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Lazio – Napoli 2-2 terzo pari consecutivo

Il Napoli inciampa ancora all'Olimpico e viene raggiunto per la terza volta consecutiva dopo essere passato in vantaggio. Classifica che dice +2 sull'Inter prima dell'atteso posticipo dei nerazzurri contro la Juventus. Modulo inedito per Conte che deve fare di necessità virtù e trova un buon Raspadori ma risposte meno incoraggianti da centrocampo e difesa

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Diciamolo subito. Il Napoli non meritava la vittoria. Ma neanche la Lazio probabilmente. Eppure gli azzurri stavano per portarla a casa. Ma ancora una volta un errore cruciale nei minuti finali non permette al Napoli di uscire con i 3 punti dall’Olimpico nel giro di tre settimane.

Era già successo con la Roma. È ricapitato con la Lazio. Nel mezzo il pari della scorsa settimana in casa contro l’Udinese.

E se vogliamo dirla tutta, ai punti forse era la Lazio a meritare qualcosa in più. Ma il Napoli con cinismo e caparbietà era riuscito a ribaltare una partita in cui gli uomini di casa si erano portati avanti con un bellissimo gol di Isaksen. Raspadori prima e un autogol di Marusic poi e il Napoli si era riportato avanti.

Meret è stato bravo a respingere un paio di tiri avversari anche se sul gol del vantaggio non è esente da colpe. Ma la difesa oggi è stata disattenta. Colpa anche di un centrocampo con meno corsa rispetto al recente passato. Con meno attenzione e con meno ripiegamenti in fase difensiva.

Il resto lo ha fatto un attacco, i migliori sono stati proprio Raspadori e Lukaku, che però non incide. Non tira. Non crea occasioni pericolose. Una partita intera che il Napoli stava per portarsi a casa con un solo tiro in porta.

Ma se sei primo in classifica. Se domani c’è Juventus Inter e se a pochi minuti dal termine storto o morto te la stai portando a casa, devi fare di tutto per riuscirci. Invece la bestia nera di questa stagione, la Lazio, pareggia con Dia, quel centravanti che strozzò l’urlo in gola ai tifosi partenopei già due anni fa con la maglia della Salernitana.

Domani il posticipo avrà un sapore diverso, il Napoli dopo tempo potrebbe perdere il primato. Ma non è detto. Nel frattempo continua a giocare contro tutto. Contro tutti. Contro la sfortuna, contro una condizione fisica precaria, contro un’infermeria sempre più colma.

La prossima settimana la trasferta di Como è vietato sbagliarla. Perché tra due al Maradona arriva proprio l’Inter. E se a 13 dal termine il Napoli è ancora lì con questa classifica ha quantomeno l’obbligo di provarci. Ma deve risollevarsi fin dalla prossima.

Le pagelle degli azzurri

Meret 5.5: sul gol del vantaggio della Lazio poteva sicuramente fare di più. La parabola di Isaksen è forte ma centrale. Dopo si riscatta parzialmente.

Di Lorenzo 6: alto a destra nel 3-5-2 di Conte. Poi schierato da braccetto centrale sempre a destra. Poi nei minuti finali nuovamente esterno alto. È sempre una garanzia per impegno e solidità.

Napoli

Il gol di Dia che atterra il Napoli

Rrahmani 5: male. Oggi non trova la quadra come terzo centrale di destra. È disattento fin dai primi minuti. Respinge male di testa un pallone innocuo che poi Isaksen trasforma in oro. Dopo gioca condizionato e sbaglia altri palloni.

Buongiorno 6: si comporta abbastanza bene riuscendo ad arginare Castellanos prima e Noslin poi. Esce perché non ha i 90 minuti nelle gambe. Dal ’61 Politano 6 entra e fa un paio di cose pregevoli. Nell’azione che porta al vantaggio azzurro, bellissima, è l’artefice principale. Spostato a fare il quinto di sinistra nel finale, non riesce a chiudere su Dia che segna il pari.

Juan Jesus 5.5: non si comporta male come terzo a sinistra ma prende un giallo evitabile e mezzo punto in meno in pagella.

Mazzocchi 6: fa quel che può. Non è un calciatore di spinta. Ma ha un buon passo e quando può lo dimostra. Dal ’85 Rafa Marin s.v.

Anguissa 5.5: è finita la benzina? L’augurio di tutto il tifo azzurro è di no. Ma l’Anguissa visto nelle ultime settimane non è lo stesso pimpante visto in tre quarti di campionato. Prende un giallo evitabile perché perde palla e non può far altro poi che stendere Zaccagni ma questo ne condiziona il resto della gara.

McTominay 6.5: a centrocampo è sempre lui il faro. Ma si accende e spegne a intermittenza. Sul gol del vantaggio recupera un pallone fondamentale su errore di Provedel che gli vale mezzo punto in più in pagella.

Lobotka 5.5: non è più preciso. Stenta a ritrovare il passo e le giocate preinfortunio.

Il gol del pari di Raspadori

Raspadori 7: corre più di tutti. Si impegna e forse è questo il suo ruolo naturale. A fare da secondo ad una punta fisica. A fare da spalla a Lukaku e a scambiare palla con lui come in occasione del gol.

Lukaku 6.5: si impegna e gioca di sponda con i propri compagni di squadra. È suo lo scambio con Raspadori per il gol del pari. È suo l’unico tiro in porta oltre al gol.

Il giudizio sull’allenatore del Napoli

All. Conte 5.5: se il Napoli è lì è perché l’uomo in più siede in panchina.

È una garanzia e non si discute. E quello fatto fino ad adesso, per sua stessa ammissione, è un miracolo.

Ma il tifo azzurro sogna perché è ancora lì su. Perché è esigente. Perché vuole vincere. E lui ci sta provando con tutte le sue forze.

Stasera non prende la sufficienza perché seppur contati i cambi in panchina li ha ma non li utilizza.

Cambia volto alla gara grazie all’ingresso di Politano ma Anguissa, in evidente calo fisico, e Lukaku, che aveva già dato tutto, potevano forse essere sostituiti da forze fresche.

Il giudizio sull’arbitro

Arbitro Massa 7: arbitra bene e non sbaglia praticamente nulla.

Le ammonizioni sono tutte giuste. La partita abbastanza corretta senza evidenti episodi da segnalare.

Sul gol in rovesciata annullato a Zaccagni fischia l’offside segnalato dal guardalinee e lo conferma dopo consulto del Var.