E’ iniziata ieri l’edizione 2024 della Coppa Davis, il più antico torneo di tennis tra squadre Nazionali. La formula è quella inaugurata nel 2019, che prevede dopo le fasi eliminatorie a gennaio e poi a settembre una Final Eight nella sede di Malaga, strutturata con un tabellone tennistico che parte dai quarti di finale, e che per ogni sfida prevede la disputa di due singolari e di un eventuale doppio di spareggio. L’Italia, guidata dal capitano Filippo Volandri, esordirà domani pomeriggio contro l’Argentina non prima delle ore 17.
Coppa Davis: è l’Italia la grande favorita
Favoriti d’obbligo senza nascondersi. La squadra azzurra, scorrendo i convocati delle otto selezioni finaliste, è senza dubbio la principale candidata a conquistare la terza Insalatiera della propria storia, bissando lo storico successo ottenuto lo scorso anno battendo la Serbia di Djokovic in semifinale e l’Australia di De Minaur nella finalissima. Il ruolo di team da battere, d’altra parte, spetta di diritto a Sinner e compagni proprio per la presenza nella compagine italiana del numero uno del mondo, fresco Campione delle Finals di Torino, dominate dall’altoatesino dal primo all’ultimo punto.
Da Coppa Davis a Coppa Davis: l’anno da sogno di Sinner
Tre match point per Djokovic e Italia sull’orlo dell’eliminazione. Poi tre lampi, tre acuti che ribaltano completamente la semifinale, con gli azzurri che si qualificano alla finale e si laureano Campioni della Coppa Davis 47 anni dopo Panatta e soci. E’ stato quello il momento in cui tutto il mondo della racchetta ha capito che Jannik Sinner non era solo un campione da top ten, ma un predestinato che avrebbe dominato il tennis mondiale portando l’Italia sul tetto del mondo. Da allora, per il giocatore allenato da Vagnozzi e Cahill, due Slam vinti, le ATP Finals su citate, e uno score nel 2024 che racconta di 70 match vinti e solamente 6 persi.
Non solo Sinner: i componenti del Dream Team italiano
Sinner, ad ogni modo, non è l’unica freccia all’arco di Volandri. Gli altri due singolaristi, Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, sono giocatori tra i migliori al mondo, potenzialmente in grado di battere chiunque. Il toscano, dal punto di vista del talento uno dei tennisti stilisticamente più belli da vedere in assoluto, in estate ha disputato le semifinali a Wimbledon e si è messo al collo la medaglia di bronzo olimpica a Parigi. Il romano, dal canto suo, prima dei problemi fisici degli ultimi anni vanta una storica finale all’All England Club, le semi all’Australian Open e a Flushing Meadows e ha un best ranking al numero 6 del mondo. Il doppio formato da Bolelli e Vavassori, poi, è tra le coppie più quotate della classifica, come conferma la partecipazione del duo italiano alle Finals di Torino della settimana scorsa, dove gli azzurri sono andati a un passo dal superare la fase a gironi.
La Coppa Davis e l’addio di Rafa
Ma la Coppa Davis 2024 non rappresenta solo l’occasione per la Nazionale italiana di mettere a segno uno storico bis del trionfo di dodici mesi fa. Malaga, nella giornata di ieri, è stata anche teatro dell’ultimo match in carriera di Rafa Nadal, uno dei più grandi campioni della storia di questo sport. Il maiorchino, 14 volte Campione sulla terra di Parigi, ha deciso di dare l’addio al tennis professionistico avanti al pubblico di casa indossando la maglia della Spagna, nell’incontro perso per 6-4 6-4 con l’olandese Van de Zandschulp. La vittoria degli Orange nel doppio decisivo ha estromesso gli iberici dalle finali, ma per tutti gli appassionati del mondo, non solo spagnoli, il match di Rafa è stato un momento storico e commovente al tempo stesso, per tutto ciò che questo meraviglioso fuoriclasse ha saputo regalare in oltre vent’anni di carriera.