Come ogni anno, in questo periodo vengono diffusi i primi dati relativi ai redditi dei parlamentari italiani.
Sin dal 1982 infatti è stata introdotta una norma di legge in base alla quale i parlamentari, il Presidente del Consiglio, i ministri e i sottosegretari (ma la norma riguarda anche i politici “locali” e i membri del Parlamento Europeo) sono tenuti a comunicare, entro un mese dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione dei redditi, la propria situazione patrimoniale e reddituale riferita all’anno precedente.
Nelle intenzioni del legislatore l’obbligo per i politici di rendere pubblici i propri redditi risponde ovviamente all’esigenza di assicurare ai cittadini la massima trasparenza circa i guadagni e la “correttezza fiscale” di chi li rappresenta.
Questo anche se poi troppo spesso chi fornisce le notizie tende purtroppo solo a stilare classifiche di reddito alla ricerca di facile “gossip” sui personaggi più noti.
Al momento sui 59 eletti in Campania sono 21 i parlamentari che hanno reso disponibili i propri dati reddituali sui siti istituzionali della Camera e del Senato.
Riguardo ai redditi, si va dagli oltre 300mila euro dell’On. Federico Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale antimafia eletto nelle fila del Movimento 5 Stelle, ai 94.961 euro del parlamentare nonché regista e biologo Raffaele Bruno, anch’egli pentastellato, che al momento dichiara il reddito più basso.
E’ interessante notare come, a fronte di introiti pari mediamente a circa 14.000 euro mensili (e dunque circa 170 mila euro annui) percepiti dai parlamentari per lo svolgimento del proprio mandato, diverse dichiarazioni espongano un reddito complessivo inferiore a tale soglia.
Questo dipende dal fatto che lo “stipendio” dei parlamentari è composto da varie voci (indennità di svolgimento mandato, diaria, rimborso spese mandato, ecc.), di cui alcune sono tassate solo parzialmente o vengono totalmente esentate dai tributi, e dunque non rientrano nel reddito imponibile ai fini della dichiarazione dei redditi.