Il Napoli si ferma in casa dopo 5 vittorie

Il palo di McTominay forse poteva cambiare l'esito della gara

Poteva accadere ed è accaduto.

Dopo dieci risultati utili il Napoli incappa nella seconda sconfitta della stagione per giunta con lo stesso risultato di 3 a 0 anche se questa volta in casa al Maradona.

Non si aspettava altro quasi si volesse cancellare con un sol colpo tutto quello che di buono è stato costruito sino ad oggi.

Al di là del fatto che il Napoli resta in testa alla classifica da solo, sia pur con un solo punto di vantaggio, la sconfitta ha detto alcune cose che potranno servire.

Le riflessioni di Conte sulla partita 

Antonio Conte ha ammesso senza accampare giustificazioni la superiorità mostrata dall’Atalanta, apparsa organizzata e capace di coprire il campo senza troppi patemi.

La preoccupazione sul viso di Antonio Conte durante la partita

Il tecnico ha fatto bene. Non aveva altra scelta se non quella di ribadire che il suo Napoli è in costruzione e che per vederlo come lui si aspetta ci vorrà ancora un po’ di tempo e qualche giocatore più funzionale al suo credo calcistico.

La partita però ha detto anche che sino al 2 a 0 il Napoli non sembrava così inferiore all’Atalanta alla quale venivano concesse solo delle ripartenze, pericolose perché spesso la difesa azzurra si trovava uomo contro uomo, ma obbligate dalla voglia e necessità di recuperare il risultato.

Forse ai partenopei è mancata proprio la lucidità di giocare per stanare l’Atalanta senza concedere il contropiede, terreno di caccia di una squadra messa in campo dal suo allenatore proprio senza punti di riferimento in attacco per cercare di giocare negli spazi.

Comunque sia, è andata così.

Certo il punteggio è pesante, inaspettato ma forse questa partita servirà al tecnico ed alla squadra per comprendere quale sia la strada giusta da intraprendere per evitare che si ripeta una giornata tanto negativa.

Passiamo, anzi torniamo, a quanto ha detto Conte in conferenza stampa dopo la gara.

Quello che conta nel calcio, come d’altronde in ogni attività che ci vede impegnati ogni giorno, è l’organizzazione.

La compattezza e la sicurezza messa in mostra dall’Atalanta è il frutto di un lavoro iniziato da tempo. Forse però il risultato del Maradona ha anche esaltato queste doti perché il Napoli non è apparso brillante come di recente dal punto di vista fisico.

Tre partite in una settimana è forse oggi un impegno che questa squadra non gestisce al meglio soprattutto di fronte ad avversari quotati.

Il prosieguo della stagione ci dirà se ci può stare questa riflessione, se il tecnico e la squadra sapranno porvi rimedio o se alla fine si sia trattato di una partita storta che il Napoli non è riuscito a raddrizzare nonostante gli sforzi.

In sostanza i lavori in corso di cui parla da quando è a Napoli Antonio Conte permangono. Due mesi effettivi con tutta la rosa attuale a disposizione sono pochi per valutare appieno il potenziale di questa squadra e due gare storte su undici, la prima con il mercato ancora aperto ed una rosa in formazione, possono essere significative o meno.

Conoscendo il tecnico si può stare tranquilli che la sconfitta è stata già analizzata a fondo per comprenderne le motivazioni e i relativi correttivi da apportare.

Eppure della gara di ieri si potrebbe fare un’altra lettura, forse meno severa.

La squadra azzurra ha tentato in ogni modo a sua disposizione di raddrizzarla. È andata in svantaggio su una mischia, ha rischiato di pareggiare subito con il tiro di McTominay stampatosi sul palo, ha subito delle ripartenze perché generosamente si è gettata all’attacco per recuperare il risultato. Forse è un po’ mancata nel secondo tempo quando ci si sarebbe aspettato qualche lampo dei suoi uomini più determinanti che avrebbe riaperto il risultato.

Insomma una partita segnata dagli episodi dove l’avversario è stato capace di capitalizzarli a proprio vantaggio, gestendo poi la partita certamente con autorevolezza.

Una maglia brutta che non si addice ai colori del Napoli

L’esordio non fortunato di una maglia brutta 

Conclusione affidata ad una nota di colore. La nuova maglia usata dal Napoli con l’Atalanta è brutta. Abbiamo scoperto che costa 130 euro e ci auguriamo che venga ignorata dai tifosi che comprandola farebbero quattro cose sbagliate. La prima: mettersi in casa una maglia che ha bagnato il suo esordio con un netto 3 a o in casa a favore degli avversari. La seconda conservare una maglia che ha i risvolti del collo e delle maniche listati a lutto. La terza: ha in trasparenza e neanche tanto quegli orribili disegni orientali che con la cultura partenopea non c’entrano proprio nulla. La quarta alimentare una moda che rinnega i colori che contraddistinguono non solo la storia e la tradizione di questa squadra ma dando vantaggio all’avversario molto più visibile in campo.

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