Home Cultura Luigi Pirandello, 90 anni dal Nobel

Luigi Pirandello, 90 anni dal Nobel

Esattamente 90 anni fa, Luigi Pirandello viene riconosciuto a livello mondiale con il Premio Nobel per la letteratura

0 Commenti 84 visite

È l’8 novembre 1934 e l’Accademia di Svezia nomina il vincitore del Premio Nobel per la

Luigi Pirandello

1934 Pirandello a Stoccolma ritira il Premio Nobel

letteratura: Luigi Pirandello. Viene premiato “per il suo ardito e ingegnoso rinnovamento dell’arte drammatica e teatrale”, non collegando quindi il Premio Nobel da lui vinto a una sola opera, bensì alla sua intera produzione letteraria.

Il giorno dopo, la notizia della vittoria raggiunge lo scrittore siciliano tramite un telegramma di Per Hallström, segretrario permanente dell’Accademia di Svezia. La casa di via Bosio dello scrittore viene a quel punto presa quasi d’assedio da giornalisti e fotografi che vogliono documentare il successo del drammaturgo. Gaspare Giudice racconta, nella sua biografia di Pirandello, di come il poeta si fosse dovuto prestare a fotografie tutto chino sulla macchina da scrivere, con cui batté su un foglio più e più volte l’esclamazione “pagliacciate!”, stanco delle noiose ritualità.

Luigi Pirandello: la vita e la forma

Si può osservare infatti come la sua vittoria lo ha portato in una situazione tra due forze che conosceva molto bene, la vita e la forma. Luigi Pirandello, in balia di un mondo in continuo divenire e il suo essere autore e pensatore, non amante delle folle, a cui viene consegnato il Premio di più alto livello, il riconoscimento a livello mondiale delle sue capacità, si scontra con il doversi conformare, specialmente in alcune occasioni, come le interviste e le fotografie, con le regole costrittive della società.

Alla consegna del riconoscimento, è curioso notare come Pirandello, rompendo gli schemi della consegna del Premio Nobel, sia stato il primo, tra tutti i premiati fino ad allora, a non pronunciare un discorso. Non ha mai spiegato la sua scelta, ma Andrea Camilleri ha così commentato le parole mancate del drammaturgo “A Stoccolma fu l’unico premiato a ringraziare senza una prolusione, senza fare un vero discorso. Preferì tacere perché parlando avrebbe dovuto fare riferimento al fascismo, a Mussolini. Tacque per prenderne le distanze”.

Sono oggi passati 90 anni dal conferimento di questo Premio Nobel per la letteratura, eppure Pirandello continua ad essere estremamente apprezzato, oggi come allora.

Luigi Pirandello, 90 anni dal Nobel 2

La locandina del film “Eterno Visionario”

Infatti è stato distribuito ieri nelle sale italiane il filmEterno visionario, diretto da Michele Placido, che è stato presentato alla XIX edizione della Festa del Cinema di Roma lo scorso mese. Nella pellicola Luigi Pirandello, interpretato da Fabrizio Bentivoglio, ripensa alla sua vita, agli amori, alla famiglia, ai successi e agli insuccessi, mentre si trova sul treno che lo porterà a Stoccolma proprio per ritirare il Premio Nobel per la letteratura.

Michele Placido parlando di questo suo lavoro, ha detto: Pirandello è un mio grande amore, è uno di famiglia, eppure non avevo mai pensato di fare un film su di lui. Forse è una questione di età. I tempi sono importanti. C’è il tempo della semina e quello del raccolto, e ci doveva essere un vissuto. Come dice Pirandello: «La vita o si vive o si scrive». Io l’ho vissuta e ho imparato, più dalla vita stessa che dal lavoro. E intorno ai 74 anni, ho deciso che era arrivato il momento. Il primo incontro con Pirandello però risale a quando avevo 21 anni. Mio padre purtroppo non mi ha mai visto recitare. Lo dico perché da poco ho realizzato che forse Pirandello è stato una sorta di padre putativo”.