Esiste ancora qualcuno di una certa età che crede alla befana? Forse Alessandro Del Piero.
Molte mammolette della carta stampata fanno finta di crederci alla befana mentre parlano di Del Piero per avere un argomento di cui parlare e schivare la trattazione seria di alcune situazioni.
Si dirà che tra le cose serie il calcio occupa una posizione bassa “in classifica”.
È vero, non è e non dovrebbe essere la prima preoccupazione di un paese che oggi vede molti dilettanti allo sbaraglio occupare gli scranni del nostro parlamento e addirittura le poltrone di vari ministeri. A proposito scranni è un lemma riconosciuto dall’Accademia della Crusca, l’uso consiglierebbe: scranna, scanno, poltrona, sedia (quella che i politici hanno letteralmente attaccata al loro onorevole sedere) ma chi scrive pensa che un tocco di originalità sia fondamentale in ogni cosa che facciamo nell’intera giornata.
Torniamo al calcio.

Il presidente ancora in carica della Figc Gabriele Gravina
L’elezione del nuovo presidente è prevista per il 3 febbraio
L’elezione del nuovo presidente avverrà il 3 febbraio e da quando il 4 novembre il presidente in carica Gabriele Gravina ha annunziato la data, ratificata dal Consiglio Federale, sono iniziati i soliti balletti.
Gravina sta sfogliando la margherita: mi ricandido oppure no, propende per il sì ma aspetta che qualcuno lo spinga.
Il mondo del calcio si guarda intorno e pensa di candidare nientepopodimeno che: Alessandro Del Piero.
Quali sono i titoli che può vantare il giovane veneto di Conegliano, paese noto per il Prosecco di Valdobbiadene?
Un breve profilo di Alessandro Del Piero
È stato un ottimo giocatore. Un antesignano del tiro a giro, gesto tecnico canonizzato nella sua lingua da Lorenzo Insigne. È un discreto commentatore televisivo, tendente allo scarso. È stato ed è un ottimo uomo della pubblicità anche per le sue capacità da ornitologo, che non si capisce cosa abbia a che vedere con l’acqua minerale.
A ci dimenticavamo ha giocato 513 partite con la maglia della Juventus e 120 gare nelle varie nazionali.
I suoi meriti sportivi sono ovviamente tanti ed innegabili: è per esempio uno dei campioni del mondo del 2006. È stato vice campione europeo nel 2000, quando in finale subentrato a Stefano Fiore, con la nazionale in vantaggio, riuscì a sbagliare almeno due gol, davvero semplici per la sua classe, che ci avrebbero evitato la sconfitta con la Francia al golden gol.
Ma dove proprio si fa fatica a capire, perché non si trovano precedenti accettabili, è la sua competenza da dirigente da definire oggi non nota, presunta e inaspettata se dovesse riuscire a mostrarla una volta eletto.

Totti ha subito sostenuto la candidatura di Del Piero
La candidatura è stata subito sostenuta da un altro grande, quando giocava, del nostro calcio: Francesco Totti, che ha detto: “lo vedrei bene come presidente della Figc, è una persona pulita e importante”.
Del Piero dal suo canto, messo al corrente della possibilità, ha dichiarato:
“Nessuno mi ha chiesto di candidarmi, ma non dico di no. Non sarò l’anti Gravina”.
Quando l’attuale presidente ha saputo chi poteva trovarsi di fronte per la corsa alla poltrona ha quasi sciolta la riserva, lanciata alla stampa come un’esca per vedere chi sarebbe abboccato, facendo sapere che sta pensando a ricandidarsi.
Ci si potrebbe fermare qua per comprendere a chi consegniamo le chiavi di tante istituzioni, federazioni, società, etc ogni giorno.
Possibile che nessuno abbia pensato che ci sono ex giocatori, campioni, gente pulita, importante (come dice Totti, che ha un vocabolario limitato) che potrebbero ricoprire quella poltrona, o come la vogliamo chiamare, con più adeguatezza, competenza, esperienza e soprattutto professionalità di uno come Del Piero che sarebbe di fatto un neofita?
Paolo Maldini un nome che nessuno ha proposto

