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Grisham: la democrazia americana in pericolo

John Grisham parla dei rischi che corre la democrazia in America e di come le famiglie statunitensi siano divise a partire proprio dalla sua. Lo scrittore ai margini della presentazione del suo ultimo libro “Incastrati”, dice: “Non sono mai stato così terrorizzato dal futuro della democrazia americana”

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La contesa per l’elezione del 47° presidente degli Stati Uniti ha mostrato uno stato di salute per la democrazia americana preoccupante, tanto che anche lo scrittore John Grisham è intervenuto sul tema.

Solo fino pochi anni fa, diciamo meglio dall’inizio del nuovo secolo, se c’era una certezza che riguardava il paese stelle e strisce era quella del forte ancoramento ad un concetto di democrazia che appariva come una guida ed un baluardo per il mondo intero.

George Bush l’inizio della virata a destra in U.S.A.

George W. Bush

Il 43° presidente degli Stati Uniti George W. Bush

L’elezione di Bush junior e poi quella di Trump, ripetutasi nell’ultima tornata elettorale, hanno mostrato un lato dell’America che ha stupito non pochi osservatori e ha insinuato il dubbio che anche quel paese stia virando verso una destra che la storia indica come un sistema arretrato, reazionario e sicuramente non progressista.

Il malessere che attanaglia la nostra società sembra non avere confini e in molti, forse senza sapere i rischi che corrono, rivolgono lo sguardo a quei partiti, movimenti e politici che con parole forti dicono di rappresentare una discontinuità con il sistema in essere.

La realtà è che nessun sistema politico appare più divisivo e conflittuale come quello che si riscontra nei movimenti e partiti di destra di tutto il mondo. E questo accade sino a quando i contrasti diventati insanabili sfociano in regimi veri e propri.

Lo spunto a queste brevi osservazioni è dato dall’intervista rilasciata dallo scrittore John Grisham al giornalista Antonello Guerrera che stamattina è apparsa sull’edizione del quotidiano la Repubblica e sul sito della stessa testata.

Grisham: Con i miei fratelli non ci parliamo quasi più

Grisham è uno scrittore noto in tutto il mondo per i suoi bestseller basati su vicende legate al mondo del legal thriller ed è molto amato e seguito dai suoi lettori e non solo.

Donald Trump

Sarà ancora presidente Trump, che succederà alla democrazia americana?

Tra le sue parole colpisce una frase che dovrebbe essere un punto di riflessione per tutti noi: «No, con i miei fratelli non ci parliamo quasi più. Solo frasi di circostanza. Colpa di Donald Trump».

Ed ancora: «Sono affranto, basito, smarrito. Sotto shock».

L’intervistatore ha chiesto  a questo punto a Grisham come mai siano giunti in famiglia a tanto e la risposta è stata se possibile ancora più allarmante: «È quanto Trump ha provocato a noi e molte altre famiglie in America. Le ha spezzate in due. Con mia sorella “liberal” che vive in Inghilterra parliamo spesso. Con gli altri due fratelli qui in America, che da tempo sostengono Trump, invece no. Se ci capita di stare al telefono lo facciamo, ma con frasi di circostanza. Ormai ci sentiamo molto raramente. Lo stesso con molti miei amici ora trumpiani».

Al richiamo poi della libertà di parola che in America è presente nel primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che nella cultura e storia americana costituisce il fondamento dei valori di quella giovane nazione, la risposta di Grisham è stata ancora più chiara, lapidaria: «No. Mai parlare di politica in questo Paese oggigiorno. È diventato tutto così tossico, sempre sull’orlo della violenza. Mai visto niente del genere. Trump o lo ami, o lo odi. Non c’è una via di mezzo. Il Paese è dilaniato. Così come la mia famiglia e molte altre. Questa è una cosa terribile che Trump ha inflitto a tutti noi».

Nell’intervista Grisham ha anche precisato come i dissapori nella sua famiglia siano nati nell’era Bush j. quando furono fatte dai suoi fratelli precise scelte di campo, mentre lo scrittore ha mantenuto con la sorella un dialogo che non si è mai interrotto.

Lo scrittore che aveva apposto fuori la sua abitazione, come tanti milioni di americani, un cartello di sostegno a Kamala Harris ha anche detto che:

«La notte dopo la vittoria di Trump, qualcuno ci ha persino bruciato il cartello che, come si usa qui in America, avevamo esposto in giardino per Kamala Harris. Mai successo in vita mia. È tutto estremamente tossico e triste».

L’intervista ha trattato anche i temi che hanno consentito a Trump di ricevere il consenso necessario alla vittoria per poi chiudere l’argomento con una dichiarazione preoccupata da parte del quasi settantenne John Grisham sul rischio che corre la democrazia americana: «Per la prima volta in vita mia vedo profonde crepe nella nostra democrazia e nella rule of law. Trump avrà un enorme potere, perdonerà i suoi scagnozzi dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 e in generale l’idea di essere puniti per i propri crimini subirà un colpo ferale. Trump umilierà la Legge, da pregiudicato e businessman corrotto quale è sempre stato. Ma ciò non è bastato a dissuadere la maggioranza degli elettori: oramai avere la fedina penale sporca non conta più, in questo Paese e in Occidente, soprattutto quando molte persone poco istruite diventano parte di un culto politico. I danni stavolta potrebbero essere permanenti. Potremmo sprofondare in un’oligarchia come in Russia, vedi la gigantesca influenza che hanno imprenditori come Elon Musk. Navigheremo in acque davvero inesplorate. Non sono mai stato così terrorizzato dal futuro della democrazia americana».

Incastrati

L’ultimo lavoro di John Grisham, edito in Italia da Mondadori

L’intervista era stata concordata per parlare del suo ultimo libro “Incastrati”, edito in Italia da Mondadori e sul finale c’è stato solo un accenno a tale evento. Grisham dall’alto della sua notorietà internazionale ha inteso lanciare un monito che tutto l’Occidente farebbe bene a raccogliere.

I temi sono comuni. Anche da noi, in Italia, le cose vanno in quella direzione, certo a rilento ma se ognuno di noi guarda, legge ed approfondisce i temi all’ordine del giorno del nostro governo vi troverà prodromi avanzati di quanto sta accadendo in America.

Ci sarà ancora tempo e spazio perché la democrazia recuperi il suo ruolo guida che ha portato il mondo nella nuova era?