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Quota 32 per il Napoli atteso in Coppa Italia

Una squadra in crescita quella su cui lavora Antonio Conte ed il suo staff senza sosta da quasi cinque mesi. La conferenza stampa del tecnico partenopeo, prima dell’impegno di Coppa Italia, serve a mandare un augurio a Bove, una manifestazione pubblica di stima a chi gioca meno e un messaggio ai media che si ripetono per non sapere cosa dire

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La muta degli inseguitori del Napoli dopo la scorsa giornata di campionato si è un po’ diradata.

Ha resistito l’Atalanta, che è passata a Roma grazie soprattutto al primo gol ottenuto su una sfortunata autorete romanista ed in teoria potranno avvicinarsi o la Fiorentina o l’Inter quando recupereranno la partita sospesa per l’incidente a Bove.

A proposito il giocatore romano, cresciuto nel settore giovanile della Roma e passato da quest’anno alla Fiorentina, sta bene. Ha superato il momento critico. Resta da capire meglio quel che è successo ma i medici sono a lavoro per comprenderlo e trovare le contromisure.

La conferenza stampa di Conte per Lazio – Napoli di Coppa Italia 

Edoardo Bove

IL centrocampista della Fiorentina è ancora in ospedale ma sta bene

Per lui il mondo del calcio si è mosso compatto, anche Conte, nella conferenza stampa di oggi, ha avuto parole di affetto e partecipazione unitamente alla sua squadra: Prima di iniziare – ha detto – ci tenevo a nome mio e di tutti i ragazzi a mandare un grande abbraccio ad Edoardo Bove, siamo tutti con lui e speriamo di vederlo presto, quanto prima, a fare quello che sa fare benissimo”.

Si diceva della Serie A.

Hanno perso punti nella quattordicesima giornata la Lazio e la Juventus mentre il Milan ha tenuto il passo, anche se resta per il momento lontano.

Si discute un po’ ovunque sul gioco messo in mostra dalla squadra di Antonio Conte. Sulle vittorie striminzite nel risultato e sui giocatori meno impiegati che smaniano, a detta di molti, al punto di voler essere ceduti.

Sono tutte fandonie. È tutta fuffa.

In realtà la posizione di classifica del Napoli, non prevista dai soliti sapienti, dà fastidio. Appare inappropriata.

In sostanza il Napoli sta facendo il suo meglio. Conte sta ricostruendo una squadra apparsa lo scorso anno allo sbando.

Ci sono i nuovi arrivi che stanno dando il loro previsto contributo, per chi un po’ conosce il calcio, ma nelle ultime settimane gli otto undicesimi del Napoli dello scudetto è praticamente inamovibile in campo.

Il Napoli rivitalizzato dalla cura Conte 

Mutatis mutandis Antonio Conte ha rivitalizzato una squadra da considerare disgregata, sfiduciata, abbandonata: una formazione quindi che sta seguendo il suo allenatore, sta facendo gruppo e soprattutto mantiene saldamente i piedi per terra.

Questo non significa che come per incanto tutto si sia sistemato è che il Napoli vincerà lo scudetto.

È stata intrapresa una strada che consentirà agli azzurri di lottare con le squadre di vertice e poi, se la società, De Laurentiis, potrà e vorrà a gennaio fare qualche investimento correttivo e rafforzativo si vedrà.

Veniamo alla conferenza stampa di oggi in vista della gara di Coppa Italia con la Lazio di giovedì sera.

È stato chiesto a Conte se la Coppa nazionale è un obiettivo, ecco la risposta articolata del tecnico salentino: “Il nostro obiettivo è di crescere, costruire qualcosa, per crescere c’è bisogno di giocare quanto più possibile. Per noi quest’anno per alcuni aspetti è penalizzante soprattutto per tanti calciatori perché abbiamo solo il campionato e abbiamo la Coppa Italia. Abbiamo giocato due partite in Coppa, la prima in assoluto col Modena, poi col Palermo c’era la possibilità di dare spazio a dei calciatori che ne avevano avuto di meno fino a quel momento e domani avremo un’altra opportunità chiara per testare un po’ la crescita da parte di tutti. È importante prepararci bene, andare avanti in Coppa Italia significa avere altre possibilità, altro spazio per dimostrare che si stanno facendo miglioramenti, per capire bene anche per il club, per i calciatori, pure per me… fino ad adesso siamo stati bravi e fortunati a non avere infortuni. Abbiamo avuto quello di Mazzocchi. S’è puntato molto su un numero ristretto di giocatori, è un momento quindi importante per fare delle valutazioni e di sicuro affronteremo la partita con impegno e voglia di fare bene”.

