IL GIOCO DI CLAUDIA di Michele Visconti

Lo stesso Michele Visconti confessa in un’intervista che l’evoluzione dei conflitti che minacciano la pace mondiale in questi giorni lo ha influenzato notevolmente nel corso della costruzione della trama. Durante la stesura del romanzo, che sarebbe dovuto essere una semplice storia fantasiosa e/o fantascientifica, ambientata nel XXV sec., è nato nell’autore il desiderio di lanciare un messaggio di pace.

Un libro in difesa della libertà

Lo scopo iniziale del libro era quello di far riflettere sul pericolo di un esasperato uso della tecnologia che mette a rischio la qualità della vita umana fino ad annullare quei principi per i quali si è a lungo lottato nei secoli precedenti.

La trama 

La trama, coinvolgente, ben architettata, è narrata con stile scorrevole ed avvincente e porta ad una riflessione: è sicuro che i fatti raccontati tra qualche secolo non possano diventare realtà? Parla di un governo centrale che si appropria dell’ esclusivo uso della tecnologia più avanzata e dell’accesso alle scienze e alla cultura. Se da un lato è riuscito a porre fine alle guerre, dall’altro ha imposto un costo altissimo: ha privato la popolazione comune dei più elementari diritti sociali e, se per alcuni la perdita della libertà è un prezzo equo pur di vivere in pace, per altri è troppo elevato per cui ci si deve necessariamente organizzare per una ribellione.

Tutti abbiamo una responsabilità verso il futuro

I protagonisti di questa ribellione sono due giovani, Claudia e Michele che, tra intrighi, complotti e azioni estreme, si confronteranno con i propri valori e decideranno la strada da seguire per riuscire a sopravvivere in un mondo spietato in cui tutto sembra già esser stato deciso ma … non è mai detto, e chi leggerà scoprirà!

Michele Visconti ci ricorda che nella vita reale abbiamo tutti una responsabilità nei confronti delle generazioni future e, con questa consapevolezza, dobbiamo sempre agire in modo coerente con i nostri principi. Chiediamo all’autore:

Con questo romanzo invii un messaggio di pace ed un richiamo alla responsabilità del singolo verso la società. Credi che la lettura sia un valido strumento educativo anche per i giovani di oggi, forse più propensi ad una riflessione ‘mordi e fuggi’?

Credo proprio di sì, la lettura fa bene a tutti, ai giovani ed ai meno giovani. I cellulari e la televisione ci impigriscono, appiattiscono il nostro senso critico: siamo portati credere a tutto quello che ci inculcano e di conseguenza, sale l’ansia. Leggere ristabilisce il nostro equilibrio, ci fa vivere nuove vite. Ci stimola a pensare, ad osservare nuove prospettive. Un buon libro ci fa assaporare nuovamente il piacere della lentezza, della calma. E’ importante educare i giovani al piacere della lettura. Personalmente, quando leggo, mi accorgo di essere vivo, e riscopro nuovamente i particolari che mi circondano, il profumo della matita, l’ombra della mia mano sulla pagina.

 

Michele Visconti con la scrittrice Francesca Leonzio e Annalisa di Tizio e Livio Bucci di Abruzzo e Molise in miniatura

Hai pubblicato romanzi di diversi generi, quale di questi senti più consono al tuo modo istintivo di esprimerti e quale pensi sia più adatto a trasmettere messaggi educativi agli adolescenti?

Bella domanda, forse mi sento più a mio agio nel genere giallo. Una cosa che sto cercando di fare, è quella di rendere le storie meno violente, e di avvicinarle maggiormente alla nostra quotidianità. Sono ancora in cerca della mia forma per intenderci, ma col tempo stanno emergendo i miei tratti. Non credo che ci sia un genere adatto per gli adolescenti, amano il fantasy, i buoni sentimenti, è chiaro. Credo che una storia funzioni se siamo in grado di riconoscerci nelle esperienze e nei personaggi che ci vengono proposti. Dividere il bene ed il male nettamente, non è mai una buona idea. Un adolescente, o più in generale un lettore, deve sentirsi coinvolto e spronato a meditare, questa è la mia opinione.

Stai già lavorando ad un’altra pubblicazione? Ci vuoi anticipare qualcosa?

Direi proprio di sì. La scrittura ormai fa parte della mia routine quotidiana, e riesco ad essere abbastanza costante. Attualmente sto scrivendo una storia che si svolge tra Napoli e Pescara, ormai sono in Abruzzo da cinque anni, ed inevitabilmente quello che vivo influenza la mia fantasia. È un giallo, è il mistero di una ragazza che è alla ricerca del suo passato. Un testo con un buon ritmo e che lascia ampio respiro all’ amore ed ai buoni sentimenti. spero di terminarlo presto e pubblicarlo l’anno prossimo.

 

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