gasperini contrariato con i suoi durante la partita contro il Napoli
Gasperini le ha utilizzate tutte inserendo: De Ketelaere, Zappacosta, Pasalic, Zaniolo e Brescianini, tutti i giocatori che sarebbero titolari in quasi tutte le squadre di serie A.
Conte ha inserito solo tre giocatori: Spinazzola, Mazzocchi e Simeone con l’ultimo che forse giocherebbe in altre squadre di serie A e non sempre da titolare.
In sostanza il Napoli visto ieri sera ha preparato benissimo la partita e l’ha giocata rischiando mentre l’Atalanta raggiunto il vantaggio ha avuto un netto contraccolpo al recupero degli azzurri e solo la salvifica sosta dell’intervallo, cosa succederà in quei quindici minuti che quasi sempre la vedono tornare in campo e dare il massimo, le ha ridato smalto e forza per cercare di portare la partita dalla sua parte.

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Ora il Napoli è atteso da nuove difficili prove da osservato speciale visto che in molti si aspettano un passo falso per dire che lo avevano detto, che ha qualcosa in meno sia dell’Inter che dell’Atalanta.
Forse accadrà questo, forse no ma di sicuro la squadra lotterà in ogni gara per dare il massimo proprio per onorare il desiderio della tifoseria e soprattutto quello del proprio allenatore che a bordo campo mostra la sua grinta, il suo agonismo, il suo senso di giustizia contro un arbitro che ha diretto una partita in modo evidentemente parziale, senza uscire dal seminato e senza dare in escandescenza nei momenti non favorevoli per la propria squadra.