Vincenzo De Luca ha dovuto fronteggiare ieri in Consiglio Regionale il tentativo di “sfiduciarlo” portato avanti dai partiti di opposizione.
La mozione di sfiducia
I consiglieri di centrodestra, sfruttando la possibilità concessa dall’Art. 52 dello Statuto della Regione Campania, hanno infatti presentato al presidente della Giunta Regionale una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente Campano.
A supporto della propria richiesta i firmatari hanno sostenuto, come si legge nella mozione, che “la stampa riporta, ormai quotidianamente, dichiarazioni ed interviste da parte dei dirigenti apicali, regionali e nazionali, del PD che esprimono forte contrarietà all’attuale governo regionale per i suoi modi di gestione della cosa pubblica inaccettabili”; affermazioni che, secondo i consiglieri regionali di opposizione, “non possono essere interpretate diversamente da un vero e proprio atto di sfiducia, all’attualità, nei riguardi di De Luca e dei suoi metodi di governo in insanabile contrasto non soltanto con le prossime scelte elettorali, ma, per quanto qui viene direttamente in evidenza, con la prosecuzione stessa dell’attuale esperienza di governo regionale. Tutto ciò oltre a determinare sconcerto e preoccupazione nella stessa opinione pubblica, rende ineludibile verificare nell’Aula consiliare – unico luogo deputato a determinare tale circostanza, al di là delle dichiarazioni giornalistiche, se il Presidente della Regione ancora goda della fiducia della maggioranza dei Consiglieri regionali per poter continuare a governare”.

Il presidente del Consiglio Regionale della Campania Gennaro Oliviero
L’ Aula Consiliare, presieduta da Gennaro Oliviero, si è espressa in maniera netta (35 voti contrari e 15 favorevoli alla mozione), confermando quanto già avvenuto la scorsa settimana in fase di approvazione della legge contenente il via libera al terzo mandato.
Le reazioni
Le reazioni all’esito della votazione sono state ovviamente contrastanti.
Da un lato gli esponenti dello schieramento di opposizione, nel criticare i dieci anni di presidenza De Luca, hanno ribadito la validità delle motivazioni che li hanno portati a presentare la mozione di sfiducia, come affermato dal capogruppo FdI Cosimo Amente: “La nostra mozione di sfiducia è un atto non formale ma necessario alla luce della questione del terzo mandato al quale il PD nazionale ha espresso contrarietà mentre quello regionale si è schierato a favore con ciò dimostrando che al PD il futuro della Campania non interessa e vuole farne solo terreno per una resa dei conti interna”.
Di tutt’altro tenore invece le dichiarazioni rilasciate dagli esponenti della maggioranza di governo regionale che, rivendicando i risultati positivi dell’amministrazione De Luca, hanno giudicato pretestuosa e intempestiva la mozione. Secondo Giovanni Porcelli (Campania Libera) “Se davvero il centrodestra ritiene che il Presidente De Luca e questa maggioranza hanno fallito, non dovrebbe avere alcun problema a scendere in campo e ritenere di poterlo battere nelle urne; ho vissuto tutta la filiera istituzionale ricoprendo incarichi istituzionali negli enti locali e nelle altre istituzioni, in questi dieci anni di governo regionale abbiamo fatto un lavoro enorme che merita di proseguire e, per questo, pensiamo che la maggioranza dei campani sia con lui, come dimostrato dalla mobilitazione popolare attuata sul referendum abrogativo dell’autonomia differenziata”.
Continuano insomma le schermaglie tra i due schieramenti, con sullo sfondo la principale questione che sta agitando il mondo politico campano (e non solo): la previsione del terzo mandato per il Governatore della Regione.

Vincenzo De Luca
Sul punto le posizioni al momento restano ferme. Di fronte alla determinazione di De Luca a candidarsi per il terzo mandato, il segretario Schlein ha ribadito il no del PD, confermando che il partito non lo ricandiderà. Sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni di Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana): “Diciamo no al terzo mandato, ora alternativa a De Luca. È tempo di presentare una proposta per governare la Campania che sia in grado di unire la coalizione delle forze progressiste”. L’unica voce tra i rappresentanti del cosiddetto (potenziale) “campo largo” che ha aperto, ma con cautela, al terzo mandato di De Luca è stata quella di Matteo Renzi (“il governatore della Campania Enzo De Luca potrebbe assolutamente essere candidato per un terzo mandato, dopodiché vedremo cosa succederà nel PD”).
Le prospettive
Il Governo, da parte sua, ha confermato di avere intenzione, una volta studiati gli atti, di impugnare la legge regionale che ha dato il via libera al terzo mandato.
Una situazione dunque in fibrillazione, con una campagna elettorale che di fatto appare già incominciata.
Ma aldilà delle dichiarazioni e delle manifestazioni di volontà degli esponenti dei due schieramenti politici, è veramente produttivo per gli stessi continuare a sostenere rigidamente le attuali posizioni?
Per il PD sarebbe una scelta produttiva indurre Vincenzo De Luca a candidarsi con una propria lista, correndo il (fondato) rischio di frammentare ancor di più lo schieramento di centrosinistra e consegnare la Regione Campania al centrodestra ?
E siamo certi che il Governo troverà conveniente impugnare la legge, o preferirà appunto lasciare che vadano avanti i contrasti tra esponenti nazionali e locali del PD, raccogliendone i frutti al momento della elezione del nuovo Presidente di Regione ?
Vedremo quali saranno gli sviluppi della querelle, nella speranza che a subire le conseguenze delle controversie politiche non siano, come purtroppo spesso accade, gli elettori.