L’Italia di Davis alle 16 sfida l’Olanda per la terza Insalatiera della sua storia

L’Italia, guidata da Jannik Sinner in campo e Filippo Volandri in panchina, affronta a partire dalle 16 di oggi l’Olanda per conquistare la terza Coppa Davis della sua storia, dopo quella vinta da Panatta e compagni nel 1976 e lo storico successo dello scorso anno contro l’Australia. La stessa Australia che ieri si è dovuta arrendere allo strapotere del numero uno del mondo e alla potenza dei colpi di un ritrovato Matteo Berrettini.

Italia in finale dopo aver domato l’Australia

Nella semifinale di ieri gli azzurri, reduci dall’incrocio thrilling con l’Argentina risoltosi solo al doppio decisivo, hanno a tratti sofferto ma sono riusciti a far valere il maggior talento messo in campo. Il primo singolare, per il quale il capitano Volandri ha preferito Berrettini a Musetti dopo la prova opaca fornita da quest’ultimo giovedì, è stato un match maratona conclusosi al terzo set. Matteo, opposto a Kokkinakis, ha perso il primo parziale al tie break dopo aver sprecato svariate occasioni ma è rimasto lucido, e dopo aver portato a casa la seconda partita col punteggio di 6-3 sul 5 pari al terzo ha messo la freccia e ha sorpassato al rush finale il suo avversario chiudendo i giochi sul 7-5. Sinner, poi, ha fatto il Sinner, mostrandosi ancora una volta l’implacabile dominatore del tennis mondiale laureatosi a Torino Maestro dei Maestri senza perdere neanche un set. 6-3 6-4 il punteggio in favore dell’altoatesino, che ha fatto sembrare facile battere in due parziali un De Minaur autore invece di una delle sue migliori prove della stagione.

Sinner oltre ogni possibile immaginazione

La stagione di Jannik, d’altra parte, è stata un continuo crescendo di prestazioni maiuscole e vittorie d’autore, che hanno catapultato Sinner dalla dimensione di top ten a quella di giocatore più forte al mondo, piazzato con pieno merito sul trono del numero uno del ranking mondiale. Il tennista allenato da Vagnozzi e Cahill, portando indietro il nastro dell’ultimo anno, proprio a Malaga dodici mesi fa diede il via alla sua marcia trionfale verso lo scettro di re del tennis, regalando all’Italia la seconda Insalatiera della sua storia, ottenuta in finale contro la solita Australia dopo che in semifinale Sinner aveva battuto in un match epico Novak Djokovic. Vincere oggi contro gli olandesi, dunque, sarebbe per Jannik un po’ come chiudere un cerchio, la cui costante è la perfezione dell’altoatesino nel rettangolo di gioco.

L’Olanda, un team da non sottovalutare

Quanto alla Nazionale olandese, gli avversari dell’Italia hanno a disposizione una buona squadra, lontana però anni luce, almeno sulla carta, dal livello della selezione azzurra. L’Olanda, ad ogni modo, ha già estromesso nel suo cammino verso la finale la Spagna padrona di casa e la Germania, assolutamente competitiva anche senza il suo numero uno Zverev, ed è quindi compagine assolutamente da non sottovalutare. I singolaristi Orange sono Van de Zandschulp e Griekspoor; il primo lunedì scorso è stato l’ultimo avversario della carriera ventennale di Rafa Nadal, che ha salutato il circuito con una sconfitta per 4-6 4-6, mentre il secondo ha un best ranking di numero 21 al mondo ottenuto nel novembre 2023. Il doppio, poi, è formato da Koolhof e dallo stesso Van de Zandschulp, e la sua pericolosità è testimoniata dal successo decisivo per 7-6 7-6 ottenuto da questa coppia contro il tandem iberico Alcaraz-Granollers.

Italia alla nona finale della sua storia

Per l’Italia, quella di oggi contro l’Olanda è la nona finale di Coppa Davis della propria storia, la seconda (consecutiva) con l’attuale format del torneo. All’inizio degli anni ‘60, nel 1960 e nel 1961, gli azzurri persero per due volte la finalissima della competizione con Pietrangeli e Sirola in campo e la fortissima Australia di Rod Laver contro. Nel ‘76, poi, in Cile arrivò il primo indimenticabile successo; Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli componevano quella squadra che nei successivi quattro anni per ben tre volte (‘77, ‘79 ,’80) raggiunse nuovamente l’ultimo atto della Coppa, vedendo sfumare il bis per un soffio contro gli Aussie, gli U.S.A. e la Cecoslovacchia. Nel 1998, a quasi vent’anni di distanza dall’ultima volta, l’Italia arrivò un’altra volta a un passo dall’alzare l’Insalatiera, fermata in finale dalla Svezia e dallo sfortunato infortunio di Gaudenzi. Un anno fa, infine, il ritorno al successo con Sinner e compagni; un successo che, tra poche ore, potrebbe vivere un meraviglioso replay.

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