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I 4 acquisti invernali

Il gol di Billing contro l'Inter ha ridato speranza al Napoli. Philip è arrivato in prestito dal Bournemoth e assieme a lui Scuffet dal Cagliari, Hasa dal Lecce e Okafor dal Milan. Caratteristiche tecniche dei nuovi acquisti azzurri che sperano presto di recuperare anche Anguissa e Neres per avere la rosa al completo in questo esaltante finale di stagione

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4 gli acquisti nel mercato di gennaio. 4 le cessioni. 1 eccellente. Parliamo di Kvicha Kvaratskhelia ovviamente. L’ex numero 77 azzurro, che in due stagioni e mezzo all’ombra del Vesuvio, ha impressionato tutti per il talento mostrato in campo, ha scelto il Paris Saint Germain per continuare la sua carriera.

Il Napoli si è fatto trovare impreparato. O meglio, pur sapendo da tempo che probabilmente la storia con Kvara avrebbe avuto questo epilogo, pur provandoci, non è riuscito a rimpiazzarlo come avrebbe voluto.

L’ultimo giorno di mercato, per coprire quel ruolo, è arrivato in prestito dal Milan Noah Okafor con diritto di riscatto fissato a 25 milioni di euro. Fuori, oltre Kvara, anche Caprile, Zerbin e Folorunsho rimpiazzati da Scuffet, Hasa e Billing.

Scopriamo insieme questi 4 volti nuovi del Napoli che, fino alla partita con l’Inter, erano stati utilizzati poco e, adesso, con il gol di Billing contro i campioni d’Italia in carica, potrebbero essere impiegati da Conte con più frequenza in queste ultime 11 tappe visti anche gli infortuni, in particolare di Anguissa e Neres.

Simone Scuffet – il nuovo n. 12 azzurro

Fa rima con…Meret. Simone Scuffet è il nuovo “secondo” del Napoli dopo che a Gennaio, Elia Caprile, ha scelto di voler andare a Cagliari per 6 mesi a giocarsi, da titolare, la permanenza in Serie A.

Scambio quindi di prestiti fra Napoli e Cagliari, con Scuffet approdato all’ombra del Vesuvio. L’augurio di tutti i tifosi partenopei è che Scuffet non riesca a debuttare in maglia azzurra perché questo vorrebbe dire che Meret è stato sempre in splendida forma, visto che il numero 1 del Napoli quest’anno ha finalmente dimostrato, per chi ancora avesse qualche dubbio, di essere un grande portiere. 

Talento precoce, già a 11 anni Scuffet approda nella famiglia Udinese. Lì cresce nei settori giovanili e a soli 16 debutta anche in Serie A. Si scomodano paragoni importanti viste le qualità del ragazzo ma poi, nel corso degli anni, complice anche qualche infortunio di troppo, il ragazzo non riesce ad esplodere. 

Esperienze estere e cambio di varie casacche prima di arrivare al Cagliari. Uno dei difetti principali, ammesso dallo stesso calciatore, sono le uscite alte. Adesso, a 31 anni, sembra aver acquisito la giusta maturità per fare il secondo di una squadra che si gioca il tricolore. 

Simone Scuffet sulla sua nuova esperienza al Napoli: Ora sono nella stessa squadra di Alex Meret e nel club in cui in passato ha giocato anche Dino Zoff: è una bella opportunità in un ambiente che ha obiettivi importanti. Per noi friulani è un orgoglio perché significa che tutto quello che abbiamo fatto fin da ragazzini è stato fatto bene. L’impatto qui è stato davvero positivo: ho trovato un gruppo unito, con voglia di fare bene e di farlo insieme. Essere in un gruppo sano in cui si lavora al meglio è un ottimo punto di partenza. Vogliamo continuare a lottare fino in fondo, sapendo che il cammino è ancora molto lungo

Philip Billing – il gigante dai piedi buoni

È arrivato a Napoli da mezzo sconosciuto per chi non segue la Premier League. Non di certo per Antonio Conte. Nè tantomeno per il direttore sportivo Giovanni Manna. 

I 4 acquisti del Napoli

Billing esulta al gol contro l’Inter

Philip Billing, danese di ben 195 cm, ha collezionato più di 100 presenze nel campionato inglese con la casacca del Bournemouth. E di gol ne ha messi a referto quasi una quarantina. Non pochi per un “gigante” del centrocampo. L’ultimo, che potrebbe essere il più importante della sua carriera, lo ha segnato però sabato pomeriggio al Maradona, con la la maglia del Napoli, regalando un pareggio fondamentale agli azzurri. 

Fino alla settimana precedente, dove con l’inforfunio di Anguissa, Billing aveva debuttato da titolare a Como, dove già aveva fatto intravedere di avere un piede educato, tanto da essere anche stato scelto per un paio di calci piazzati, non era mai stato utilizzato dal suo arrivo. 

La sensazione è che, da questo momento in poi, il suo contributo possa essere molto importante per la causa azzurra.

