Alla viglia di Milan – Napoli è di fatto spiacevole ascoltare Paulo Fonseca lamentarsi per le assenze che forzosamente presenterà la sua squadra domani sera.
Non è da lui.
Paulo Fonseca
Paulo Alexandre Rodrigues Fonseca a marzo ha compiuto 51 anni. La sua biografia dice che è nato a Maputo, la capitale del Mozambico, che quando era ancora una colonia portoghese si chiamava Lourenço Marques, esploratore e mercante portoghese del sedicesimo secolo.
Il padre era un militare e la sua famiglia è tornata in Portogallo quando Paulo era ancora un ragazzino.
Come tutti i portoghesi è una persona intelligente, si potrebbe dire un po’ furba ma è anche un gran lavoratore con precisi dettami.
Il suo calcio ha qualcosa delle caratteristiche tipiche del calcio portoghese, fondato sul palleggio, sulle qualità tecniche, sul possesso palla ma ha subito una certa evoluzione.
In diciannove anni è stato allenatore di tredici squadre dalle giovanili all’attuale Milan.
Ha vinto qualcosa in Portogallo (una Supercoppa di Portogallo con il Porto e una Coppa di Portogallo con Braga) ma il suo palmares si è fatto consistente in Ucraina alla guida dello Shakhtar (tre titoli, tre coppe ed una supercoppa).
Dopo dal 2019 l’asticella per Paulo si però è alzata: in sequenza Roma, Lille e ora Milan.
Non ha vinto in queste piazze ma il suo lavoro non è stato marginale. Soprattutto al Lille lavorando su una pattuglia di giovani di valore ha fatto bene convincendo il Milan ad ingaggiarlo.
Si diceva non è da lui parlare come ha fatto nella conferenza stampa di oggi. Il Milan ha una rosa ampia. A detta di molti ha condotto nel mercato una campagna di rafforzamento importante con un occhio particolare a giovani calciatori già affermati.
Oggi in conferenza Fonseca ha anche parlato della partita di Bologna rinviata e ha detto: “È stato difficile gestire questo momento. Il giorno prima della partita non sapevamo se giocavamo o meno, avremmo potuto fare un altro allenamento. Noi volevamo giocare. Siamo stati molto penalizzati dal rinvio”.
L’osservazione è comprensibile ma qualcuno avrebbe anche potuto chiedergli se alla squadra ha fatto bene riposare e ricaricare le batterie per affrontare il Napoli.

Il francese non sarà della partita per squalifica
Torniamo agli assenti sui quali il portoghese ha dichiarato: “Volevamo giocare col Bologna anche perché ora col Napoli saremo senza due giocatori importanti squalificati. Poi, la squadra si è allenata bene e io ho fiducia in tutti i giocatori, compresi quelli che giocheranno nella posizione di Theo e Reijnders”.
A questo punto non ha voluto dare la formazione, soprattutto non ha voluto dire se schiererà Leao o meno.

Mancherà anche Reijnders in Milan – Napoli
Ha elogiato il Napoli, ha glissato su domande che riguardavano Antonio Conte. Ed a chi gli ha ricordato che da un Milan – Napoli del 1988 nacque il Milan di Sacchi ha risposto con il classico politichese sportivo: “Abbiamo già parlato di questo prima della partita con l’Inter. Le vittorie portano fiducia, ne portano di più contro le squadre più forti. Ma la crescita di una squadra non dipende da una partita”.
Il Napoli al Meazza osservato speciale
La partita di domani sera al Meazza è difficile per entrambe le squadre, non è decisiva per le sorti del campionato ed è stravagante che in molti, soprattutto i giornalisti e opinionisti televisivi, la stiano caricando di significati per il Napoli.
La squadra azzurra vi arriva da capolista e sa già che qualunque sarà il risultato finale resterà in testa alla classifica in una posizione che nessuno ma proprio nessuno accreditava per la formazione allenata da Conte.
Ed è stupefacente che nessuno dica che Fonseca oggi si è nascosto mentre al contrario affermano che l’allenatore salentino lo faccia in ogni occasione.

Terza gara del Napoli senza Stanislav Lobotka
Come è anche più strano che nessuno dica che al Napoli mancherà Stanislav Lobotka che a detta sempre dei più è una pedina inamovibile per questa squadra e che l’assenza è tanto più grave se si considera che, tutti quelli che hanno valutato le prestazioni del suo sostituto Billy Gilmour, hanno elogiato l’impegno senza mancare di ricordare che lo slovacco è un’altra cosa.
È vero sono due giocatori diversi ma innanzitutto Conte non ha affatto parlato dell’assenza del suo centrocampista di riferimento per la costruzione del gioco e poi senza parlare dei singoli ha mostrato in queste ultime gare che se è necessario qualche aggiustamento lo si può applicare con la rosa che ogni tecnico oggi può vantare in serie A.
In conclusione quella di domani sera è una partita aperta a qualunque risultato, quindi Paulo non ti nascondere dietro un fiammifero ti potresti bruciare le dita.