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Napoli-Venezia 1 a 0: la decide il gol di Jack Raspadori

Vittoria di misura nel punteggio ma che avrebbe potuto essere ben più larga considerando le occasioni create dagli azzurri

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Napoli-Venezia regala ai partenopei, grazie alla rete siglata da Raspadori a dieci minuti dalla fine, un Capodanno da primi della classe in coabitazione con l’Atalanta e un punto sopra l’Inter, che però deve recuperare il match di Firenze.

Si conferma in un momento positivo Alex Meret, che mantiene la porta imbattuta; ottime anche le prestazioni del capitano Di Lorenzo e di David Neres, decisamente più incisivo di Kvara sugli esterni d’attacco.

Raspadori man of the match

Giacomo Raspadori, al centro in questi giorni di molte voci di mercato, entra nella ripresa per Anguissa e decide la gara con un bel sinistro in area di rigore; marcatura, quella dell’attaccante numero 81, che ha ricordato molto per tempi e modalità quella che lo stesso giocatore emiliano mise a segno contro lo Spezia nella storica annata del terzo Tricolore.

Le pagelle degli azzurri di Napoli-Venezia

Alex Meret Napoli-VeneziaMeret 6,5:

Dopo la prestazione da migliore in campo offerta a Marassi la settimana scorsa, il numero uno azzurro si guadagna in Napoli-Venezia un altro voto più che positivo grazie a un gran riflesso di piede su Yeboah nel primo tempo e alla deviazione in corner sulla pericolosa punizione di Nicolussi Caviglia nella ripresa. Il portiere friulano si mostra sicuro anche in uscita quando disinnesca l’ultimo tentativo lagunare nei minuti di recupero.

Di Lorenzo 7:

Il voto alto per il capitano è giustificato dal suo essere decisivo sia in fase difensiva che in quella offensiva. A inizio ripresa, infatti, Di Lorenzo compie un importante salvataggio su Ellertsson, mentre dall’altro lato del campo lo stesso numero 22 fa partire il cross da cui prende il via l’azione del vantaggio azzurro. Nel finale, poi, Giovanni è insuperabile e gladiatorio nel tenere alta la guardia della difesa partenopea.

Rrahmani 6:

Sfiora il gol in avvio di match, inaugurando la girandola di occasioni capitate sui piedi dei suoi compagni. In difesa non compie sbavature su Yeboah prima e Pohjanpalo poi, controllando bene gli attaccanti veneziani. Presenza costante nell’area avversaria in occasione dei tanti corner calciati dagli azzurri.

Juan Jesus 6:

Napoli-Venezia è la seconda gara in cui mister Conte deve fare a meno di Buongiorno, ma il brasiliano oggi non fa sentire l’assenza del Nazionale italiano, mostrandosi all’altezza di contenere i guizzi di Oristanio, cliente non semplice da affrontare. Gara attenta.

Olivera 6,5:

Il rigore nel primo tempo arriva sugli sviluppi di una sua sortita nell’area di rigore veneta. Soffre a tratti la vivacità di Zampano sulla sua fascia, ma si riprende bene e accompagna sempre la manovra, soprattutto nel finale, anche in fase offensiva. Solita garra sudamericana, che rispecchia esattamente ciò che Conte chiede ai suoi (dall’88esimo Spinazzola s.v.)

Anguissa 6:

Spreca un’occasione ravvicinata nella prima frazione, calciando alto anche perché contrastato dai difensori veneziani. Si muove però tanto e gioca molti palloni, con dinamicità e propensione all’inserimento che è proprio quello che si chiede a una mezzala del suo livello (dal 69esimo Raspadori 7: Voto importante perché è lui l’uomo che cambia il match; quando gioca vicino a una prima punta fisica le cose per Jack cambiano in positivo, e non di poco, e forse non è un caso che utilizzato in questa maniera l’ex Sassuolo trovi un gol dei suoi per decidere Napoli-Venezia)

LobotkaLobotka 6,5:

Qualche imprecisione in più rispetto alla norma ma lo slovacco, in Napoli-Venezia come in tutte le partite degli azzurri, è come al solito allo stesso tempo la mente e il cuore del gioco partenopeo. Recupera palle, detta i tempi di gioco nonostante sia controllato praticamente a uomo, è sempre nel posto giusto al momento giusto; Lobotka è il vero insostituibile per Antonio Conte.

McTominay 6:

Meno brillante di altre occasioni, ma anche oggi lo scozzese dà il suo contributo in mezzo al campo, giocando meno vicino a Lukaku e più da mezzala pura, fino ad affiancare Lobotka nel centrocampo a due ridisegnato dopo l’uscita di Anguissa.

David Neres 7:

Il migliore del tridente offensivo. Ha fantasia e tecnica da vendere, ma non eccede mai in personalismi e in giocate fini a se stesse. Prima a destra e poi a sinistra, è lui l’uomo a cui i compagni si affidano per accendere la manovra, e proprio dall’out mancino il brasiliano mette in mezzo il pallone che Raspadori sfrutta al meglio per andare in gol.

Kvaratskhelia 5,5:

Rientra dal primo minuto dopo il problema fisico delle ultime settimane, ma non è brillante come ci si aspetta da un giocatore capace, due anni fa, di incantare il calcio italiano ed europeo. Punta l’uomo e prova a rendersi pericoloso, ma al tiro è impreciso, tanto che Conte decide di sacrificare lui per l’ingresso di Politano, dirottando Neres a sinistra (dal 75esimo Politano 6: Entra bene nel match, con il solito cuore e la solita corsa assicura supporto in fase difensiva e capacità di guadagnare punizioni e corner per far rifiatare i compagni in quella offensiva)

Lukaku 6:

La sufficienza è la media tra il malus causato dal rigore sbagliato, tirato obiettivamente male, e una partita che comunque quanto a vivacità e occasioni conquistatesi è tra le migliori dell’ultimo periodo. Napoli-Venezia diventa, dopo il penalty, il palcoscenico del suo duello personale con Stankovic, il quale è bravissimo a deviare sul palo una sua bordata di sinistro. Anche per il belga giocare con una seconda punta come Raspadori vicino è un qualcosa che probabilmente esalta al meglio le sue caratteristiche.

Conte 7:

L’undici iniziale di Napoli-Venezia è praticamente obbligato, con Juan Jesus a sostituire Buongiorno come a Genova e i postumi dell’influenza di Politano che spingono il mister a lanciare David Neres e Kvaratskhelia insieme dal primo minuto. L’intuizione da premiare di Conte, però, è nei cambi; prima il tecnico salentino lancia Raspadori per Anguissa cambiando lo schieramento in campo, e poi fa uscire Kvara in luogo di Politano lasciando in campo Neres.