Philip Billing su questo suo primo mese azzurro:

“La mentalità vincente si costruisce nella gioia delle vittorie, ma anche nelle difficoltà. Il duro lavoro è fondamentale, e bisogna mantenere l’equilibrio: non esaltarsi nelle vittorie, non abbattersi nelle sconfitte. Così si diventa più forti. Sognavo la Champions e il Mondiale, e da bambino un grande club. Il Napoli è il traguardo più importante. Qui si respira un’atmosfera fantastica, i tifosi ti fanno sentire amato. Quando scendi in campo, hai una carica incredibile”.

Luis Hasa – la scommessa di Manna

Seguito dal Ds Manna fin dai tempi della Juventus Next Generation, Luis Hasa, di origini albanesi, nasce a Sora 21 anni fa. Ala offensiva e, all’occorrenza anche trequartista, mostra fin da subito di essere dotato di un mancino educato. Si afferma nell’estate del 2023 da grande protagonista con la nazionale Under 19 conquistando l’europeo. Al termine della competizione viene eletto miglior giocatore del torneo. Prelevato dal Lecce non ha ancora debuttato in Serie A, ma è il Napoli ad avergli dato fiducia senza girarlo in prestito per quello che, si spera, sarà un futuro roseo.

Andrea Bonatti, allenatore di Hasa ai tempi della Juventus:

“Non chiedetemi se sia una mezzala o un trequartista, chiedetemi se sia forte e vi dico subito che la risposta è sì. Hasa uomo di Manna? Sinceramente non lo so, so che quando gli operatori di mercato devono fare delle scelte si pongono una serie di domande. Più o meno tutti sanno vedere chi è forte, il problema è capire quanto si possa adattare, con il contesto, con l’allenatore.”

Noah Okafor – il sostituto di Kvara

Poche chiacchiere. Garnacho, Adeyemi, Saint-Maximin etc. Nessuno di questi. In extremis per sostituire Kvaratskhelia è arrivato Okafor.

Okafor in azione a Como

L’acquisto che senza dubbio ha generato più polemiche ma che, in questo finale di campionato, potrebbe essere molto utile alla causa azzurra. Solo due anni fa, Noah Okafor, era stato considerato il grande colpo messo a segno dal Milan, arrivato dal Salisburgo, con ben 25 reti in 70 partite. Okafor ha 25 anni ed un enorme fame di riscatto e, essendo dotato di un ottimo dribbling ed essendo agile e scattante, spera di tornare presto sui suoi livelli agli ordini di Antonio Conte. I primi sprazzi di qualità, in pochi minuti in cui è subentrato finora, si sono iniziati ad intravedere. I tifosi partenopei sperano possa essere determinante in questo finale di stagione. 

Okafor sulla sua posizione in campo:

“Posso giocare come ala, sia a destra che a sinistra, e come punta centrale. Ho giocato sia vicino ad un solo attaccante, che con due attaccanti. In base alle mie caratteristiche, la posizione che preferisco è quella di ala sinistra, perché lì posso usare tutte le mie qualità e fare la differenza. Riesco ad esprimermi meglio nell’uno contro uno, attaccare la profondità, tagliare e provare ad andare in rete.”

Da Billing a…Billy e il punto sugli infortunati
Non solo gli acquisti invernali. C’è un altro calciatore che in questo sprint finale potrebbe essere utilissimo. Parliamo di Billy Gilmour. Lo scozzese, arrivato dal Brighton quest’estate come alter-ego di Stanislav Lobotka, finora è riuscito a guadagnarsi spazio solo per sopperire in autunno proprio all’infortunio dello slovacco. 

Con l’Inter però la grande intuizione di Antonio Conte è stata proprio, per sopperire all’infortunio di Zambo Anguissa, quella di giocare con il doppio playmaker. Gilmour al fianco, e non al posto, di Lobotka. Si è vista una qualità di palleggio superiore rispetto al solito e Gilmour è stato anche in grado di verticalizzare spesso e volentieri il gioco in maniera efficace. D’ora in avanti anche lui darà una grande mano aspettando il rientro proprio di Anguissa.

Conte ha dimostrato di poter sopperire sia con Gilmour che con Billing all’assenza del camerunense, ma il tecnico salentino non vede l’ora di riavere a disposizione il suo numero 99. Se il Napoli riuscirà a superare indenne gli scogli Fiorentina e Venezia, quasi certamente dopo la sosta, si rivedrà in campo anche Anguissa che ha messo nel mirino la sfida al Milan di fine marzo.

Diverso il discorso per Neres, che manca dal campo da prima del camerunense e che, quasi certamente, dovrebbe tornare fra i convocati già a partire dalla traaferta di Venezia del 16 marzo. Il brasiliano è un arma importantissima e con il suo rientro a pieno regime Conte avrà finalmente la possibilità di poter tornare al 4-3-3 avendo così a disposizione la possibilità di cambiare sistema di gioco anche a partita in corso. 

Olivera e Spinazzola, già rivisti con Como e Inter, stanno tornando in piena forma e sono già prontissimi per la sfida di domenica alle 15.00 al Maradona alla Fiorentina.