Home Sport Napoli +2 in classifica ma non conta

Napoli +2 in classifica ma non conta

Domenica trasferta insidiosa per il Napoli a Como contro l’ennesima squadra in forma. Antonio Conte cerca di recuperare gli uomini della difesa che per lungo tempo è sembrata imbattibile

0 Commenti 58 visite

Venticinque giornate con un bottino di cinquantasei punti per il Napoli.

Due punti di vantaggio sulla corazzata Inter e cinque sull’Atalanta.

Il consuntivo in pratica a due terzi di campionato è questo.

È un risultato lusinghiero per quelli che erano gli obiettivi palesati in estate, per la campagna di rafforzamento completata a campionato già in corso e per quello che è accaduto nel calciomercato di gennaio.

È un risultato inaspettato al punto che tutti, ma proprio tutti, parlano poco del Napoli in vetta alla classifica preferendo la potenza dell’Inter, il gioco a tratti travolgente dell’Atalanta per poi soffermarsi su Juve e Milan che sembrano aver cambiato marcia dopo una mezza rivoluzione, messa in atto a gennaio, con impegni finanziari dalle coperture che possiamo definire almeno incerte.

Le risorse sul mercato che solo il Napoli aveva

È singolare che il Napoli unica tra le squadre di vertice avrebbe avuto la possibilità economica per investire e non l’ha fatto mentre un po’ tutte le altre hanno fatto investimenti che sembra non si potessero permettere.

Il presidente della Lega Ezio Simonelli, dottore commercialista e revisore contabile

Questo è il calcio italiano che ha confermato il presidente Gravina, che ha un presidente di lega, Ezio Simonelli, che con il calcio c’entra poco ma che ha impiegato tutte le sue forze reiteratamente per sedersi su quella poltrona sfuggitagli in diverse occasioni.

Simonelli è un dottore commercialista e revisore dei conti saprà almeno gestire la situazione finanziaria di una lega con la maggioranza di società in mano a capitali stranieri nella vera sostanza poco identificabili e affidabili?

O Simonelli si preoccuperà di intervenire sulle questioni tipo quella generata dalla polemica sul VAR e basta?

Torniamo al Napoli.

La settimana di avvicinamento alla trasferta di Como, gara delicata prevista per domenica alle 12.30, si è aperta con una serie di interrogativi sugli uomini realmente a disposizione di Antonio Conte.

Un gruppo risicato con evidentemente delle seconde scelte non proprio funzionali al gioco che il tecnico vorrebbe vedere in ogni partita.

Conte spera di recuperare almeno uno dei due tra Oliveira e Spinazzola per dare consistenza al passaggio ad un modulo, a lui caro, il 3-5-2 che il tecnico ha rispolverato più per esigenza che per convinzione.

Per realizzare al meglio il suo progetto di gioco l’allenatore del Napoli dovrebbe avere a disposizione giocatori con altre caratteristiche che purtroppo non ha.

Sia beninteso gli uomini impiegati da Conte, anche quelli che hanno giocato poco, vanno elogiati per l’applicazione, per essersi messi a disposizione del tecnico al di là delle proprie caratteristiche e capacità.

Sarà disponile a Como Leonardo Spinazzola

Una squadra che lotta al vertice però avrebbe bisogno di altro e ci si augura che nella prossima estate la società faccia le opportune mosse per mettere a disposizione del suo allenatore gli uomini giusti.

Il dato che comunque tra poco si analizzerà mette però in evidenza un problema che di sicuro non sarà sfuggito ad Antonio Conte.

La difesa del Napoli meno ermetica nelle ultime gare

Il Napoli nelle 25 gare giocate ha incassato 19 reti e si esclude la trasferta di inizio stagione di Verona, dove scese in campo una squadra che non esiste più, le reti sarebbero 16.

Ebbene nelle ultime cinque gare, due vittorie e tre pareggi, il Napoli ha incassato 7 reti che significa che in 19 precedenti partite la difesa del Napoli ne ha incassate solo 9.

Quello che ha generato i tre recenti pareggi a questo punto sembra un problema di difesa, di copertura magari del centrocampo.

È evidente come sia stata proprio la difesa quella messa sotto pressione dagli infortuni. A Roma con la Lazio, con fuori i due esterni di sinistra e Mazzocchi con i crampi, Conte non sapeva chi schierare nel finale di gara che è costato due punti al Napoli.

Ha dovuto cambiare per necessità cercando di inventare uno schieramento e delle posizioni che gli uomini impiegati non sono adusi ricoprire.

Il risultato si è visto.

C’è un mezzo sorriso per aver recuperato finalmente Buongiorno, la sua assenza è innegabile quanto abbia coinciso con il cambiamento di tendenza in difesa, a cui però il tecnico ha dovuto risparmiare la mezz’ora finale per la lunga assenza dal campo.

Ora tutto questo significa che il Napoli non può consentirsi di modificare troppo la squadra base sulla quale Conte ha lavorato.

Non si tratta di parlare di titolarissimi, termine qualunquistico. Si tratta di vedere quanto possa cambiare il rendimento di un reparto, così delicato in una squadra di calcio, se alcuni uomini funzionali al gioco preparato, quello ricercato sin dall’estate, vengano meno.

C’è un’ultima considerazione che va aggiunta e che ha una matrice casuale.

Il Napoli nelle ultime settimane si è trovato di fronte formazioni che in questo momento della stagione sembrano stiano dando il meglio come si profila per la trasferta di Como.

Giacomo Raspadori dovrebbe fare coppia con Lukaku anche a Como

Si diceva che si tratta di una partita delicata dove conterà molto la rosa che Antonio Conte avrà a sua disposizione più del sistema di gioco che intenderà scegliere, visto che nonostante le difficoltà numeriche l’allenatore è riuscito a costruire qualche alternativa proprio in previsione di possibili assenze.

Oggi più di ieri la classifica non è importante, quello che conta per Conte al momento è il recupero al più presto di tutti gli uomini a sua disposizione per avere scelte sia tecniche che fisiche in questo finale di stagione, sperando che Billing e Okafor possano fornire anche se piccolo un valido contributo nelle tredici gare che mancano.