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Henri Toulouse-Lautrec un’artista moderno

La personale dedicata per il centosessantesimo anno dalla nascita a Parma sarà ancora visitabile sino al 12 gennaio. Toulouse-Lautrec con la sua arte e la sua voglia di vivere ha precorso i tempi con una parte del suo lavoro dedicato ai manifesti pubblicitari che invasero Parigi ed oggi si trovano riprodotti in tutto il mondo

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Centosessant’anni fa nasceva ad Albi, città della Francia meridionale fondata dai romani, Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa più noto con il suo nome abbreviato di Henri Toulouse-Lautrec.

Il pittore francese va sicuramente annoverato tra le personalità del mondo artistico più influenti della fine dell’Ottocento.

Toulouse-Lautrec

Un ritratto dell’artista francese

Toulouse-Lautrec: la vita breve di genio dell’arte

La sua vita breve, morì a soli trentasei anni, e la sua condizione fisica hanno fatto sì che su Toulouse-Lautrec negli anni si accendessero spesso le luci della ribalta, quella ribalta che lui amava tanto, assiduo frequentatore com’era dei locali della vita notturna parigina: il Moulin Rouge, il Moulin de la Gallette e il Café du Rat-Mort.

L’artista era di famiglia nobile e dopo la formazione scolastica interrotta alla fine degli studi liceali, aveva deciso di coltivare la pittura e la sua indipendenza dalla famiglia e vivere una vita da bohemien.

I genitori, nobili di antica data e benestanti, erano cugini di primo grado ed ebbero due figli entrambi con problemi fisici che li condussero ad una morte precoce, il secondogenito in tenera età.

Henri ebbe sempre problemi aggravati da alcune cadute con fratture che gli impedirono una crescita normale degli arti inferiori. Questi avvenimenti causarono una crescita difforme per cui l’artista aveva un busto da adulto su gambe da bambino con il risultato di raggiungere nel suo massimo sviluppo un’altezza di m.1,52.

Toulouse-Lautrec sin da piccolo amava il disegno e coltivò questa sua inclinazione approfittando dei lunghi periodi di immobilità dovuti alle cure che gli furono prestate nella speranza che vi fossero dei miglioramenti.

Montmartre

La piazza che raccoglie gli artisti di strada come appare oggi Montmartre

Montmartre, la casa di Henri

Quando i genitori compresero che il figlio non volesse fare altro che dipingere gli consentirono di frequentare un atelier parigino per migliorare la sua tecnica. Henri dopo poco, a soli vent’anni, decise di aprire un proprio atelier proprio a Montmartre, in quello che all’epoca era considerato un quartiere malfamato.

Il pittore invece l’aveva scelto seguendo la sua inclinazione che prevedeva lo studio, l’osservazione delle persone dal vivo e soprattutto vivere lontano dai quartieri della Parigi bene.

Il mondo artistico aveva da sempre affascinato Toulouse-Lautrec che proprio a Montmartre era entrato in contatto con alcuni artisti che ne avrebbero in qualche modo influenzato la sua opera, in particolare:  Emile BernardEugène Lomont, Albert Grenier, Louis Anquetin e Vincent van Gogh.

Con quest’ultimo, poco conosciuto ed apprezzato al tempo, Henri legò particolarmente realizzando addirittura un ritratto per l’amico.

Un'opera di Toulouse-Lautrec

L’interno del Moulin Rouge dipinto da Toulouse-Lautrec

La vita a Montmartre per Toulouse-Lautrec iniziava la sera, la frequentazione dei locali, i suoi disegni realizzati su qualunque tipo di carta a disposizione e le relazioni che riuscì a intraprendere proprio grazie alla sua assidua presenza, furono la linfa vitale che ispirò la sua produzione artistica.

Poi il pittore si rese anche conto che c’era un altro tipo di arte che avrebbe potuto svilupparsi, quella della realizzazione delle stampe, dei manifesti a fini pubblicitari e con la sua profonda conoscenza dei locali vi si dedicò lasciando una serie di opere che oggi sono note e utilizzate nelle tante riproduzioni realizzate in tutto il mondo.

Toulouse-Lautrec è stato un’artista precursore e la sua opera, ancorché realizzata nei pochi anni di vita, resta un punto di riferimento nell’arte di tutti i tempi.

Per meglio chiarire il suo contributo al mondo dell’arte, riportiamo di seguito alcune considerazioni di Giulio Carlo Argan, intellettuale e critico d’arte, autore di una storia dell’arte che per decenni è stata adottata nei licei italiani come libro di testo, eccole: «Come van Gogh [Toulouse-Lautrec] studia le stampe giapponesi, ma con tutt’altro intento: in esse l’immagine non è presentata come qualcosa d’immobile, ma come un tema ritmico che si trasmette allo spettatore, agisce a livello psicologico come sollecitazione motoria. È stato il primo a intuire l’importanza di quel nuovo genere artistico, tipicamente cittadino, che è la pubblicità: disegnare una affiche o la copertina di un programma costituiva, per lui, un impegno non meno serio che fare un quadro. E si capisce: nella pubblicità il comunicare per sollecitare è più importante che il rappresentare. Se la rappresentazione è qualcosa che si fissa e si prospetta, la comunicazione si insinua e colpisce: per la prima volta, con Toulouse, l’attività dell’artista non tende più a concludersi in un oggetto finito, il quadro, ma si dipana nella serie ininterrotta dei dipinti, delle incisioni, dei disegni, nell’album di schizzi che si sfoglia come si leggerebbe una raccolta di poesie».

Toulouse-Lautrec al cinema e la mostra di Parma

Per concludere questo breve ricordo dell’artista non si può non parlare di due film che si sono occupate di Toulouse-Lautrec ed un appuntamento in Italia che nell’ambito delle ricorrenze allestite per ricordarlo è ancora visitabile.

José Ferrer

L’attore francese José Ferrer nella sua splendida interpretazione dell’artista

Il primo film risale al 1952 e fu diretto da John Houston. Intitolato Moulin Rouge è incentrato sulla vita dell’artista, interpretato da un eccezionale José Ferrer che veniva sottoposto a lunghe ore dal trucco per poter essere Henri.

Il secondo del 2001 porta lo stesso titolo, Moulin Rouge, ed è stato diretto da Baz Luhrmann. Il film è incentrato sull’opera verdiana “La Traviata” ma Toulouse-Lautrec, interpretato da John Leguizamo, è uno dei personaggi principali. Al film sono stati assegnati due Oscar nel 2002 per la migliore scenografia e i migliori costumi.

Per quanto riguarda la mostra si suggerisce di visitare quella allestita a Parma al Palazzo Dalla Rosa Prati che salvo proroghe sarà aperta sino al 12 gennaio del prossimo anno.