Home Sport Napoli a 29 punti e ancora primo

Napoli a 29 punti e ancora primo

La squadra di Conte ha 5 punti in più della stagione scorsa e 5 reti in meno incassate. La classifica in testa è cortissima ma Lukaku segna e la squadra si muove bene contro la Roma che aveva grandi motivazioni. Dalla prossima giornata inizia lo sprint per la conquista del platonico titolo d’inverno

0 Commenti 74 visite

Ancora primi con quasi tutti i segugi alle calcagne.

La fotografia della giornata calcistica è in pratica questa. Il Napoli resiste in testa agli attacchi di chi sta andando a mille: Atalanta, Lazio e Fiorentina; e tiene la distanza con l’Inter che resta la favorita numero uno per la profondità della sua rosa e per i meccanismi di gioco che appaiono oramai consolidati.

Il Napoli e la classifica 

Se può significare qualcosa, nella settimana che ha visto il ritorno in panchina di un signore professionale e garbato come Claudio Ranieri, il Napoli, la squadra dai lavori in corso di Antonio Conte, ha guadagnato due punti sul Milan e sulla Juventus.

A proposito se quella tra le due squadre più blasonate d’Italia è stata una partita meglio cambiare sport e guardare per esempio il tennis con la nazionale italiana, che rivince la Coppa Davis, o la Ferrari che è ancora matematicamente in lotta per il titolo costruttori nel mondiale di Formula 1, anche dopo una prestazione non esaltante a Las Vegas.

Torniamo alla Serie A.

È augurabile che qualcuno, anzi molti di più, si renda conto dell’autentico “miracolo” sportivo che sta compiendo il Napoli.

Marco Baroni

Il tecnico Marco Baroni da quest’anno alla Lazio

L’Atalanta, la Fiorentina e la Lazio. tra conferme e sorprese

Certo l’Atalanta, la Fiorentina e la Lazio sembra ne stiano compiendo uno più grande, viste le vittorie consecutive che stanno inanellando e l’apparente facilità come il tutto stia avvenendo.

Per quanto riguarda la squadra bergamasca c’è da dire che negli ultimi campionati ha sempre avuto momenti di rendimento così elevato alternati da fasi di stanca o di scarsa vena. Il fenomeno potrebbe ripetersi oppure potrebbe essere la volta buona per il tanto decantato Gian Piero Gasperini, un tecnico che per il lavoro che svolge meriterebbe il grande traguardo in Serie A ma che dimostra scarsa vena nelle interviste di rito del dopo gara.

La classe non è acqua ma per il tecnico l’aver lavorato a Torino, sponda Juventus, essere nato a Grugliasco, provincia di Torino, è un fardello troppo pesante da smaltire probabilmente non se ne libererà mai.

Bangsbo

Il preparatore atletico danese Jens Bangsbo che alla fine dello scorso anno ha lasciato l’Atalanta

La sua società, invece, circa un anno fa si è liberata, anche un po’ precipitosamente dopo alcune voci non confermate ma sicuramente non lusinghiere sui metodi di quello che veniva considerato un guru, del famoso professore danese Jens Bangsbo.

Il preparatore atletico che aveva portato i suoi metodi di “allenamento” a Bergamo lo aveva già fatto con la Juventus durante l’era Lippi. Gasperini e il suo staff ne hanno potuto fare a meno tanto il corso di aggiornamento era già stato digerito nei 5 anni di permanenza del danese a Zingonia.

La Fiorentina e la Lazio sono, invece le due autentiche sorprese della stagione. Entrambe le società hanno cambiato guida tecnica dando spazio a due allenatori, Palladino e Baroni, che meritavano una conduzione tecnica di una grande squadra. Soprattutto il secondo che ha navigato per anni sulle panchine di squadre che avevano l’unico obiettivo di salvarsi.

La Lazio, però, nelle ultime sei gare del girone d’andata, derby compreso, avrà quattro scontri diretti con le big di questo campionato. Se supererà questa verifica si potrà parlare di candidatura allo scudetto plausibile.

La Fiorentina allo stesso modo dovrà affrontare quattro o cinque scontri diretti, se consideriamo dentro il gruppo delle migliori l’Udinese che stasera potrebbe appaiare il Milan battendo l’Empoli, con le big sino alla fine del girone d’andata. Anche per la squadra viola vale quindi il discorso fatto per la Lazio.

Giovanni Di Lorenzo

Per il capitano del Napoli ancora una partita di alto livello

La ricostruzione avviata con l’arrivo di Antonio Conte

Torniamo al Napoli.

Se è vero, come è vero, che si sta lavorando ad una ricostruzione, al riassemblaggio di una squadra, che dopo lo scudetto aveva perso qualunque identità, è anche vero che non si può assolutamente considerare oggi terminata questa fase.

Anzi se si sezionano i vari reparti a disposizione di Antonio Conte si vedrà una disparità tra quello che funziona meglio e quello che ancora presenta molte aree di miglioramento.

Se la difesa è riuscita a mantenere la porta inviolata in 8 delle 13 gare giocate, a fronte di due inaspettati scivoloni con il Verona e l’Atalanta, al netto dei quali la squadra azzurra sarebbe la miglior difesa in assoluto, è anche vero che il centrocampo e soprattutto l’attacco non sono ancora al livello che serve per battersi per il titolo.

Si è molto detto del sistema di gioco che Conte ha adottato a Napoli.

Si parla poco però del fatto che il tecnico salentino si sia adattato a giocare in una maniera che non predilige. La prova evidente è stata proprio la gara con la Roma.

Antonio Conte

Antonio Conte in un momento delicato della partita con la Roma

Conte ha chiesto espressamente, ce l’ha detto il campo, a Politano e Kvaratskhelia di fare i quinti a centrocampo, di giocare larghi, di evitare con la velocità ed il fraseggio con gli interni i raddoppi di marcatura.

L’operazione è abbastanza riuscita ma è evidente che un tale utilizzo di due calciatori dalla evidente vocazione offensiva ne limita da un certo punto di vista il proprio rendimento.

A gennaio sarebbe utile offrire a Conte delle alternative in tal senso per consentirgli di esprimere maggior potenziale in fase di attacco e liberare Lukaku che continua a crescere anche se non tutti se ne sono accorti.

Il belga è un giocatore fondamentale che potrebbe guidare qualunque attacco, va solo maggiormente supportato.

A tale proposito ci permettiamo di dire che le palle inattive del Napoli non fanno male, gli otto calci d’angolo battuti dal Napoli ieri non avuto alcun esito. Sono stati calciati male come spesso accade. Andrebbero sfruttati meglio soprattutto considerando che ci sono gli uomini per far male agli avversari.

Ora una settimana tipo di allenamenti per Conte e i suoi ragazzi, in attesa che qualcun altro si inventi qualche altra cosa per cercare di creare subbuglio in una squadra che sembra ad oggi tetragona come il suo allenatore.