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Le pagelle di Italia - Germania

Nations League: 1° tempo alla Germania

In Nations League i tedeschi portano via dal Meazza un 2 a 1 che gli apre la strada per la semifinale. Sarà decisiva la partita di Dortmund dove l’Italia di Spalletti dovrebbe migliorare la fase realizzativa e commettere meno errori in difesa

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Che partita è stata Italia – Germania, andata dei quarti di finale di Nations League, persa dalla nazionale per 2 a 1 al Meazza di San Siro?

Una gara che l’Italia non meritava di perdere; un confronto tra due nazionali con un’età media molto più bassa per gli azzurri; l’ennesima conferma che i forti difensori centrali italiani di una volta non ci sono più e la certezza che nella partita di ritorno a Dortmund le cose potrebbero anche cambiare.

Due formazioni che non sembrano al top in Europa 

Per essere un quarto di finale della Nations League è stata anche una partita tutto sommato mediocre dal punto di vista tecnico, trattandosi di un gara che prevede nel doppio confronto l’eliminazione diretta, illuminata solo da un paio di giocate di cui la prima è stata quella che ha portato al vantaggio azzurro.

Tra le considerazioni comunque quella che più colpisce negativamente riguarda l’evidente penuria di difensori centrali forti in grado di vestire la maglia della nazionale consentendo al ct di variare i sistemi di gioco quando necessario, anche se Spalletti le sta tentando tutte in quest’edizione della Nations League.

Era uno dei marchi di fabbrica dell’Italia la forza dei centrali che non concedevano nulla o poco in area di rigore, soprattutto di testa, agli attaccanti avversari.

Oggi non è più così ed ancora una volta la difesa è riuscita a subire due reti su altrettanti colpi di testa, le uniche due vere palle scagliate nel secondo tempo dai tedeschi verso la porta di Donnarumma, mostrando un problema che sarebbe pericoloso e dannoso se diventasse strutturale.

Luciano Spalletti aveva preparato bene la partita e sia nel primo tempo dopo il vantaggio che ad inizio ripresa gli azzurri l’avrebbero potuta chiudere.

È giusto comunque attendere la gara di ritorno di questa Nations League per poter fare una valutazione complessiva delle potenzialità di questa squadra che il tecnico toscano sta ricostruendo tra molteplici difficoltà.

Sandro Tonali

Tonali il migliore tra gli azzurri impiegati da Spalletti

Le pagelle degli azzurri in Nations League

Nello specifico ecco le valutazioni degli uomini impiegati dal c.t.:

Donnarumma 6: subisce due reti sulle quali non può fare nulla, per il resto ordinaria amministrazione con qualche uscita ed una vera parata di qualità.

Di Lorenzo 5,5: il momento del difensore del Napoli non è dei più felici. Gioca più basso rispetto al suo utilizzo in campionato e questo forse lo condiziona. Qualche imprecisione di troppo.

Bastoni 5: il difensore dell’Inter meriterebbe un più sonoro 4 visto che su entrambe le reti ha commesso evidenti errori di posizione. Il reparto difensivo però non ha convinto nel suo insieme anche quando si è trattato di costruire dal basso e questo va considerato nella valutazione.

Calafiori 6: personalità, spinta ed ampie falcate per il più giovane degli uomini della difesa impiegata. Certo è sembrato migliore il suo rendimento nella fesa di costruzione rispetto a quella puramente difensiva.

Politano 6,5: come nel club va premiata la sua generosità e la sua diligenza nel tenere la posizione affidatagli dal tecnico. La sua imprevedibilità e la partecipazione alla rete azzurra mostrano il meglio delle sue qualità.

Barella 6: voto di stima per un giocatore a cui manca da sempre la capacità di gestire la sua irruenza, la sua forza fisica e la sua visione di gioco nei momenti cruciali della partita. Troppe reiterate le proteste che non sortiscono lo stesso effetto che siamo abituati a vedere in campionato ogni settimana.

Rovella 5: è giovane, ha gamba, ha anche buona visione di gioco ma dopo un buon avvio dove spesso è riuscito a fermare sul nascere le iniziative di Musiala si è decisamente perso. Mostra i tipici limiti della mancanza di esperienza in campo internazionale.

Tonali 7: un raggio di sole, al di là del gol, nello squallido catino milanese pieno di un pubblico che ha partecipato poco alla gara, c’è da chiedersi perché si insiste a giocare a San Siro le gare più importanti della nazionale azzurra. Tonali è l’uomo attorno a cui continuare nella ricostruzione di una nazionale credibile a livello internazionale.

Udogie 6: richiamato spesso da Spalletti, il giovane esterno del Tottenham, ha giocato una buona gara limitando Sané nel primo tempo. Buona la prova in fase di appoggio, ha sfiorato anche la rete. La sensazione è che avrebbe bisogno di maggiore fiducia. È lui il futuro non certo Dimarco.

Kean

Sostituisce Retegui, infortunatosi alla viglia, non incide nel gioco come potrebbe

Kean 5,5: la sua prestazione è da valutare insufficiente anche se il gioco della squadra in generale non lo ha favorito. Comunque poteva lasciare un segno diverso sfruttando meglio le poche palle giocabili che gli sono capitate.

Raspadori 5: impegno, dedizione ma tanti errori come gli capita a Napoli nell’ultimo periodo. Colossale palla gol, calciata troppo scolasticamente, che avrebbe indirizzato la gara in altro modo.

Bellanova 5,5: subentrato al 63’ a Politano ha cercato di dare una maggiore spinta sulla fascia destra trovando un buon varco solo in un paio di occasioni.

Ricci 5,5: subentrato al 63’ ad uno spento Rovella non riesce a svolgere il suo abituale gioco. Il vantaggio tedesco complica le cose a centrocampo e il giovane del Torino finisce per non brillare anche perché attraversa un periodo di non grande forma.

Maldini 6: entra la 71’ al posto di Raspadori. Si becca un’ammonizione ma nel finale entra nel gioco d’attacco con una certa pericolosità mostrando anche la tipica personalità della casata.

Lucca e Frattesi s.v.: subentrano nel finale all’83° a Kean e Barella. Troppo poco per incidere sulla gara anche perché la Germania nel finale con il palleggio cerca di congelare il gioco, la partita e il risultato.

Letexier, un arbitro mediocre nella tradizione della scuola arbitrale transalpina

Spalletti 6: la sua mano si vede in alcuni frangenti della partita soprattutto nel primo tempo. Avrebbe bisogno di trovare tre giocatori sopra la media per rinforzare i tre reparti e dare spessore ad una formazione che spesso perde l’occasione per fare il grande risultato. Bisogna lasciarlo lavorare.

Letexier 5: l’arbitro francese mostra tutte le caratteristiche proprie ai fischietti d’oltralpe. Non fischia alcuni falli evidenti e mette mano al cartellino giallo contro i tedeschi solo nel secondo tempo e solo una volta, contro le due per gli azzurri. Errori evitabili in una partita di cartello della Nations League che si è svolta tutto sommato abbastanza tranquilla per il direttore di gara.