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Inter, Atalanta o l’inaspettato Napoli?

Sembra oramai una lotta a tre, forse a due vista la forza, la rosa e l’amalgama di Inter e Atalanta. Il Napoli oggi secondo è di fatto il terzo inaspettato incomodo grazie al grande lavoro di Antonio Conte, del suo staff e all’applicazione dei calciatori che lo hanno seguito dal primo giorno sino ad oggi

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Sarà una lotta tra nerazzurri?

La batosta subita dalla Juventus allo Stadium lancia l’Atalanta che domenica prossima affronterà in casa l’Inter che avrà nelle gambe l’impegno di domani sera al Meazza in Champions contro il Feyenoord.

L’Inter di Simone Inzaghi parte in vantaggio dopo il 2 a 0 messo a segno in Olanda ma non potrà e non dovrà consentirsi atteggiamenti superficiali.

Nella serata di ieri Gasperini ha gongolato per il 4 a 0 rifilato dai suoi uomini ad una Juventus apparsa davvero piccola piccola e con un allenatore in evidente confusione.

Eppure prima della gara c’era chi parlava di una Juve in lotta per lo scudetto, ci si riferisce a quasi tutti i giornalisti e opinionisti d’Italia che settimanalmente eleggono la favorita in base al risultato dell’ultima partita, dimenticando di analizzare e valutare il lavoro che nelle varie società viene portato avanti da tanti seri professionisti.

Diciamo che si cerca di dare alla notizia dell’ultimo minuto un valore che spesso non ha.

Pace armata tra Gasperini e Lookman dopo il successo allo Stadium?

La vera favorita è l’Atalanta

L’Atalanta e tutta Bergamo nel frattempo gongolano anche per la pace fatta tra Lookman e Gasperini che ha chiesto al suo giocatore un sorriso quando lo ha sostituito.

Si tratta probabilmente di una tregua in vista della fuga che Lookman sta già preparando da tempo verso lidi più tranquilli, meno epilettici e soprattutto più remunerativi.

Il tecnico atalantino nelle interviste in vista del confronto al vertice di domenica invoca anche la legge dei grandi numeri che lo vede in credito verso l’Inter.

Tra qualche giorno e prima della sosta per le nazionali, che potrebbe scombinare molte situazioni, sapremo qualcosa di più.

Il ritorno al successo del Napoli

In casa Napoli ci si accontenta di parlare del ritorno al successo, del ritorno al gol di Lukaku con annesso assist per Raspadori, del modulo, dei panchinari impegnati dal tecnico e non si fa a meno di continuare ad insinuare una posizione contraria del tecnico verso la società.

Si tratta di un discorso apparentemente sibillino ma che ritorna puntualmente ogni settimana sia nelle conferenze stampa che nelle interviste post partita.

Chi è il regista o quali sono i registi di questa inopportuna e meschina pratica?

Tanti da perdere il conto!

Le dichiarazioni del tecnico, che per chi conosce un poco di italiano, appaiono chiare. Le sue chiamiamole critiche hanno dei destinatari ben precisi ma in molti non sembrano accorgersene.

Antonio Conte è una persona che crede profondamente nel suo lavoro, che cerca il miglioramento, la novità in ogni momento, in ogni giorno, senza tralasciare mai la storia che lo ha portato ad essere tra i migliori tecnici d’Europa e dell’intero mondo calcistico.

La sua presenza dal campo di allenamento allo spogliatoio, dalla panchina alle telecamere è professionale e coinvolgente e densa di significati.

Spinazzola intervistato al ritorno in campo dopo l’intervallo di Napoli – Fiorentina

Conte quando parla dice sempre quello che pensa e se qualche volta omette e solo perché in certi casi è necessario.

Il suo Napoli sta conducendo una stagione molto al di sopra delle sue possibilità.

I discorsi di chi dice che questa squadra due anni fa ha vinto lo scudetto e che quindi andava annoverata tra le favorite di questa stagione sono fuori luogo.

Lo scorso campionato il Napoli sotto la guida di tre allenatori e con lo stesso organico dell’anno d’oro e qualche innesto, anche se rivelatosi sbagliato, è arrivato decimo in campionato stravinto proprio dall’Inter e quindi e da lì che bisogna ripartire.

Certo sono arrivati dei giocatori a sostegno della ricostruzione ma in ogni caso l’attuale posizione di classifica non era prevedibile e neanche auspicabile.

Costringere il tecnico di tanto in tanto a ricordare cosa è successo dall’inizio della stagione è assolutamente fuori posto.

Il giochino sterile di dichiarare quale squadra è favorita per la conquista dello scudetto è una pratica inutile ma che piace purtroppo a molti.

Tornando alle cose di campo, la prestazione con la Fiorentina ha mostrato una squadra che quando riesce a tenere alta la tensione non concede praticamente nulla.

Sta di fatto che ancora una volta la rete dei viola è arrivata praticamente sull’unico vero tiro scagliato verso la porta di Meret che per il resto della partita è apparso abbastanza inoperoso.

Al contrario il Napoli poteva chiudere largamente la gara nel primo tempo.

Manca un poco di precisione ma sembra che la squadra sia più agile e veloce nella manovra in attesa del ritorno in campo di Neres che dovrebbe conferire fantasia e imprevedibilità all’attacco azzurro.

Ancora una prova convincente per lo scozzese Gilmour

Tutti questi discorsi vanno fatti a tutti quelli che hanno detto a più riprese come il Napoli non potesse prescindere dalla presenza di Anguissa e da un sistema di gioco con due esterni di ruolo a supporto di Lukaku.

Il lavoro di Conte e la grande applicazione dei calciatori da lui allenati ha sino ad ora fatto dimenticare molti problemi che riguardano la qualità precipua della rosa che manca di alcuni ricambi in ruoli fondamentali come per esempio quelli degli esterni d’attacco.

Antonio Conte nel pomeriggio di ieri ha cercato di ricordare questo particolare ed è giusto che oggi si dica come le rose di Inter ed Atalanta siano molto superiori a quella del Napoli, come lo sono anche quelle di molte squadre che in classifica occupano posti alle spalle del Napoli.

Sarebbe il caso di smetterla con osservazioni fuori posto mentre sarebbe sempre il caso di mostrare un sostegno totale e una considerazione ben diversa verso il lavoro che ha portato il Napoli a lottare inaspettatamente per il vertice della classifica.