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Il Monza 2024/25: un piede in Serie B ma la voglia di chiudere con dignità

I biancorossi di Nesta, dopo una stagione condita da errori e sfortuna, si apprestano a salutare la massima serie dopo tre anni, pronti a tornare quanto prima protagonisti

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Monza 2024/25L’eredità non raccolta di Palladino

Per il Monza, quella in corso, si preannunciava già dall’inizio come una stagione che avrebbe segnato l’inizio di una nuova era, visto l’addio della scorsa estate a mister Palladino, principale artefice di due anni in cui i biancorossi erano stati addirittura a ridosso della zona Europa, grazie a un gioco piacevole e ad individualità in alcuni casi importanti. Il prescelto da Galliani e dalla società per raccogliere l’eredità dell’attuale tecnico della Fiorentina è stato Alessandro Nesta, reduce da una buona annata in cadetteria con la Reggiana, che però un po’ per inesperienza e un po’ per episodi sfortunati in avvio di torneo non è riuscito a tenere i lombardi al riparo da un campionato negativo.

Una stagione al di sotto delle aspettative

Eppure, ai nastri di partenza dell’annata 2024/25 la rosa del Monza non era così differente da quella che lo scorso anno chiuse il torneo con ben dieci punti di vantaggio dal terz’ultimo posto del Frosinone. A elementi di esperienza comprovata come capitan Pessina, Caprari e il centrale di difesa Pablo Marì, infatti, nell’organico costruito da Adriano Galliani si accompagnava il talento cristallino del giovane Daniel Maldini, ormai stabilmente nel giro dell’Italia di Spalletti, nonché l’innesto di alcuni nuovi arrivati come il portiere Turati, deputato a sostituire Di Gregorio, e come il centrocampista Bianco, arrivato tramite la Viola proprio dalla Reggiana e fedelissimo di Nesta.

Crisi di risultati tra sfortuna e incapacità di reazione

Qualcosa, tuttavia, non ha funzionato rispetto alle attese della dirigenza monzese e anche degli addetti ai lavori, che nelle griglie di agosto ponevano i brianzoli al sicuro dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Nonostante un’identità di gioco che, almeno a inizio stagione, non sembrava mancare, il Monza è incappato pronti via in una serie di risultati negativi consecutivi, molti dei quali anche di misura e conditi da episodi poco favorevoli, che hanno minato le certezze dei ragazzi di Nesta, trovatisi rapidamente in fondo alla classifica anche a causa di pesanti infortuni ad alcuni elementi di spicco, Pessina su tutti.

L’alternanza Nesta-Bocchetti che non ha prodotto risultati

Sconfitta dopo sconfitta, così, il Monza ha visto allontanarsi sempre di più la quota salvezza, non riuscendo più a risalire dall’ultima posizione della graduatoria nemmeno col temporaneo cambio tecnico in panchina, con Salvatore Bocchetti che chiamato a sostituire Nesta non è riuscito a garantire ai biancorossi un cambio di passo, tanto che il Campione del Mondo 2006 è stato poi richiamato al suo posto per questo finale di campionato. Dopo 32 giornate, la squadra brianzola ha messo in cascina solamente 15 punti, frutto di solamente 2 vittorie, 9 pareggi e ben 21 sconfitte, con uno score di appena 25 reti messe a segno e 56 subite.

A gennaio un mercato da bandiera bianca

Già a gennaio, in realtà, la dirigenza del Monza ha in parte iniziato a issare bandiera bianca, con un mercato che ha visto abbandonare l’U-Power Stadium alcuni dei principali cardini della formazione di Nesta, come Pablo Marì, che ha riabbracciato Palladino a Firenze, Djuric, sbarcato dopo appena un anno a Parma, e soprattutto Daniel Maldini, su cui l’Atalanta di Gasperini ha puntato per sostituire nelle rotazioni Zaniolo. In Brianza sono invece arrivati Akpa Akpro, già in biancorosso nella scorsa annata, Castrovilli e Keita Balde, giocatori sicuramente talentuosi ma evidentemente lontani dalla miglior condizione fisica possibile.

I punti forti dell’undici del Monza

Quanto ai punti di forza dell’undici di Nesta, bisogna sicuramente guardare alle due estremità del campo. Turati è un portiere di sicuro affidamento, esplosivo e di personalità, e soprattutto nella seconda fase del torneo se il Monza non ha subito passivi ancor più pesanti lo deve a lui. In attacco, invece, la bandiera Dany Mota, uno dei superstiti della prima storica promozione del 2022, è senz’altro il maggior pericolo per le difese avversarie e sempre l’ultimo ad arrendersi ogni domenica. Un’arma importante per i brianzoli, infine, è Patrick Ciurria sulla corsia destra, un altro di quelli la cui assenza per infortunio si è fatta decisamente sentire nel corso dell’anno.