Era giusto pensare di omaggiare il grande Eduardo proprio in quest’anno che segna il quarantesimo dalla scomparsa del grande attore, drammaturgo e letterato napoletano.

Eduardo De Filippo interpreta Luca Cupiello per la Rai nel 1977
La Rai lo ha fatto un po’ tutto l’anno ma ha riservato il meglio in questa fine d’anno con due rappresentazioni che sono tra le più importanti dell’intera grande produzione di Eduardo De Filippo.
A Santo Stefano è andata in onda, registrata prima di Natale nello splendido Auditorium Rai di Napoli, la commedia scritta dal drammaturgo nel 1931 “Natale in Casa Cupiello” e ieri sera sempre su Rai uno è stata la volta di “Questi Fantasmi” scritta nel 1945.

La celebre scena del balcone di “Questi Fantasmi” nell’edizione televisiva del 1962
Senza voler proporre una classifica, una critica o un impossibile e ingiusto raffronto tra quanto realizzato da Vincenzo Salemme e poi da Massimiliano Gallo va detto che l’operazione di mettere in contatto le giovani generazioni con Eduardo è riuscita ed è sicuramente meritoria.
Le due commedie di Eduardo in televisione grazie alla Rai
L’attualità del pensiero del grande attore prima e scrittore poi esce in modo preponderante dall’operazione realizzata dalla Rai.
Le due rappresentazioni pur con qualche licenza hanno mantenuto la trama pensata da De Filippo e hanno permesso una volta di più di capire la grandezza di un napoletano capace di abbracciare simbolicamente con il suo lavoro il del mondo intero.
Vincenzo Salemme ha più volte detto che le modifiche apportate al testo originale dovevano servire a indurre lo spettatore alla risata visto che la trama poi lo avrebbe riportato prepotentemente sul tema complesso, tragico della vita idealizzata, concepita come una fuga dalla realtà per soffrire di meno.
Il Presepe napoletano è il mezzo per astrarsi da una vita difficile ogni giorno di più, da rapporti familiari densi di ipocrisia, da incapacità comunicativa, tutti fattori che finiscono per generare una tragedia appena sfiorata ed una morte annunciata da una passione fuori dal tempo.
A Salemme va forse rimproverato una tendenza a voler somigliare sulla scena al Luca Cupiello interpretato da Eduardo, ma la cosa è naturale ed appartiene a tutti i napoletani.

Massimiliano Gallo e Gea Martire in “Questi Fantasmi”
Massimiliano Gallo ha invece usufruito del mezzo televisivo e di un set multiplo per proporre una versione riuscitissima dell’immarcescibile “Questi Fantasmi”.
La storia appare comica, ridicola, inverosimile ma al contrario anche in questo caso Eduardo De Filippo delinea i rapporti tra le persone ammantati dalla storia dei fantasmi, avvolti in un’alea di ipocrisia cercata a fini egoistici e soprattutto economici.
L’operazione messa su da Massimiliano Gallo è davvero di grande rilievo. La sua naturalezza nella recitazione, la capacità di calarsi nel personaggio di Pasquale Lojacono con semplicità non pensando neanche per un momento di imitare il maestro ma seguendone i dettami è evidente.
Alessandro Gassmann: una regia che sarebbe piaciuta ad Eduardo

Anna Foglietta, Alessandro Gassmann, Massimiliano Gallo e Maurizio Casagrande
La regia poi di Alessandro Gassmann va applaudita e conferma il talento di un attore che fa bene tutto quello che mette in opera.
Tornando alla recitazione di Vincenzo Salemme che si diceva è apparsa un po’ forzata va comunque detto che l’attore bacolese ha il merito di essersi confrontato con un testo inflazionato, utilizzato da molte compagnie negli ultimi anni, ed ha dovuto gioco forza tentare una nuova strada per tenere vivo il pensiero eduardiano.
Le rappresentazioni, se ce ne fosse stato bisogno, hanno comunque messo in evidenza l’attualità dei testi eduardiani, la scelta di approfondire i rapporti familiari e la rappresentazione della fantasia, della fiaba e del mistero che sono propri della vita di tutti i giorni oggi come all’epoca in cui le due commedie videro la luce.
La compagnia di Salemme ha puntato sulla coralità della rappresentazione mentre quella utilizzata per “Questi Fantasmi” ha potuto veder all’opera attori, anche non napoletani, calati perfettamente nei personaggi assegnati.
Anna Foglietta è una convincente Maria, “l’anima perduta”, così descritta da Eduardo, la sua interpretazione al fianco di un Massimiliano Gallo che alla seconda prova con il grande maestro mostra tutta la sua capacità attoriale mutuata dalla vena comica sempre presente nel suo teatro.
Calati perfettamente nei personaggi ed a loro agio sono poi: Alessio Lapice, Gea Martire, un eccezionale Maurizio Casagrande e Tony Laudadio, attore capace di affrontare con sicurezza i personaggi più svariati.

Maurizio Casagrande
Il Teatro di Eduardo ha comunque vissuto due serate di grande interesse che dalle prime rilevazioni statistiche sembrano aver coinvolto le nuoive generazioni che non hanno avuto la fortuna di vedere all’opera dal vivo il grande Maestro.
Questo risultato sarebbe da solo sufficiente a spingere verso una rilettura sostanzialmente fedele dell’opera eduardiana, dandole vigore per diffondere il pensiero di Eduardo drammaturgo.

Tony Laudadio
Gli archivi Rai con gli originali registrati dal grande Maestro
La fortuna peraltro vuole che la Rai nel tempo ha fatto registrare a De Filippo molte delle sue rappresentazioni che sono sempre disponibili su Raiplay e quindi visibili a tutti anche in varie versioni.
Inoltre su You Tube esiste una sezione dedicata al grande interprete.
Queste registrazioni permetteranno nel tempo ai giovani che volessero approfondire di vedere all’opera l’attore, drammaturgo, capocomico e regista.
Tutto questo perché si possa capire come sia difficile rappresentarlo, impossibile e inappropriato imitarlo, volendo al contrario mettere in scena le sue opere per fare un’operazione di divulgazione per la quale non vanno fatti paragoni né raffronti.
Nessuno sarà più Eduardo De Filippo come lo hanno visto quelli che oggi hanno qualche anno in più ma Massimo Ranieri, Sergio Castellitto, Vincenzo Salemme e Massimiliano Gallo possono, come fece il figlio Luca, umilmente rappresentarlo senza preoccuparsi di essere messi a confronto con quello che resta un gigante della drammaturgia e del palco di tutti i tempi.