Il calciomercato tiene banco come consuetudine e il pareggio dell’Inter in casa nel recupero con il Bologna passa per certi versi in secondo piano.
Uno dei tanti momenti della partita di Simone Inzaghi
Simone Inzaghi, l’Inter e il suo show
Non per Simone Inzaghi che ieri sera al Meazza ha messo in scena un vero e proprio show durante e dopo la partita.
L’allenatore piacentino dei nerazzurri non è nuovo a certi comportamenti.
Ieri sera ha seguito la partita dei suoi costantemente fuori dall’area tecnica, è entrato più volte in campo anche mentre il pallone era in gioco e poi a fine gara si è lamentato ad alta voce dell’arbitraggio.
Pairetto, che ha arbitrato senza infamia e senza lode, doveva mandarlo negli spogliatoi molto prima del termine della gara per il suo comportamento ma Simone Inzaghi pensa di poter fare quello che vuole.
Un po’ come Marotta che ai microfoni appare come un distinto ed elegante signore e poi nella gestione delle trattative di mercato e nelle uscite televisive si comporta spesso in maniera discutibile.
Il presidente Aurelio De Laurentiis si è divertito in alcuni casi ad imitarlo, a calcare la mano imitandone la voce ma il dirigente nerazzurro, come il suo allenatore, pensa di poter fare quello che vuole dall’alto di un supposto blasone societario che diciamolo ha fatto il suo tempo.
Giuseppe Marotta, la sua imitazione da parte di De Laurentiis suscita ilarità
Occhio al bilancio della società milanese
Ci sarebbe poi da parlare e approfondire, con un’analisi ad hoc, i bilanci dell’Inter, la situazione societaria, il monte ingaggi, il passaggio dalla famiglia Zhang all’attuale proprietà americana, la caccia a volte poco ortodossa sul mercato ai giocatori in scadenza da soffiare alle squadre di appartenenza ben prima della scadenza contrattuale.
Basta dire che la quantità del rosso complessivo dei bilanci nerazzurri non è nota, forse perché sarebbe spaventoso vederlo.
Ma si sa l’attuale presidente federale, Gravina, pronto a restare al suo posto nelle prossime elezioni soprattutto per mancanza di un candidato alternativo autorevole, ha detto più volte che il calcio italiano non può fare a meno delle milanesi.
La partita è finita. Le proteste del tecnico dell’Inter continuano
Ed allora torniamo al campo per cercare di parlare di calcio giocato che si spera non venga inquinato da interessi di bottega.
Quindi, cosa significa il meno tre dal Napoli dopo il confronto con il Bologna per la squadra meneghina?
Sostanzialmente poco o forse addirittura niente se si analizza la partita.
Potrebbe, invece, voler dire qualcosa se si analizza il contorno: il prima, il durante e il dopo la sfida.
Il Bologna in questo momento sembra una squadra in forma.
Italiano ha trovato una certa quadratura e i gli ultimi risultati sembrano dargli ragione.
Il merito del pareggio del Meazza va al coraggio.
La squadra felsinea ha rischiato tutta la partita cercando di giocare alta per creare difficoltà alla manovra interista. Come ovvio ha lasciato spazi nei quali Lautaro e compagni si sono inseriti sino a ribaltare il risultato che vedeva l’Inter inizialmente sotto nel punteggio.
La vocazione offensiva del Bologna però non si è spenta e pur non potendo schierare una prima punta di peso i rossoblù hanno macinato gioco e creato occasioni sino a raggiungere il più che meritato pareggio.
L’Inter dal suo canto non è stata brillante come al solito ed il suo allenatore, come fa spesso, è andato in pallone quando si è trattato di mettere mano alle sostituzioni.
Frattesi vuole andare via per giocare titolare
Questa in breve l’analisi della partita che mette in condizioni ipotetiche i nerazzurri di raggiungere il Napoli in testa alla classifica quando recupererà la gara con la Fiorentina.
Allo stato attuale si registra che il più autorevole quotidiano sportivo del nostro paese stamattina ha titolato in prima pagina così: “Inter che Guaio” mentre da Roma il Corriere dello Sport ha presentato in prima pagina un “Gode Conte” che non lascia spazio ad interpretazioni.
Il campionato è ancora molto lungo, l’inverno di quest’anno è rigido, le partite per i nerazzurri saranno molte, come tante sono le pressioni sulla squadra milanese ed all’interno della stessa.
L’Inter resta la favorita per la conquista dello scudetto, il Napoli sta cercando di sistemare la sua rosa e dovrà fare a meno del transfuga Kvaratskhelia da tutti considerato un campione, un uomo simbolo, una pedina insostituibile.
Quindi non è cambiato nulla.
Non è successo nulla.
A meno che Marotta dopo le dichiarazioni del suo allenatore sugli arbitraggi che starebbero condizionando il rendimento della sua squadra non attivi qualche smaneggiamento dei suoi.
Di sicuro in casa Napoli c’è chi saprà intuirli ed evidenziarli perché non passino inosservati.
Un finale di stagione appassionante
Sarebbe da veri appassionati vedere un campionato combattuto sino all’ultima partita tra due o tre squadre dopo avere assistito per due anni a dei monologhi che di fatto hanno spento gli entusiasmi già nel mese di marzo se non prima.
Si vedrà.
Nel frattempo in casa Inter c’è da risolvere anche l’insoddisfazione di Frattesi, spesso titolare in nazionale e riserva costantemente nell’Inter di Barella.
Ma Barella è titolare in nazionale ed a volte i due giocano insieme perché nell’Inter non è possibile?
Chiedere ad Inzaghi dopo avergli fatto sorseggiare una propedeutica camomilla!