Stanislav Lobotka ha appena compiuto trent’anni ed è sempre più sia la mente che il cuore dell’undici azzurro, di cui è considerato da molti il vero fuoriclasse.
Per Lobotka in azzurro partenza lenta
Nel gennaio 2020, con il cantiere Napoli aperto nel passaggio di guida tecnica da Ancelotti a Gattuso, Stanislav Lobotka è tra i calciatori che De Laurentiis acquista per provare a rimediare a un inizio di stagione disastroso. Lo slovacco arriva in mediana insieme a Diego Demme il quale durante la gestione dell’allenatore calabrese ha un rendimento migliore di Stan, che anche a causa di alcuni problemi fisici fatica ad ambientarsi in riva al Golfo.
L’esplosione con Spalletti in panchina
La sliding doors dell’avventura partenopea del numero 68, però, arriva nell’estate del 2021, quando sulla panchina degli azzurri arriva Luciano Spalletti. Il tecnico toscano, in partenza, dichiara di puntare molto su Demme, che però in precampionato subisce un brutto infortunio in un’amichevole. Lobotka, a quel punto, subentra all’italo-tedesco in cabina di regia, in una posizione nell’undici titolare che non abbandonerà mai più.
Stanislav leader per il Tricolore
Già nella stagione 2021/22 lo slovacco, portato a Napoli da Giuntoli anche grazie alla segnalazione della bandiera Hamsik, dimostra di essere un giocatore totalmente diverso da quello intravisto nei primi mesi della sua esperienza italiana. E’ nella storica annata del Tricolore, però, che Lobotka esplode in tutto il suo talento, imponendosi come uno dei migliori centrocampisti della Serie A. Dall’esordio stagionale col Verona, in cui Stanislav mette a segno anche uno dei suoi rari gol, fino all’ultima partita con la Samp, ogni pallone dello scintillante Napoli di Spalletti passa per i piedi dell’ex Celta Vigo, che è il vero e proprio ago della bilancia dei meccanismi di una squadra che domina in lungo e in largo l’Italia.
L’anno scorso per Lobotka una delle poche sufficienze
Anche nello sciagurato campionato scorso, Lobotka è stato uno dei pochi a salvarsi dal naufragio azzurro, disputando una stagione comunque sufficiente nonostante il decimo posto finale. Le doti dello slovacco, di fatti, non si fermano alla grande tecnica individuale e all’estrema intelligenza tattica di cui è dotato, ma comprendono anche importanti qualità di leadership che lo rendono una sorta di capitano aggiunto, pur senza indossare la fascia.
Il soldato Stan al centro dello scacchiere di Conte
Inevitabile, dunque, che anche mister Conte eleggesse Stan a perno insostituibile del suo scacchiere, inserendolo immediatamente nella lista dei giocatori a cui affidarsi per cancellare il campionato passato e rilanciare il Napoli tra le top del calcio italiano. In un centrocampo dalla grande fisicità assicurata da Anguissa e Scott McTominay, Lobotka è l’equilibratore del gioco azzurro, capace di essere sempre al posto giusto al momento giusto e di fare sempre la giocata che va fatta in ogni situazione. Il numero 68, caratteristica non da meno, ha il tocco di palla dei campioni, che accarezzano la sfera con quell’eleganza che rimane la dote in grado di far innamorare milioni di appassionati di questo sport.
Un giocatore ormai imprescindibile
Per comprendere il livello raggiunto dal regista partenopeo, basti pensare che durante il suo recente infortunio l’assenza di Stanislav si è fatta sentire nonostante lo slovacco sia stato sostituito da un ottimo giocatore come Gilmour, che si è anche ben disimpegnato quando è stato chiamato in causa. Lobotka, però, è ormai un top player di livello internazionale, di quelli che non possono avere un sostituto alla pari in panchina, semplicemente perché i giocatori con le loro qualità, al mondo, si contano sul palmo di una mano.
Il futuro di Lobotka tra l’azzurro e grandi club internazionali
Proprio per le qualità mostrate con grande continuità nelle ultime stagioni, Stan è finito sotto la lente di ingrandimento di grandi club europei, e se nel corso del tempo il nome dello slovacco è stato accostato al City e al Bayern, negli ultimi mesi pare il Barcellona la società più interessata ad avanzare un’offerta seria ad ADL. Il centrocampista ha compiuto da pochi giorni trent’anni, e forse la prossima estate potrebbe essere l’ultima per massimizzare una sua eventuale cessione. La recente storia azzurra, però, ha dimostrato che il Napoli è in grado di trattenere i propri gioielli per rimanere competitivo, e che quando li lascia partire, lo fa sempre alle proprie condizioni e non a quelle di altri.