L’Arsenal è una squadra che milita in Premier League, da sempre il campionato europeo più bello ed affascinante. Per chi ama il calcio non potrebbe essere altrimenti. La Premier è difatti il torneo più competitivo, quello con più squadre di pari livello, quello dove si investe di più, quello in cui si punta sui giovani e, diciamolo pure, quello in cui girano più soldi. Lì si è sempre pensato a dare spettacolo: chi paga un abbonamento tv profumatamente, chi vive la domenica allo stadio incentivando la propria passione e dando tutto per la propria squadra del cuore, deve divertirsi. È questa la vera essenza del calcio.
La storia dell’Arsenal in breve

L’Emirates Stadium ha una capienza di 60.260 posti a sedere
In Premier la prima squadra di Londra per trofei vinti è l’Arsenal e la terza in ambito nazionale, dopo Manchester United e Liverpool, avendo conseguito 13 campionati, 14 Coppe d’Inghilterra, 2 Coppe di Lega e 15 vittorie in Community Shield (la Supercoppa d’Inghilterra). È uno dei club di calcio inglesi più antichi, fondato nel 1886 da un gruppo di operai. Per la prima volta è entrato a far parte della First Division nel 1904 ed è retrocesso soltanto nel 1913. I suoi calciatori sono soprannominati Gunners (cannonieri) e lo stadio è l’Emirates Stadium. Una delle sfide più sentite dalla tifoseria è il derby contro l’altra grande squadra di Londra, il Tottenham Hotspur, partita denominata appunto “North London Derby”.
Un mercato importante per l’Arsenal di Arteta

Wenger allenatore dell’Arsenal dal 1996 al 2018
Mikel Arteta ha chiuso la carriera da calciatore proprio all’Arsenal. Dopo qualche anno da vice al Manchester City, nel 2019 ne è diventato l’allenatore per sostituire quel mostro sacro di Arsene Wenger, coach dei Gunners per 22 anni, ultimo ad aver vinto la Premier League con il club di Londra nella stagione 2002/2003.

Riccardo Calafiori esulta dopo il gol al Manchester City
Già cinque le stagioni sulla panchina dell’Arsenal per Arteta e pian piano i risultati stanno arrivando. La scorsa estate il mercato è stato di quelli importanti. Diversi i colpi messi a segno: fra i più importanti gli ingaggi di Calafiori, difensore centrale della nazionale italiana, e di Merino, jolly di centrocampo arrivato dalla Real Sociedad. Presi anche Neto, portiere di riserva dietro Raya, e, sul finire della sessione estiva, Sterling, innesto pesante in attacco che ha fatto alzare ancor di più l’asticella consegnando ad Arteta due giocatori per ruolo per quelli che sono i suoi moduli prediletti, il 4-3-3 o il 4-2-3-1.
Prima il Newcastle…
Oggi alle 13.30 l’Arsenal va a Newcastle per cercare di tornare alla vittoria in Premier dopo il buon pari per 2 a 2 maturato contro il Liverpool nell’ultimo turno di campionato.

Arteta e Guardiola
Sono proprio i Reds a precedere l’Arsenal di 4 punti in classifica al secondo posto, ad una sola lunghezza dal Manchester City di Pep Guardiola che, almeno per ora, sembra essere ancora una volta la candidata numero uno al titolo. Lo scorso anno fu proprio l’Arsenal a dare del filo da torcere ai Citizens fino alla fine del campionato conquistando 89 punti a fronte dei 91 del club di Guardiola. L’anno precedente Arteta aveva chiuso il campionato sempre al secondo posto a 5 lunghezze dal Manchester City. La sensazione è che la squadra sia molto forte ma con ancora qualche punto debole per poter limare la distanza dalle principali rivali e puntare concretamente alla vittoria del campionato.
…poi l’Inter
Mercoledì 6 novembre ritorna la Champions League e l’Arsenal è atteso da una sfida affascinante al Meazza di Milano contro l’Inter di Simone Inzaghi. Entrambe le squadre hanno iniziato bene la competizione e sono in classifica a 7 punti dopo 3 turni. Ancora 0 sia per l’una che per l’altra alla voce gol subiti. L’Arsenal ritrova una squadra italiana dopo l’esordio contro l’Atalanta terminato sullo 0-0. Poi la prestigiosa vittoria contro il Paris Saint Germain per 2 a 0 e quindi la vittoria di misura contro lo Shaktar. Sia per i Gunners che per i nerazzurri l’obiettivo è quello di cercare di classificarsi fra le prime 8 in modo tale da accedere direttamente agli ottavi di finale.
Attacco di Arsenal e Inter a confronto

Saka e Havertz si danno il cinque
Da un lato il tridente formato solitamente da Saka, Martinelli ed Havertz, dall’altro il duo Thuram Lautaro Martinez. Se la squadra di Arteta può contare su un attacco più imprevedibile, con i due laterali autentiche spine nel fianco per le retroguardie avversarie, va anche detto che manca di un vero e proprio terminale offensivo. In questo inizio di stagione Arteta sta utilizzando spesso Havertz nel ruolo di falso nove, pur avendo in rosa un attaccante come Gabriel Jesus, spesso costretto ai box da vari acciacchi fisici. Sterling è l’arma in più: l’ex Chelsea difatti può tranquillamente giocare in tutti i ruoli d’attacco ed è pronto a subentrare per fornire ulteriore rapidità al reparto offensivo dell’Arsenal.

Lautaro Martinez e Thuram esultano insieme
L’attacco nerazzurro probabilmente risulta più completo rispetto a quello dell’Arsenal, avendo in Thuram e Martinez due terminali offensivi di primissimo livello. Inzaghi è forse l’unico allenatore in Europa a poter vantare e quindi a giocare con due attaccanti puri d’area di rigore con il suo marchio di fabbrica 3-5-2. Taremi ed Arnautovic sono rincalzi importanti che conoscono bene la Champions League e che sono in grado di poter far rifiatare i propri compagni di squadra qualora ce ne fosse bisogno.