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La seconda vita di Juan Jesus in maglia azzurra

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Il difensore brasiliano Juan Jesus, dopo due anni ai margini nella Roma, a Napoli sta ritrovando le prestazioni e i sorrisi di inizio carriera, quando vinse il Mondiale under 20 coi verdeoro

Il Brasile: Internacional e nazionali giovanili

Juan Guilherme Nunes Jesus, per tutti semplicemente Juan Jesus, nasce a Belo Horizonte il 10 giugno del 1991 in una famiglia che allo sport verdeoro ha dato tanto, visto che anche il cugino del calciatore Josè Aldo, lottatore della UFC, è un atleta professionista. La passione per il football, come per tutti i brasiliani, fa parte del DNA del ragazzo, che a quindici anni entra nelle giovanili dell’Internacional, titolato club di Porto Alegre.

È qui che Jesus si forma calcisticamente, trasformandosi da mezzala in difensore centrale capace di essere adattato anche sull’out mancino della retroguardia. L’esordio con i biancorossi avviene nel 2010, in tempo per vincere una Libertadores contro i messicani del Guadalajara, dopo che già i commissari tecnici delle selezioni giovanili si erano accorti di lui. Juan Jesus, infatti, ha militato sia nell’under 18 che nell’under 19 brasiliana, prima di entrare stabilmente nel giro dell’under 20, con cui nel 2011 ha vinto sia il Campionato Sudamericano che il Mondiale di categoria. Il difensore prenderà poi parte anche alla spedizione olimpica del 2012, dove il Brasile perderà col Messico la finale di Wembley per la medaglia d’oro, e vanterà quattro presenze nella Nazionale maggiore in alcune gare amichevoli dello stesso anno.

Un decennio di A con Inter e Roma

Il trasferimento in Europa per Juan Jesus arriva agli inizi del 2012, quando il suo cartellino, di cui l’Internacional aveva già ceduto il 65% all’agente Giuliano Bertolucci per saldare alcuni debiti, viene acquistato dall’Inter. Il brasiliano a Milano fornisce buone prestazioni, nel 2012/13 prima esordisce nelle Coppe Europee e poi a Udine trova il suo unico gol in maglia nerazzurra, e negli anni di militanza meneghina conquista la fiducia di Stramaccioni, Mazzarri e Mancini, che si succedono in panchina. Non a caso, nel febbraio 2015, scendendo in campo contro il Napoli in Coppa Italia il difensore entra nel club dei calciatori che possono vantare più di cento presenze tra le file dell’Inter.

Nell’estate 2016 Juan Jesus passa alla Roma di Luciano Spalletti con la formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto fissato a 8 milioni, e nella Capitale si ritaglia il ruolo di valida alternativa ai difensori titolari, collezionando nelle prime tre stagioni in giallorosso 62 presenze in campionato. I picchi dei suoi anni romani arrivano il 10 aprile 2018, quando da titolare nella difesa a tre schierata da Di Francesco è tra i protagonisti dell’epica vittoria per 3 a 0 della Roma sul Barcellona, che vale la qualificazione alle semifinali di Champions, e l’11 novembre dello stesso anno, quando contro la Sampdoria sigla la sua unica rete giallorossa. Con l’arrivo in panchina di Fonseca, tuttavia, Juan Jesus viene messo ai margini della squadra, cosicché nell’estate 2021, dopo la naturale scadenza del contratto coi capitolini, il verdeoro firma con il Napoli, dove incontra nuovamente Spalletti.

Napoli: da riserva a uomo fondamentale

All’ombra del Vesuvio l’arrivo di Jesus è accolto inizialmente senza troppo entusiasmo, considerando che in estate le gerarchie difensive appaiono chiare: la coppia centrale sarà quella formata da Manolas e Koulibaly, e la prima alternativa a loro sarà Amir Rrahmani, pronto al salto di qualità dopo l’ottimo finale di torneo 2020/21. Il brasiliano, anzi, viene visto più come potenziale alternativa a Mario Rui a sinistra, dove la situazione di Ghoulam pare ancora nebulosa; è proprio subentrando al portoghese a Genova, non a caso, che il numero 5 esordisce con la maglia azzurra. L’imponderabile, però, è dietro l’angolo, e quando Manolas di fatto abbandona la causa partenopea e Koulibaly si infortuna un mese prima della partenza per la Coppa d’Africa, Juan Jesus è chiamato all’improvviso a diventare perno fondamentale della retroguardia napoletana. Il brasiliano risponde presente nel migliore dei modi, mettendo in mostra al fianco di Rrahmani le sue qualità, dalla rapidità al gioco d’anticipo, e dando un contributo importante alla stagione della banda Spalletti nel momento più difficile, segnato dalle tante assenze per infortuni, Covid e la già citata Coppa d’Africa.

Il primo gol…al terzo Var

Rispetto a Milano e Roma, Juan Jesus ha dichiarato di aver instaurato da subito un rapporto particolare con la città di Napoli, grazie anche alla forza del gruppo azzurro che lo ha fatto sentire integrato dal primo momento. E proprio in Campania il centrale ha trovato anche un feeling inaspettato col gol, anche se segnato da parecchia sfortuna. Il brasiliano, infatti, si è visto annullare reti dal Var sia contro l’Empoli che con la Samp, occasione nella quale Jesus ha anche postato un commento ironico a riguardo sui social, dove è sempre molto attivo. Nella vittoria per 4 a 1 con la Salernitana, però, il verdeoro ha trovato finalmente il suo primo centro con la maglia dei partenopei, anche questo convalidato solamente dopo gli attimi thrilling dovuti alla verifica da parte del Var.