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Il Napoli capolista di Antonio Conte

Otto giornate per modificare le proprie opinioni rese pubblicamente. Istituiamo il cartellino rosso per i varisti ma anche per chi parla a vanvera nei salotti televisivi e non solo. Il cartellino rosso pagato dal Napoli in Europa

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Il Napoli ancora in testa alla classifica.

La frase o forse meglio l’espressione non lascia stupiti e peraltro è giusta.

La squadra allenata e in corso di ricostruzione da Antonio Conte si trova in vetta alla classifica ma non era previsto che lo fosse.

Fino a prova contraria nessuno accreditava il Napoli per una stagione da primi posti, si badi bene non da vertice, e queste previsioni sono state rese pubblicamente: sui quotidiani sportivi e non, in televisione, in radio e sul web.

Ora le stesse persone, giornalisti, opinionisti e altro dicono che la squadra azzurra è forse con la Juventus l’unica alternativa per contrastare l’Inter.

Sono bastate otto giornate di campionato, forse anche qualcuna in meno, perché le cose cambiassero.

Il problema se di problema si tratta è sempre lo stesso. Parlare, parlare, parlare e ancora parlare. Usare paroloni, predisporre griglie, addirittura stilare classifiche senza che il campionato sia neanche iniziato.

Sia ben chiaro chi scrive non pensa che in questo momento il Napoli sia in lotta per la posizione di vertice, che ora occupa, tanto è vero che dovendo fare un resoconto di quanto accaduto ieri in serie A l’osservazione naturale spontanea è questa: gli azzurri tra ieri e sabato hanno guadagnato tre punti sulle romane nella corsa alla zona Champions.

Certo l’osservazione è fattuale, forse scontata ma a ben vedere non è così se si pensa che da un paio di turni le domande rivolte all’allenatore salentino al termine delle gare hanno indotto proprio il tecnico a rispondere con nettezza.

Il pubblico, i napoletani, che giustamente Conte ricorda a chi fa finta di non saperlo seguono la loro squadra indipendentemente dai risultati, hanno ragione di esaltarsi non fosse altro perché vengono da una stagione infausta, vissuta male con tre cambi in panchina, novità assoluta per la gestione De Laurentiis, e con un mercato che ha visto una scelta precisa, netta, per taluni incomprensibile.

La questione Osimhen

Quanti nei vari programmi dopo la sconfitta di Verona e la successiva claudicante e fortunosa vittoria con il Parma hanno invocato l’utilizzo di Osimhen?

Quanti volevano spiegazioni del perché fosse tenuto ai margini? Nel “club” più famoso d’Italia, si fa per dire, qualcuno ha anche tacciato di scarsa considerazione da parte del tecnico nei confronti del giocatore a cui si augura tutto il bene possibile ed una pronta risoluzione del suo contratto con relativi ingenti proventi nel bilancio della società.

Aurelio De Laurentiis pronto a vendere definitivamente Osimhen

In sostanza siamo sempre alle solite.

Ci sarebbe però una proposta da avanzare. È giusto dire, come abbiamo sentito in questi giorni, che gli arbitri e soprattutto gli addetti al Var che sbagliano vanno fermati e non per una o due giornate ma allore perché non pensare di inserire anche la regola del cartellino rosso per gli opinionisti che steccano malamente nell’esercizio del proprio lavoro peraltro a quello che si dice ben pagato? È perché non farlo anche per quelli che magari gratis, del peggio non c’è mai fine, lo fanno sui siti, sui blog, sui social e su dove accidenti pensano di affidare i propri pensieri?

È vero dopo un paio di settimane diverse trasmissioni sarebbero deserte visto che il cartellino sarebbe utilizzato anche per i conduttori e molti social vedrebbero calare vistosamente gli accessi ma forse la mancanza di qualunquismo che alberga in queste produzioni potrebbe produrre un effetto positivo.

Ognuno di noi tornerebbe a pensare con la propria testa, in maniera giusta o sbagliata, ma svilupperebbe dei pensieri non inquinati e senza subire la mistificatoria influenza di quelli che si sono conquistati “un fascino irresistibile” al punto da sentirsi dei piccoli Zarathustra.

In conclusione per chi ama il calcio è bello seguirlo, andare allo stadio e se non è possibile guardarlo in televisione magari con i soli rumori di sottofondo quando possibile e seguire la propria squadra. Seguire il lavoro degli allenatori che partono tutti con l’intento di fare bene a parte quelli che purtroppo hanno delle lacune a cui bisogna comunque dare una seconda e una terza possibilità.

Sarei meno indulgente con chi utilizza il mezzo pubblico, qualunque esso sia, nell’intento di imporre una propria opinione magari tacitando il vicino di tavolo. Di quei tipetti farei volentieri a meno ma la realtà è ben altra.

Antonio Conte durante una conferenza stampa

Il Napoli di Conte sta lavorando per riportare questa società e la sua squadra dove merita. È difatti inconcepibile non vederla questa stagione in Europa. Ecco gli errori sono stati fatti e si sta pagando. Il suo cartellino rosso il Napoli lo sta scontando quest’anno. Speriamo di vederne alzati molti altri.