Napoli-Venezia al Maradona per l’ultima del 2024 degli azzurri

Il Maradona teatro del match delle 15.00 fra Napoli e Venezia

Il Napoli di mister Conte arriva alla sfida contro il Venezia da terzo della classe a 38 punti dopo 16 giornate. Inter e Atalanta hanno già giocato ieri e adesso sono tre le lunghezze che separano i partenopei dalla capolista di Bergamo e due dai nerazzurri di Milano.

Il Venezia è invece penultimo ma a pochi punti di distanza da chi la precede.

Come arriva il Napoli di Conte

Il Napoli arriva alla sfida del Maradona carico grazie ai sei punti guadagnati nelle ultime due partite contro Udinese e Genoa

In entrambe le partite si è vista una crescita esponenziale degli uomini di Conte rispetto al recente passato.

Il gol di Anguissa contro il Genoa

Se contro l’Udinese il Napoli ha vinto e convinto per tutti i 90 minuti mostrando un calcio piacevole e senza soffrire quasi mai pur avendo dovuto ribaltare l’1 a 0 di Thauvin, contro il Genoa gli azzurri hanno disputato forse il miglior primo tempo dell’era Conte salvo poi soffrire nella ripresa ma riuscendo ugualmente a tornare da Marassi con i 3 punti. 

Quella contro il Venezia è una partita importante che chiude il 2024 del Napoli, quello di una stagione maledetta, la scorsa, e quello dell’attuale, cominciata a Verona con una sonora sconfitta ma continuata con convinzione e forza, con uno spirito di squadra nuovo e con quella voglia di provare a tornare in Champions League.

Come arriva il Venezia di Di Francesco

13 punti in classifica di cui 5 guadagnati nelle ultime 3 partite con i pareggi per 2-2 contro Como e Juventus e la vittoria contro il diretto avversario Cagliari per 2 a 1.

Precedentemente la panchina di Di Francesco aveva iniziato a scricchiolare visto che il Venezia veniva da quattro sconfitte consecutive.

Pojanpalo e compagni esultano contro la Juventus

Ma con la giusta determinazione gli uomini dell’allenatore ex Frosinone sono riusciti a riprendersi e per poco non sono riusciti ad ottenere anche una vittoria di enorme prestigio contro la Juventus che ha riacciuffato i nero-arancio-verdi a recupero inoltrato. 

Ora il Venezia arriva alla sfida del Maradona consapevole di non aver nulla da perdere e per provare a fare la propria partita con la speranza di uscire indenne dallo stadio napoletano e perché no, provando magari a giocarsi la partita a viso aperto. 

Kvara o Neres, Neres o Kvara? Questo è il problema

Kvaratskhelia dopo aver giocato una manciata di minuti contro il Genoa e aver rimesso benzina nelle gambe nonostante il problema al ginocchio potrebbe tornare in campo dal primo minuto ma attenzione a Neres.

Edultanza di Kvara dopo il gol a Milano

Sciogliere i dubbi non sarà facile per mister Conte. Se da un lato il talento di Kvaratskhelia, la sua classe innata e la capacità che ha di mandare in rete i propri compagni di squadra con la copertura che garantisce anche in fase difensiva non sono in discussione, dall’altro le prestazioni di Neres sia prima dell’infortunio del georgiano, negli spezzoni di gara che era riuscito a ritagliarsi, sia dopo, con le due titolarità contro Udinese e Genoa, sono state molto incoraggianti. 

Neres esulta a Udine

Il brasiliano non ha fatto sentire l’assenza di Kvara ed è stato determinante in entrambe le vittorie partenopee. Serpentine, dribbling, azioni importanti che hanno garantito superiorità numerica, ripartenze, contropiedi, assist e anche gol propiziati. 

In una stagione in cui Kvaratskhelia non riesce ancora a brillare, il dualismo su quella fascia adesso potrebbe essere una brutta gatta da pelare per Conte. Ma sicuramente l’allenatore penserà che è meglio avere in rosa due calciatori del genere ed avere di questi problemi che non averne. 

Ciò che è certo è che il Napoli ha due frecce del proprio arco da poter scagliare in qualsiasi momento della partita e che in qualsiasi momento della partita possono risultare decisive per fare centro.  

Sogno scudetto, speranza salvezza 

Parlare di scudetto appare utopia come dice Conte? Anche se questo è quello che pensava, o che meglio dichiarava fino a ieri. Nella consueta conferenza stampa prepartita difatti l’allenatore leccese ha finalmente esternato di non partecipare mai per gli obiettivi minimi. 

L’Atalanta lì davanti corre e sembra non fermarsi anche se adesso è attesa da un’altra sfida complicata contro la Juventus. L’Inter è campione in carica ed ha ancora una partita da dover recuperare. Le altre, fra alti e bassi, almeno per il momento non sembrano poter tenere il passo delle due lombarde e del Napoli.

I partenopei hanno iniziato il campionato con un obiettivo ben chiaro nella testa: tornare in Champions League.

Per ora gli uomini di Conte stanno comportandosi bene e sono lì sopra in alto ampiamente in zona Champions ma potendo cercare anche di ottenere qualcosa di più.

In tal senso però l’allenatore è stato chiaro. C’è bisogno di tempo, di lavoro per una squadra che è in ricostruzione e che ci proverà se ci sarà l’occasione. 

Ecco che il mercato di riparazione cade a fagiolo e se il Napoli riuscirà a prendere calciatori di livello allora le speranze di un sogno scudetto potrebbero alimentarsi. 

Dall’altro lato c’è un Venezia partito forse come squadra cuscinetto di questa serie A ma che pian piano sta riuscendo ad esprimere il suo gioco. 

L’allenatore è forse tante volte stato sottovalutato. Lo scorso anno ha espresso un ottimo calcio con il Frosinone pur perdendo la permanenza in massima serie all’ultima giornata.

Eusebio Di Francesco ha comunque accettato la panchina del Venezia che gli ha dato un’ulteriore occasione per mettersi in gioco e dimostrare che in carriera è forse stato tante volte sfortunato. 

L’impresa non è delle più semplici ma il Venezia non si dà già per spacciato e sta provando, grazie al lavoro del suo allenatore, ad esprimere il suo calcio.

La speranza di allenatore e calciatori è quella di riuscire a salvarsi a fine anno. Al momento la classifica è corta, ci sono 10 squadre in 9 punti in zona salvezza. Il Venezia dovrà essere bravo e capace ad oscillare in quelle posizioni della bassa classifica ma senza mai perdere troppo terreno dalle altre per provare a giocarsela fino alla fine. 

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