È San Siro il teatro sul cui palcoscenico va in scena Italia – Francia, ultima partita del girone di Nations League.
Le due compagini sono entrambe già qualificate ai quarti di finale. All’Italia imbattuta e con 13 punti in classifica su 15 disponibili basta non perdere con 2 gol di scarto per assicurarsi il primato. Di contro la Francia di Deschamps è quindi obbligata alla vittoria larga per sovvertire le gerarchie visti i 10 punti in classifica.
Italia – Francia in sintesi
Due sole le novità di formazione per Spalletti rispetto alla sfida col Belgio: Vicario per Donnarumma e Locatelli per Rovella.
La prima frazione di gara è per quasi tutto il tempo a tinte rossoblu. La Francia, scesa in campo in realtà con divisa completamente bianca, tiene per più di mezz’ora abbandonante il pallino del gioco con un importante ed estenuante possesso palla che mette in difficoltà l’Italia, in completo interamente azzurro.
I galletti trovano il vantaggio praticamente subito da un corner su cui Rabiot sovrasta Buongiorno e fa 0-1. L’Italia va in difficoltà con Retegui che fatica a ricevere palloni e gioca troppo isolato davanti senza riuscire mai a rendersi pericoloso. È la Francia a trovare il raddoppio con una punizione di Digne su cui Vicario è sfortunato.
L’esultanza di Cambiaso dopo la rete che sembrava aver riaperto la partita
Ci vuole la scossa e l’Italia la trova col solito assist di Dimarco che recupera una palla importante, la scambia con Tonali, e serve l’altro esterno degli azzurri che risponde presente. Il gol di Cambiaso cambia volto alla gara sia in chiusura di primo tempo che in apertura di secondo in cui l’Italia sembra più viva. Ma un improvviso gol di Rabiot che fa doppietta ancora da calcio da fermo mette nuovamente in difficoltà gli azzurri.
Immediati i cambi di Spalletti che arretra Barella sulla linea dei centrocampisti, inserisce Rovella per Locatelli e Raspadori sottopunta a sostituire Frattesi con Kean terminale offensivo al posto di Retegui. Nonostante questo ed il successivo ingresso in campo anche di Maldini ed Udogie l’Italia non riesce però a trovare un altro gol. All’ultimo istante ci prova Kean ma Maignan è bravo a respingere.
Prima sconfitta nel girone e secondo posto in classifica a pari punti con la Francia, la cui differenza reti è migliore dopo l’1-3 di San Siro.
La nazionale schierata da Spalletti a Milano
Le pagelle dell’Italia
Vicario 5: chiamato a sostituire l’indisponibile Donnarumma. Il portiere del Tottenham non compie nessun tipo di parata fondamentale anche perché l’Italia in realtà di tiri pericolosi ne subisce pochissimi. Sul primo gol non può nulla. Sul secondo è in ritardo sulla punizione di Digne che si stampa sulla traversa e anche sfortunatissimo perché la palla si deposita in rete alle sue spalle dopo essergli sbattuta sulla schiena. Sul terzo di Rabiot pure non può nulla.
Di Lorenzo 6: ordinato e preciso. Soffre però la velocità di Thuram. Il tridente schierato da Deshamps con Thuram Mouani e Nkunku mette in difficoltà l’intera retroguardia azzurra. Il capitano del Napoli è ugualmente bravo a limitare i danni e a respingere pericoli costanti delle tre punte francesi. È il meno peggio della difesa e merita la sufficienza.
Buongiorno 5.5: un pò sottotono. Non è il solito. Serate sfortunate e meno brillanti capitano. Dopo l’ottima prestazione col Belgio fa più fatica contro l’attacco della Francia. Sul primo gol non riesce ad anticipare Rabiot che lo sovrasta e riesce a mettere la palla alle spalle di Vicario.
Bastoni 6: non è ordinato come suo solito. Soffre anche lui come i suoi compagni di reparto l’attacco francese. Non commette errori eclatanti e merita ugualmente la sufficienza.
Cambiaso 6.5: gioca una partita di sacrificio. Sbaglia qualche pallone di troppo nella prima frazione di gara. Ha il merito di farsi trovare al posto giusto al momento giusto seguendo il recupero palla di Dimarco su cui riesce a rimettere in careggiata l’Italia spingendo il pallone alle spalle di Maignan e trovando il suo secondo gol in nazionale. Dal 77′ Maldini 5.5 pochi palloni giocabili per esprimere il suo talento. Fa fatica a controllare un paio di palloni.
Frattesi 5.5: nel suo stadio fatica ad inserirsi come sempre. La sua arma migliore non può sfruttarla grazie alle giuste chiusure del centrocampo avversario. Dal 66′ Raspadori 5.5 un recupero palla importante al limite dell’area avversaria ma per il resto non riesce a dare la scossa necessaria all’Italia.
Locatelli 5: meno bene di Rovella che col Belgio aveva impressionato per forma fisica e qualità. Locatelli in cabina di regia fa più fatica. Non sempre i suoi cambi di gioco e le sue verticalizzazioni sono precisi. Sul terzo gol di Rabiot è colpevolmente in ritardo. Dal 66′ Rovella 6 merita la sufficienza. Dimostra personalità tentando un tiro dai 35 metri. Aperture e cambi di gioco sempre precisi.
Tonali 6: nel vivo del gioco. Cerca di farsi vedere e di aiutare i propri compagni di squadra. Torna nel suo ex stadio e fa una buona figura.
Dimarco 6.5: è sempre fra i migliori. Gioca nel suo stadio e dimostra di trovarsi completamente a suo agio. Nelle difficoltà di una partita che l’Italia ha saputo rimettere sui binari giusti nel primo tempo è anche suo il merito. Assist per Cambiaso e gol che dà speranza all’Italia. Dal 82′ Udogie 6 pochi minuti ma merita la sufficienza perché sempre presente è una spina in più nel fianco per la retroguardia avversaria.
Barella 6: fascia di capitano al braccio per l’assenza di Donnarumma. Un pò sottotono rispetto al solito. Chiuso bene e dal centrocampo e dalla retroguardia francese. Nella ripresa spostato sulla linea di centrocampo tocca più palloni.
Retegui 4.5: non riesce mai a farsi vedere, a liberarsi, a giocare con l’appoggio di un compagno. Troppo distante dagli altri e troppo isolato. Deve e può fare di più. Dal 66′ Kean 6 molto più nel vivo di gioco rispetto al proprio compagno di reparto. Inizialmente fa fatica ma in 30 minuti circa di partita dà nuova linfa all’attacco azzurro. È sua l’occasione last minute ma Maignan è bravo a respingere il tiro.
All. Spalletti 5.5: certo in campo non ci va lui ma deve far lavorare molto i suoi sulle palle inattive. Gli ultimi sei gol dell’Italia sono difatti arrivati da palle ferme: i 2 col Belgio, quello con Israele, ed appunto i 3 con la Francia. Bisogna lavorare di più sulla cattiveria e la reattività su certe palle. Spalletti lo farà sicuramente già in vista di marzo per i quarti di finale. 5 partite ottime nel girone e quella decisiva con la Francia meno bene. Guadagna ugualmente i quarti di finale dopo la delusione dell’Europeo anche se da secondo con la prima sconfitta proprio contro i vicecampioni del mondo. A marzo sarà sfida a Germania, Spagna o Portogallo.