Napoli-Roma, in programma domani pomeriggio alle 18 al Maradona, segna una ripresa di campionato sicuramente non semplice per gli uomini di Antonio Conte. I partenopei, primi di misura nel gruppone di testa della classifica, si trovano a giocare il Derby del Sole in un momento di grande crisi tecnica e societaria degli avversari, il cui trand potrebbe però improvvisamente cambiare col ritorno in panchina del grande cuore giallorosso, Claudio Ranieri.
Per Ranieri Napoli-Roma è un’emozione nelle emozioni
Sir Claudio, protagonista sulla panchina del Leicester nel 2016 di una delle più incredibili favole calcistiche di questo secolo, dopo l’esonero di Juric è tornato a Trigoria per la terza volta nella sua carriera. Il mister di Testaccio, infatti, alla guida della sua squadra del cuore sfiorò lo Scudetto nel 2010, e poi traghettò la compagine capitolina nell’ultima parte della stagione 2018/19. Per un romano e romanista come Ranieri condurre i giallorossi è sempre un’emozione fortissima, e probabilmente sarà ancora più emozionante per lui vivere questa nuova, ennesima prima volta a Fuorigrotta, dove da allenatore emergente visse in azzurro una bellissima annata nell’immediato post-Maradona, portando con Careca e Zola in campo il Napoli alla qualificazione in Coppa Uefa.
Concentrazione al massimo per ottenere il risultato
Conte, nella conferenza stampa di ieri, ha parlato del sano timore di non deludere i tifosi che la sua squadra deve avere in Napoli-Roma. L’entusiasmo in città, d’altronde, è montato dopo l’inizio di torneo al di là delle più rosee aspettative, e il pareggio a San Siro contro la corazzata Inter ha spento sul nascere qualche mugugno ascoltato dopo lo 0-3 interno subito dall’Atalanta. Proprio la sconfitta subita per mano degli orobici, però, deve servire a tenere coi piedi per terra tutto l’ambiente, consapevoli che l’unica strada che il Napoli ha per rimanere in vetta è quella di giocare ogni partita al massimo della concentrazione, senza sottovalutare nessun avversario e non dando nulla per scontato.
Napoli-Roma esame di maturità azzurro
A tal proposito, attenzione se possibile ancora maggiore sarà necessaria per Di Lorenzo e compagni nella sfida di domani, valevole per la tredicesima giornata di campionato. Le partite che seguono la sosta sono tradizionalmente ostiche per le squadre che hanno tanti giocatori che disputano match internazionali con le proprie Nazionali, basti pensare alle difficoltà riscontrate dai partenopei a Empoli, dove solo un rigore di Kvara riuscì a sbloccare la gara. Affrontare un avversario che ha appena cambiato allenatore, con i calciatori quindi caricati e responsabilizzati dalla scelta della società, rappresenta sicuramente una difficoltà ulteriore, che rende Napoli-Roma un vero e proprio esame di maturità per i ragazzi di Conte.
McTominay e Lukaku ci sono, Olivera forse
Dal punto di vista della formazione, il tecnico salentino ha rassicurato ieri sul fatto che sia McTominay, uscito durante Scozia-Polonia per un problema al piede sinistro, che Lukaku, rientrato alla base dopo il primo dei due incontri di Nations League del Belgio, sono abili e arruolabili per Napoli-Roma. Discorso diverso, invece, per Olivera; il terzino uruguaiano è tornato dal Sud America con tempistiche diverse rispetto ai compagni europei, e solo all’ultimo, in base alle sue condizioni, mister Conte deciderà se schierarlo dal primo minuto o se invece dare spazio a Spinazzola, ex di giornata. Tornerà nell’undici titolare, infine, anche Lobotka, che nonostante il buon rendimento avuto da Gilmour nelle ultime uscite rimane il perno del gioco azzurro.
Precedenti tra delusioni e grandi vittorie per il Napoli
La Roma, al Maradona, è stata spesso e volentieri un’avversaria particolarmente ostica per gli azzurri, che negli ultimi anni paradossalmente hanno avuto vita più facile all’Olimpico nelle gare contro i giallorossi. Lo scorso anno, ad esempio, non bastò una delle poche prestazioni positive della stagione a far guadagnare i tre punti agli azzurri, raggiunti per due volte sul pareggio dagli allora ragazzi di De Rossi. Ricordo ben più felice per i partenopei, invece, è la vittoria per 2-1 ottenuta nell’anno dello Scudetto, quando un gol stupendo di Osimhen e una rete altrettanto bella del Cholito Simeone resero inutile il momentaneo pari romanista di El Shaarawy.