La “Viola“, come la Fiorentina viene affettuosamente chiamata dai propri tifosi, è oggi sicuramente una delle società più ambiziose della nostra Serie A.
Un club storico
La storia della Associazione Calcio Fiorentina è quasi centenaria, dal momento che Il club fu fondato, con la denominazione iniziale di Associazione Calcio Firenze, nel 1926.
Nel 2002, per la verità, la Fiorentina è scomparsa a seguito del fallimento del club ma, dopo la costituzione di una nuova società da parte dell’imprenditore Diego Della Valle e una stagione vissuta in Serie C2 sotto il nome di Florentia Viola, lo stesso della Valle ha acquisito il marchio del club che è tornato a chiamarsi ACF Fiorentina.

La vittoria della Coppa delle Coppe del 1961
La Viola nella sua storia ha vinto due campionati, per sei volte la Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e, in campo internazionale, la Coppa delle Coppe nel 1961.
Il club ha poi una serie di primati, non legati a vittorie di titoli ma comunque di notevole prestigio: è stata la prima squadra italiana a vincere una competizione UEFA (appunto la Coppa delle Coppe 1961), è una delle due sole squadre italiane, insieme alla Juventus, ad avere disputato almeno una finale delle tre storiche competizioni europee per club (Coppa dei Campioni 1957, Coppa delle Coppe 1961 e Coppa UEFA 1990), è il primo club italiano ad avere disputato due finali europee consecutive (Coppa delle Coppe 1961 e 1962) e, con il raggiungimento delle finali di Conference League nel 2023 e 2024, è il primo club ad avere giocato le finali di tutte e quattro le principali competizioni della storia dell’UEFA.
La Fiorentina dei Della Valle
Sebbene ricca di storia la Viola è una società relativamente giovane, rinata al calcio che conta poco più di venti anni fa grazie all’intervento della famiglia Della Valle e delle istituzioni cittadine.

Diego e Andrea della Valle
Nel periodo di gestione Della Valle, iniziato nel 2002 e conclusosi nel 2019, la Fiorentina ha vissuto stagioni positive ma anche momenti bui, ritornando però nel complesso ad occupare una posizione di un certo rilievo nel calcio italiano.
Per la verità non è stato conquistato alcun titolo, ma la squadra gigliata ha raggiunto per cinque volte il quarto posto in campionato, è arrivata a disputare una semifinale di Coppa Uefa e una semifinale di Europa League, e nella stagione 2008-2009 ha disputato la fase a gironi della Champions League.
Tutto questo superando situazioni complicate, come il coinvolgimento del club nello scandalo di Calciopoli e le sue conseguenze sia sportive che giudiziarie.
La Viola oggi
Nel giugno del 2019 la famiglia Della Valle ha ceduto il club, per la cifra di circa 160 milioni di euro, all’imprenditore americano Rocco Commisso, attivo nel settore delle telecomunicazioni con una azienda che fattura oltre un miliardo e mezzo di euro.

Rocco Commisso
Commisso ha per prima cosa puntato a rendere la società solida da un punto di vista patrimoniale, investendo nella creazione di un centro sportivo all’avanguardia e cercando di acquistare lo stadio, ben consapevole che nel calcio di oggi avere la proprietà dello stadio rappresenta una condizione indispensabile per accrescere gli introiti del club e poter competere stabilmente ad alti livelli.
Il centro sportivo, il Viola Park, è stato realizzato a tempo di record con una spesa complessiva di circa 112 milioni di euro. Inaugurato nell’ottobre del 2023, comprende dieci campi regolamentari, di cui due sintetici, destinati ad ospitare gli allenamenti della prima squadra maschile e le partite della squadra femminile e delle formazioni giovanili, piscina riscaldata, palestra, centro congressi, uffici.
Per lo stadio invece Commisso si è dovuto scontrare con le difficoltà e gli ostacoli che purtroppo nel nostro Paese troppo spesso la burocrazia e la politica creano all’iniziativa privata.

Lo Stadio Franchi
Di fronte ai complicati incastri di competenze, autorizzazioni, divieti e responsabilità tra Comune, Soprintendenza, Parlamento e Governo l’imprenditore italoamericano ha rinunciato all’idea di acquistare lo Stadio e di investire per rilanciare a sue spese tutta l’area su cui sorge l’impianto. La riqualificazione dello Stadio Franchi è stata però in qualche modo avviata dalla politica, con l’inserimento del progetto tra quelli beneficiari delle risorse del Recovery Fund per i “grandi attrattori culturali”. I lavori sono partiti ad inizio 2024 e dovrebbero proseguire per tutto il 2025, con un cronoprogramma per la verità ancora da definire ma che per il momento consente alla squadra Viola di giocare ancora nel suo stadio.
Pur dando priorità al consolidamento patrimoniale del club e alla sostenibilità dei bilanci (ottenuta anche grazie alle plusvalenze realizzate dalle cessioni eccellenti, tutte alla Juventus, di Chiesa, Vlahovic e Nico Gonzalez), la dirigenza non ha trascurato l’aspetto sportivo, cercando di assicurare comunque la competitività della squadra.
I risultati raggiunti, perseguiti sempre cercando il bel gioco, non sono stati eccezionali in campionato ma hanno regalato al club e ai suoi tifosi due finali consecutive di Conference League, purtroppo entrambe perse.
Ora però sembra giunto il momento di alzare l’asticella anche dal punto di vista sportivo, e cercare di raggiungere quei traguardi che i tifosi viola attendono da troppi anni, come la qualificazione in Champions e la vittoria di qualche trofeo.