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LA FIORENTINA DI COMMISSO TRA CAMPO E BUSINESS

Rocco Commisso è arrivato a Firenze per rilanciare la Viola ma anche con l’intenzione di fare business

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Rocco Commisso, settantenne imprenditore di origini calabresi trapiantato negli Stati Uniti, il 6 giugno 2019 acquisisce la Fiorentina dalla famiglia Della Valle per una cifra vicina ai 160 milioni di dollari.

Chi è Rocco Commisso

Commisso incarna il tipico esempio di self made man: trasferitosi in America con la famiglia poco più che bambino per raggiungere il padre artigiano, grazie ad una borsa di studio guadagnata giocando a calcio accede alla Columbia University, dove si laurea in ingegneria industriale per poi ottenere un prestigioso Master in Business Administration.

Nel 1995 fonda la Mediacom Communications Corporation, società che si occupa di telecomunicazioni e che oggi è la quinta azienda statunitense nel settore delle TV via cavo, con 4500 dipendenti, circa un milione e mezzo di clienti solo negli USA e un fatturato di quasi 1,6 miliardi di euro.

Il programma di investimenti

Commisso una volta Presidente parte subito velocissimo, fedele al “fast fast fast” che rappresenta la sua parola d’ordine: acquista un’area di circa 25 ettari a Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze, per costruire il Viola Park, il nuovo centro sportivo della Fiorentina, con un investimento complessivo previsto di oltre 80 mln; contemporaneamente, propone al sindaco di Firenze di concedergli lo Stadio Franchi, che ha intenzione di ristrutturare e ammodernare con un piano di investimenti di oltre 200 mln, che comprende anche l’utilizzazione delle aree circostanti per lo sviluppo di attività commerciali.

L’obiettivo finale di Commisso infatti è proprio questo: la proprietà delle strutture utilizzate dal club e dello stadio.

Questo perché il presidente gigliato ha ben presente che nel calcio di oggi avere la proprietà dello stadio rappresenta una condizione indispensabile per competere ad alti livelli, e che è soprattutto grazie allo stadio di proprietà e alle attività sviluppabili attorno ad esso (centri commerciali, museo del club, ecc.) gli introiti possono crescere in maniera esponenziale.

Il Viola Park

Il Viola Park (realizzato con un costo complessivo lievitato fino a 112mln) viene inaugurato l’11 ottobre 2023, a nemmeno quattro anni dalla presentazione del progetto.

Si tratta di un centro sportivo all’avanguardia, con dieci campi regolamentari (di cui due sintetici) destinati ad ospitare gli allenamenti della prima squadra maschile e le partite della squadra femminile e delle formazioni giovanili, piscina riscaldata, palestra, centro congressi, uffici.

Viola Park

Uno dei campi del Viola Park

La questione stadio

Ma se il Viola Park da progetto ambizioso è divenuto in tempi tutto sommato rapidi una bella realtà, per lo stadio i programmi di Commisso hanno invece dovuto fare i conti con i tortuosi percorsi della burocrazia e della politica tipici del nostro Paese.

L’ipotesi di ammodernare rapidamente il Franchi a sue spese e di rilanciare tutta l’area su cui sorge lo stadio si è arenata di fronte al continuo rimbalzo di competenze, responsabilità e divieti tra giunta comunale, soprintendenza, parlamento, ministero dei beni culturali e governo.

Il magnate italo-americano allora, dopo avere anche valutato l’ipotesi di costruire un nuovo stadio fuori Firenze, incontrando però anche in questo caso svariate difficoltà, a poco più di un anno e mezzo dall’acquisizione del club viola ha fatto suo malgrado un passo indietro dichiarando di non volere più investire nel vecchio Franchi.

Situazione di stallo totale, risolta con la classica soluzione all’italiana: la riqualificazione del Franchi è stata inserita tra i progetti finanziati con le risorse del Recovery Fund, nell’ambito dei “grandi attrattori culturali”.

I lavori, che sono partiti alla fine di febbraio 2024, verranno effettuati “a lotti” e proseguiranno per tutto il 2025 e oltre con un cronoprogramma ancora da definire nella sua parte finale.

Stadio Franchi

Il rendering dello stadio riqualificato

La Fiorentina in questo campionato continuerà a giocare al Franchi, mentre successivamente, e fino al completamento dei lavori, scenderà in campo allo stadio Padovani di rugby (anche questo in via di ristrutturazione).

La crescita della squadra

L’evoluzione della questione stadio, aldilà delle conseguenti e prevedibili polemiche, ha modificato in maniera sostanziale le prospettive della proprietà viola, con il rischio che la Fiorentina senza i maggiori introiti da stadio previsti da Commisso non riesca a remunerare gli investimenti del patron e non possa compiere il salto di qualità programmato.

Questa situazione ha inizialmente raffreddato l’entusiasmo che i tifosi avevano tratto dall’avvento di Commisso, e lo stesso presidente, preso dalle vicende legate allo stadio e deluso dalla loro evoluzione, ha un po’ perso di vista gli obiettivi sportivi del club.

Dopo un paio di annate anonime però i viola hanno intrapreso un percorso di crescita, certificato dalle tre (sfortunate) finali, due di Conference League e una di Coppa Italia, e dalle semifinali delle coppe nazionali, raggiunte nelle ultime tre stagioni.

Quest’anno poi la squadra affidata a mister Palladino sembra in grado, grazie ad una rosa ampia costruita con equilibrio nei vari ruoli, di regalare ai propri tifosi soddisfazioni ancora maggiori anche in campionato, dove al momento è in piena lotta per le prime posizioni della classifica.

Evidentemente Commisso ha compreso che aldilà degli obiettivi di carattere prevalentemente economico, peraltro difficili da raggiungere nel breve periodo, per il club sono fondamentali innanzitutto l’organizzazione e la programmazione sportiva; ed è proprio con il miglioramento dei risultati colti sul campo che il patron è riuscito a risvegliare gli entusiasmi della piazza e a dare nuova energia a tutto il suo progetto.