Nelle sue ultime esternazioni sulla Metropolitana di Napoli il Sindaco Gaetano Manfredi ha confermato quanto già dichiarato nei mesi passati: entro il 2024 verrà attivata la stazione del Centro Direzionale, successivamente vedrà la luce quella del Tribunale, ed entro il 2026 sarà inaugurata anche la stazione di Capodichino.
Pare insomma avviarsi a conclusione, o quantomeno assumere contorni e tempistiche più definiti, una storia che ha avuto inizio ben undici anni fa con il finanziamento di 650 milioni di euro approvato dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) per la costruzione, appunto, della tratta Garibaldi – Capodichino Aeroporto della Linea 1 della Metropolitana di Napoli.
Dal 2013 ad oggi i lavori per la realizzazione dell’opera, oltre che con le “pastoie” burocratiche che purtroppo nel nostro Paese troppo spesso condizionano iniziative e attività sia pubbliche che private, hanno dovuto fare i conti con una serie di eventi imprevisti (anche se probabilmente prevedibili) che ne hanno determinato continui rallentamenti.
Si è trattato soprattutto di problemi di natura tecnico-ambientale, legati al sottosuolo e alle indispensabili attività di consolidamento dei fabbricati e delle aree adiacenti alle strutture in costruzione.
L’episodio più grave ed eclatante si è verificato il 5 gennaio 2022 quando, a causa di infiltrazioni d’acqua provenienti da una falda sotterranea, alcuni edifici del cimitero di Poggioreale sono crollati improvvisamente.
La zona del cimitero interessata dal crollo
Tutta l’area è rimasta sotto sequestro sino alla fine del 2022 e solo nel gennaio del 2023 la Procura della Repubblica ha autorizzato la ripresa dei lavori per la messa in sicurezza del costone crollato e il proseguimento delle attività di scavo della galleria.
Ma se in questi anni per i napoletani ci sono stati diversi disagi, l’annunciata (anche se non proprio imminente) fine dei lavori di realizzazione della tratta promette di portare alla città notevoli benefici.
Il completamento del progetto infatti, oltre alla realizzazione a Capodichino di una stazione all’avanguardia a circa 50 mt di profondità e con una superficie esterna di oltre 3.000 mq (che si prevede potrà servire circa 15 milioni di passeggeri all’anno), prevede anche la rigenerazione urbana e la riqualificazione di tutta l’area circostante l’aeroporto, con la costruzione di nuove strade di accesso, parcheggi, percorsi pedonali coperti e l’installazione di aree verdi.
La stazione di Capodichino però rappresenterà un bel biglietto di presentazione per tutti i visitatori appena atterrati a Napoli non solo per le sue caratteristiche estetiche ma anche e soprattutto perché sarà uno snodo nevralgico nell’ambito dei trasporti, collegando in maniera diretta in pochi minuti i tre grandi poli della mobilità cittadina: porto, aeroporto e rete ferroviaria.
Il tutto con grandi benefici anche per gli stessi cittadini napoletani, in termini di riduzione dei tempi di percorrenza tra le differenti aree della città e di snellimento (almeno si spera) del traffico veicolare.
Tutto molto bello e, in prospettiva, foriero di grandi progressi in termini di mobilità, sostenibilità ambientale, turismo e sviluppo economico. E’ chiaro però che per rendere effettivo questo ulteriore salto di qualità della città di Napoli sarà indispensabile che l’opera, una volta completata, venga anche utilizzata e gestita con puntualità ed efficienza, migliorando ulteriormente la qualità dei servizi offerti, sia sulla nuova tratta che sulle linee già esistenti.