Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha presentato nei giorni scorsi, nel corso di un incontro tenutosi a Palazzo Santa Lucia, il progetto di fattibilità tecnico-economica per la ristrutturazione, la riqualificazione e l’adeguamento dello Stadio Collana, storico impianto che sorge nel cuore del quartiere Vomero.
La storia dell’impianto: le origini e la guerra
Lo Stadio Collana venne costruito nel 1927 grazie a fondi provenienti da una raccolta effettuata tra i cittadini, su un terreno dove sorgeva originariamente una masseria ricca di vegetazione.
In linea con i dettami dell’epoca in cui fu costruito, l’impianto fu chiamato prima Stadio XXVIII Ottobre, per ricordare il giorno della marcia su Roma, e poi Campo Sportivo del Littorio.

Lo Stadio Collana all’epoca della seconda guerra mondiale
Durante il secondo conflitto mondiale con l’occupazione tedesca lo Stadio Collana, sequestrato dalla Wehrmacht, diventò un punto di raccolta per i prigionieri e gli altri soggetti da deportare nei campi di sterminio situati nel nord Europa.
Con la rivolta delle Quattro Giornate di Napoli anche lo stadio fu liberato dai tedeschi, e dopo la fine della guerra prese simbolicamente il nome di Stadio della Liberazione.
La storia dell’impianto: il dopoguerra e il Napoli
Con la fine della guerra, con lo Stadio Partenopeo completamente distrutto dai bombardamenti alleati, tornarono allo Stadio Collana anche le partite del Napoli, che già aveva utilizzato la struttura nel campionato 1933/1934 durante i lavori di ristrutturazione dello Stadio Ascarelli.

Il Napoli al Collana
Nonostante fosse troppo piccolo per accogliere il tifo partenopeo, il Collana ospitò le partite del Napoli per 15 anni, finché nel 1959 la società azzurra trasferì i propri incontri a Fuorigrotta allo Stadio del Sole, chiamato poi San Paolo e attualmente Stadio Diego Armando Maradona.
Successivamente, l’impianto vomerese fu intitolato ad Arturo Collana, storico giornalista e dirigente sportivo.
Attualmente l’impianto accoglie circa duemila sportivi che praticano l’atletica leggera, la ginnastica artistica, il tennistavolo, le arti marziali, il pugilato e il nuoto, ed a breve partirà anche la scuola calcio.
Stadio Collana: gli interventi previsti
“Realizzeremo – ha dichiarato il Governatore de Luca – un vero e proprio polo sportivo. Abbiamo subito convocato la conferenza dei servizi, l’obiettivo è chiudere tutto l’iter amministrativo a giugno in modo da partire con i lavori subito dopo l’estate. Dovremmo fare anche tripli turni e lavorare di notte, sono convinto che in un anno e mezzo potremmo completare il Collana che sarà un nostro fiore all’occhiello. Devo ringraziare la Sovrintendenza con la quale ci stiamo confrontando considerando la storicità dell’edificio. Costerà 63 milioni di euro, faremo uno sforzo ulteriore rispetto ai 50 previsti”.
Numerosi, e radicali, gli interventi strutturali previsti per rendere più moderno e fruibile l’impianto.
La tribuna di Vico Acitillo, che sarà completamente ricostruita, avrà una capienza di duemila spettatori e ospiterà al suo interno uffici, palestre per il fitness e punti ristoro; sono anche previsti, ai livelli sotterranei, due parcheggi interrati.
La tribuna di Piazza Quattro Giornate sarà resa antisismica e, così come l’altra, sarà dotata di copertura.

Il restyling del Collana
Sarà demolito e ricostruito, invece, il palazzetto su Via Ribera: ci sarà una nuova tribuna per trecento spettatori, ed all’interno un campo polivalente per basket, pallavolo e calcio a cinque.
Saranno ricavate altre tre palestre, oltre a uno spazio per il pattinaggio libero, utilizzabile anche per conferenze ed eventi.
Inoltre, con l’obiettivo di ospitare meeting di atletica e partite di calcio di Serie A femminile o di Serie C, saranno rifatti sia la pista di atletica che il campo di calcio.
Ovviamente le ristrutturazioni annunciate modificheranno profondamente anche il “look” di Piazza Quattro Giornate, come anticipato dai rendering dell’opera completa mostrati alla presentazione dal gruppo dei progettisti che hanno vinto la gara.
Una nuova vita, insomma, per lo storico impianto del Vomero, che si spera possa costituire nuovamente, e in maniera più efficiente rispetto al passato, una opportunità per svolgere attività sportive e di aggregazione di fondamentale importanza per la comunità.