E se chiedessero di candidarsi a Paolo Maldini?
Viene immediato invece e facile fare un nome: Paolo Maldini.
La sua famiglia ha dato tanto all’Italia calcistica ed in particolare lui e suo padre Cesare hanno dato tanto al Milan. Ecco la società rossonera, proprio quella dove Paolo Maldini ha mostrato le sue capacità manageriali vincendo uno scudetto, difendendo la sua scelta di Stefano Pioli, come allenatore, quando tutti volevano mandarlo via.
Società che ha lasciato quando una dirigenza affarista lo ha messo all’angolo per non dover accettare le sue giuste idee, per non dover cedere di fronte alla sua competenza, alla sua pulizia mentale.

L’allenatore boemo che sollevò a suo tempo dubbi sull’evoluzione fisica di Vialli e Del Piero
La vicenda Zeman – Del Piero
A proposito, dopo aver sentito Totti, non sarebbe il caso di chiedere un parere su Alessandro Del Piero anche a Zeman.
Il boemo non si tirerebbe certamente indietro e con la sua flemma, la sua parlata cadenzata e la classica sigaretta tra le dita direbbe quello che pensa, come fece tanti anni fa.
La vicenda è oramai passata in cavalleria ma è giusto rispolverarla per aggiungere note e caratteristiche, che dovrebbero essere considerate nella scelta, che potrebbe portare Del Piero a diventare il numero uno della Figc.
Zdenek Zeman nel 1998 in un’intervista rilasciata all’Espresso utilizzò l’espressione “esplosione dei muscoli” riferendosi al giocatore bianconero.
L’intervista era intitolata “Anche il calcio ha il mal di Tour”.
Tra le altre cose Zeman in quell’intervista parlando proprio dell’esplosione dei muscoli di Vialli e Del Piero, affermò: “E’ uno sbalordimento che comincia con Gianluca Vialli e arriva fino ad Alessandro Del Piero. Io che ho praticato diversi sport pensavo che certi risultati si potessero ottenere solo con il culturismo dopo anni di lavoro specifico. Sono convinto che il calcio sia tutta un altro tipo di attività. Almeno il mio calcio, che in una sola parola definirei positivo”.
Del Piero querelò per diffamazione Zeman ed il Gip su richiesta del Pubblico Ministero archiviò la querela affermando che: “Zeman aveva lecitamente esercitato un libero diritto di manifestazione del pensiero, senza alcuna dolosa attribuzione al querelante di circostanze lesive della sua reputazione”.
E aggiunse: “Pur prescindendo dal legittimo uso della sostanza denominata creatina – così scriveva il Gip – e pur ammettendo che l’impatto delle dichiarazioni del tecnico fossero state recepite nel mondo dello sport come allusivo all’uso di sostanze dopanti, non può affermarsi che, oggettivamente riguardate, tali dichiarazioni siano diffamatorie”.
Alla richiesta di archiviazione si era opposto all’epoca il legale di Del Piero e presidente della Juventus, Vittorio Chiusano, affermando come fosse assolutamente condivisibile la posizione di Zeman sull’utilizzo dei farmaci, ma che: “ciò che non è condivisibile è l’infamante e gratuita insinuazione accusatoria gettata del tutto gratuitamente sulla figura di Del Piero. Insinuazione oggettivamente denigratoria non solo per quanto riferito da Zeman ma anche per il complessivo contesto dell’articolo incriminato”.
La vicenda resta torbida anche a distanza di tempo anche se non ha leso assolutamente l’immagine di Del Piero viste le attuali risultanze.Però dovendo il mondo del calcio cambiare rotta, visti i clamorosi buchi presenti nei bilanci di diverse società, forse sono voragini più che piccoli pertugi, sarebbe inopportuno e forse anche controproducente per lo stesso Del Piero, se si pensa all’inesperienza ed alla difficile situazione che erediterebbe, affidargli le redini della Figc.
In ogni caso Gravina è pronto per la conferma. In fondo si voleva cambiare tutto per non cambiare nulla, i gattopardi non hanno mai lasciato il bel paese.