Sei giornate al termine del campionato di serie A, diciotto punti in palio.
Con la vittoria sull’Empoli il Napoli si è avvicinato alla quota necessaria per accedere alla prossima Champions League, si può dire l’abbia blindata visto che il distacco sulle squadre dalla quinta posizione in poi si è dilatato ed appare abbastanza rassicurante.
Certo il -3 dalla capolista, oggi più di ieri, fa pensare che si possa tentare l’attacco a qualcosa di più.
La capolista Inter sembra avere una rosa all’altezza nel finale di stagione
L’Inter vista nelle scorse partite però, soprattutto in Champions, non autorizzerebbe pensieri di gloria.
La squadra, nonostante un tecnico poco puntuale sulla gestione della rosa nel corso di una gara, le sostituzioni di Simone Inzaghi sono state sin qui spesso inspiegabili, ha compattezza, armi di eguale forza in campo ed in panchina e poi viene da una costruzione durata qualche anno.
L’argomento della costruzione di una squadra non è così banale come può sembrare ad un osservatore distratto e poco applicato.
Antonio Conte ha più volte, durante la stagione, richiamato il tema facendo capire a chi stenta a farlo che per il Napoli l’anno ancora in corso va considerato come il primo di una rifondazione-costruzione.
Nella gara contro l’Empoli per il Napoli sono andati in campo sin dall’inizio quattro dei acquisti estivi, mancava Buongiorno per infortunio, e sono poi subentrati ancora tre giocatori che non facevano parte della rosa dello scorso anno.
Pasquale Mazzocchi ottima la sua prova contro l’Empoli
Per l’ennesima partita il tecnico ha dovuto reinventare la difesa schierata in campo con il modulo a quattro e con solo due titolari vista l’assenza per squalifica di Di Lorenzo oltre quella del già citato Buongiorno.
La conclusione è stata: porta inviolata per la seconda volta nelle ultime dodici gare.
Il termine di paragone rappresentato dall’Empoli però non può essere preso in grande considerazione visto che la squadra di D’Aversa ha un pessimo ruolino di marcia nel 2025.
Nelle ultime sei gare il Napoli potrà quindi confermarsi solo a patto di evitare errori e mettendo in campo quella tensione positiva propria delle grandi squadre.
Un Napoli in crescita in una stagione strepitosa
Ha ragione comunque Conte a dire che rispetto alla gara d’andata del Castellani, portata a casa con un buon pizzico di fortuna, la sua squadra quando adesso va in campo mostra evidenti miglioramenti in tutte le zone del campo.
Nella serata del Maradona si sono visti: cambi di fascia in attacco repentini e veloci, attacco alla profondità con Neres che man mano sembra trovare la sua gamba, posizione letale di McTominay che coperto dai due palleggiatori ha potuto spaccare la partita con incursioni veloci, precise e ficcanti come nella splendida azione della prima rete.
Nel finale di stagione al Napoli servirebbe mettere in campo con tutti gli avversari, per superarli, la stessa velocità in contropiede, la stessa compattezza difensiva e la tenuta di un centrocampo che pur orfano di Anguissa ha mantenuto il pallino del gioco concedendo poco agli avversari.
Matteo Politano capitano coraggioso e trascinatore per il suo Napoli
A questo punto è il caso anche di aggiungere una particolare visione relativa all’attacco: l’arma del tiro da fuori va sfruttata anche se gli avanti azzurri, a parte McTominay e Politano, non ce l’hanno proprio nelle loro corde.
Il calcio che si vede in tutta Europa propone questa variante che serve sia a scardinare le difese troppo chiuse che a dare imprevedibilità alla manovra offensiva troppo spesso troppo elaborata e precedibile.
Insomma il campionato è ancora vivo grazie agli azzurri, anzi bisognerebbe dire non si è chiuso ancora per merito del tecnico partenopeo, del suo staff e della rosa tutta.
Il presidente De Laurentiis, soprattutto nel secondo tempo, è apparso in tribuna piuttosto compiaciuto dello spettacolo a cui stava assistendo.
Va da sé che dovrebbe pensare cosa si potrebbe fare se al tecnico venisse affidata una rosa più completa, più qualitativa con a disposizione soluzioni diverse da utilizzare nel momento del bisogno.
Neres nel secondo tempo con l’Empoli sembra aver ritrovato la gamba dei giorni migliori
Non ci si stancherà di dire quanto sia stato determinante il lavoro di Conte che ad oggi a sei giornate dalla fine ha già conquistato ben quindici punti in più rispetto alla scorsa stagione.
Per chi lo avesse dimenticato nello scorso campionato con in rosa Osimhen e Kvaratskhelia il Napoli ha terminato la stagione al decimo posto in classifica, fuori dalla zona Europa e a ben 41 punti dall’Inter.
Come finirà quest’anno oggi non si sa, sarebbe prevedibile per quanto detto in apertura, ma in ogni caso la squadra azzurra ha sin qui già compiuto un’impresa.
Ora c’è chi pensa al sogno che anche se non dovesse diventare realtà nulla toglierebbe allo strepitoso campionato del primo anno di Antonio Conte.
Di sicuro analizzando a fine stagione quello che è successo si dovrà solo pensare a come migliorare e ritrovare quella stabilità da alta classifica per questo Napoli che ha contraddistinto per lunghi tratti la gestione De Laurentiis.