C’è stata una domanda che è tornata sulle dichiarazioni di Giuseppe Marotta che valuta il Napoli come la favorita per lo scudetto, e Conte ha risposto così: “Ripeto, il direttore può dire quello che vuole, sicuramente conoscendolo molto bene, avendoci lavorato, penso che a fine anno se non dovesse essere l’Inter la vincente dello Scudetto non sarebbe poi molto contento e non considererebbe la stagione una buona stagione. Ognuno recita la propria parte, magari anche dall’interno qualcuno può spingerlo a dire cose come queste. Ricordo a tutti che stiamo parlando di una squadra che ha una rosa tale da potersi permettere quasi tre formazioni. Si concentrano forse troppo su di noi e non si accorgono di chi veramente può creargli fastidio”.

A questo punto riflettori puntati sulla gara di Coppa Italia del Napoli e sulle scelte che Conte pensa di fare.

“Se dico qualcosa è perché la penso, quindi se ho detto che c’è una crescita collettiva è perché ne sono convinto. E queste gare, visto che non abbiamo l’Europa, ci consentono di valutare veramente il gruppo, ed è importante per me, per il club, in vista anche di qualche infortunio o influenze o altro se siamo ben attrezzati fino alla fine oppure se c’è da guardarci intorno. Stiamo facendo un lavoro importante”. 

Giacomo Raspadori

Raspadori: in campo da titolare in Coppa Italia all’Olimpico?

Per la gara di giovedì si è parlato del ritorno in campo da titolare di Raspadori, che potrebbe essere utilizzato al posto di McTominay.

“Ho detto dove lo sto provando. Per noi è un giocatore importante, meriterebbe più spazio e fa parte di quei 13-14 giocatori che hanno giocato di più dall’inizio. È un calciatore intelligente, stiamo provando delle cose con lui e mi aspetto delle conferme giovedì su ciò su cui lavoriamo. Con lui in campo si alza la qualità del palleggio, delle conclusioni in porta, quindi ho la necessità di vederlo dall’inizio così come altri. Purtroppo non abbiamo altre partite a disposizione per fare delle prove ed in settimana pensavo anche ad amichevoli internazionali con qualche squadra che non fa le coppe ma è complicato da organizzare”.

A questo punto viene fatta una domanda a Conte che lo infastidisce, la risposta è a tono.

“Voi parlate di vincere molto facilmente qui, uno si alza la mattina e parla di vincere Coppa Italia, Champions e campionato. Vinciamo, ma per vincere si devono costruire le vittorie altrimenti non vai da nessuna parte. La costruzione è alla base della vittoria, bisogna costruire l’ambizione per stare lì con le altre squadre, una voglia realistica, ma non da sognatori. Qui c’è la differenza: il sogno non lo tolgo a nessuno, ma la realtà è che c’è una costruzione in atto per durare e dare gioia all’ambiente, che tra l’altro anche l’ambiente a volte non è compatto e c’è pure quest’altra difficoltà. Parliamo di vincere come bere un bicchiere d’acqua, con tutto il rispetto che posso avere ma voi dovete rispettare anche chi lavora che ha un minimo di esperienza per costruire cose durature”.

Siamo alle solite. Quando non si sa cosa chiedere si finisce per porre quesiti inutili e anche stupidi.

Pulcinella

Un’immagine della maschera napoletana

L’allenatore del Napoli già in altre occasioni ha mostrato il fastidio di ricevere domande che non servono e che sostanzialmente sono più da tifoso che da giornalista.

Il livello sulla panchina del Napoli si è elevato con l’arrivo di Antonio Conte. Il tecnico conosce il mondo del calcio come pochi. Per non fare certe figure sarebbe da evitare quello che un detto napoletano, ben noto, dice: “Pulecenella quanno nun tene che ffa’ arape e chiude ‘a vocca”.