La scelta D’Aversa dopo una salvezza al fotofinish
L’Empoli del Presidente Corsi, a inizio stagione, si affacciava al campionato dopo la salvezza ottenuta all’ultimo respiro nella scorsa stagione, quando l’1-0 casalingo contro la Roma conquistato sul filo di lana, contestualmente alla vittoria dell’Udinese a Frosinone, avevano regalato agli azzurri toscani un’insperata permanenza in massima serie. Nonostante ciò, l’addio di mister Nicola, approdato al Cagliari, aveva costretto la società a optare per un cambio in panchina, puntando su Roberto D’Aversa, allenatore scafato nella lotta salvezza ma reduce dall’esonero di Lecce per una rissa in cui era stato protagonista al termine del match tra salentini e Verona.
l’Empoli sorpresa di inizio stagione
In avvio di stagione, nonostante un calendario estremamente ostico, l’Empoli aveva inanellato sotto la guida del mister ex Lecce e Parma una serie di risultati utili consecutivi che lo avevano lanciato nella parte sinistra della classifica, forte anche di una delle migliori difese del torneo. Basti pensare, al riguardo, che dopo le prime sei giornate di campionato gli azzurri vantavano ben dieci punti nonostante avessero già affrontato Roma, Bologna, Juventus e Fiorentina, subendo solamente due reti. Man mano che il torneo è andato avanti, però, gli uomini di D’Aversa sono incappati in un periodo buio che li ha portati a perdere progressivamente terreno in graduatoria, fino a finire al terz’ultimo posto attuale.
Da dicembre in poi il crollo degli azzurri
Dopo trentuno giornate disputate, infatti, l’Empoli occupa la diciottesima posizione della classifica a quota ventiquattro punti, e dista due lunghezze dal Lecce diciassettesimo, prima compagine che ad oggi sarebbe salva. Gli azzurri, che non vincono ormai dalla gara a Verona dello scorso dicembre, hanno uno score di appena quattro successi, dodici pareggi e ben quindici sconfitte. Questi risultati sono conditi da ventiquattro reti messe a segno, che fanno di quello toscano il secondo peggior attacco del torneo assieme al Venezia e avanti soltanto al Lecce, e da quarantasette gol subiti. Il capocannoniere della squadra è, invece, Sebastiano Esposito con otto centri.
Stagione finita per Kouame, speranze toscane su Esposito
Proprio Sebastiano Esposito, campano di Castellammare di Stabia e scuola Inter, è l’uomo a cui l’Empoli e D’Aversa affidano le proprie speranze di salvezza. L’attaccante classe 2002, infatti, ha nei propri numeri i gol che devono permettere agli empolesi di raggiungere la permanenza in Serie A, così come qualche rete a referto la si attende da Colombo, cresciuto nel Milan, che due anni fa quando vestiva la maglia del Lecce segnò un eurogol proprio al Maradona di Napoli. Fuori causa da qui a fine stagione, invece, sarà Kouamè, arrivato a gennaio dalla Fiorentina ma costretto ai box dopo poco più di due mesi da una lesione al crociato.
Empoli difficile da affrontare per le big
Nonostante le difficoltà riscontrate negli ultimi mesi, l’Empoli è una compagine in grado di mettere seriamente in difficoltà le grandi del nostro campionato, come testimonia non solo la partenza sprint di stagione sopra citata ma anche il cammino degli azzurri in Coppa Italia. Capitan Grassi e compagni, infatti, nella Coppa nazionale hanno avuto la meglio prima della Fiorentina agli ottavi, superata ai rigori sul terreno del Franchi, e poi addirittura della Juventus allo Stadium, superata anch’essa dopo i tiri dagli undici metri. I toscani, la settimana scorsa, hanno capitolato soltanto nella semifinale di andata contro il Bologna, subendo un 3-0 particolarmente difficile da ribaltare al ritorno.
Fiducia a D’Aversa per un’altra salvezza
In un’epoca storica in cui nel calcio, soprattutto in quello italiano, nei momenti di difficoltà a pagare è sempre l’allenatore, all’Empoli e al Presidente Corsi in questa stagione va sicuramente il merito di aver difeso la scelta compiuta l’estate scorsa con D’Aversa anche in una situazione non semplice. Ai toscani, d’altra parte, nonostante la grave crisi di risultati subita tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, carattere e gioco non sono mai mancati, cosa che ha spinto la dirigenza azzurra a confermare la fiducia nel proprio tecnico, reputato ancora la figura più idonea a traghettare i toscani verso un’altra salvezza.