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Le pagelle di Germania - Italia

Nations League: l’Italia fa harakiri

Spalletti sbaglia formazione, la squadra va in difficoltà contro una discreta e nulla di più nazionale tedesca. Il secondo tempo dimostra che la nazionale italiana poteva ribaltare l’esito della qualificazione. Adesso testa alle qualificazioni per il Mondiale

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L’Italia spreca l’occasione di giocare in casa la fase finale della Nations League.

La getta alle ortiche contro una Germania esaltata da molti dopo il primo tempo come una squadra eccellente, imprendibile, piena di talento e resa poi tanto piccola da un secondo tempo della nazionale italiana che apre ad una serie di considerazioni.

La prima considerazione è una comunicazione di servizio per il commento e le pagelle dei giocatori impegnati in questa Nations League.

Le scelte di Luciano Spalletti 

Non ci saranno pagelle singole per i giocatori impiegati da Luciano Spalletti in quest’ultima gara di Nations League ma una valutazione per reparto, perché bisognerebbe fare una valutazione per il primo tempo ed una per il secondo e la media in questi casi non fotografa davvero quello che è successo.

L’incipit spetta comunque di diritto al tecnico.

Si fa fatica a capire cosa pensava di fare Spalletti con la formazione mandata in campo nel primo tempo. Certo è facile dirlo ora, dopo la partita, ma che il tecnico l’abbia corretta nell’intervallo è significativo.

Anche perché non l’ha corretta tanto negli uomini quanto nella disposizione degli stessi sul terreno di gioco.

La stima per Spalletti, se possibile, dopo ieri sera è dopo la conduzione in questa Nations League aumentata ancora una volta perché proprio il ct ha riconosciuto in conferenza stampa di aver sbagliato nelle scelte iniziali.

L’ho fatto inserendo il mea culpa al centro di tante altre considerazioni, ma l’ho ha fatto.

La valutazione puramente numerica per Spalletti sarebbe da 4 ma il suo, sia pur tardivo intervento, la mitiga ed alla fine per il risultato e le sue conseguenze al tecnico non si può che dare un 5.

Moise Kean

Kean rianima un’Italia alla corde

Dalla Nations League alla qualificazione per il Mondiale

Avrà tempo, sino ad inizio giugno quando inizieranno le qualificazioni al mondiale, per guardare e riguardare la gara del Westfalenstadion di Dortmund, per capire cosa può chiedere a questa squadra e cosa non deve pensare di chiedere.

Passiamo al reparto difensivo.

Il collettivo, partendo da Donnarumma e nonostante una sua parata eccezionale, merita un sonoro 4.

Bastoni, Buongiorno, Gatti e lo stesso Donnarumma ne hanno combinate di tutti i colori. Poi però nel secondo tempo fuori Gatti e arretrato Di Lorenzo le cose sono completamente cambiate.

È plausibile pensare che l’utilizzo di Gatti che doveva garantire una maggior presenza sui colpi di testa in area si è rivelato un errore clamoroso.

In concreto valutando tutto quello che è successo la valutazione più equa, dal nostro punto di vista, è la seguente: Donnarumma 5, Gatti 4, Buongiorno 5, Bastoni 5, Di Lorenzo 6.

Nagelsmamn e la Nations League

Il tecnico tedesco in uno dei suoi atteggiamenti in panchina

Passiamo al centrocampo.

Il trio Barella, Ricci e Tonali ha delle potenzialità, tenuto conto anche della giovane età del torinista 23 anni) e dell’ex milanista (24 anni). Il punto debole o meglio quello controverso è Barella. Ed è significato che l’ingresso di Frattesi ad inizio ripèresa ne abbiamo migliorato il rendimento.

L’interista è confusionario, vorrebbe risolvere tutto da solo, gioca a tutto campo e non rappresenta il punto di riferimento che dovrebbe essere per i compagni. Il suo impegno è lodevole ma è troppo anarchico e finisce per abbattere la sua tecnica con sgroppate spesso inutili. Va detto che nell’Inter è coperto dalla qualità e visione di gioco di Calhanoglu, un giocatore con caratteristiche che non si riscontrano in nessun uomo convocato da Spalletti.

Ricci quindi dovrebbe giocare da punto di riferimento davanti alla difesa, è quello che sa fare meglio, ma l’interferenza di Barella non l’aiuta e l’uomo di esperienza (28 anni) finisce per non aiutare neanche Tonali.

Barella va meglio inquadrato altrimenti meglio rinunciarci.

Voti: Barella 5, Ricci 6, Tonali 5,5, Frattesi 6. Quello di Barella sarebbe un 4 ma per lui vale il discorso già fatto per la difesa.

Tocca agli esterni.

Abbiamo già parlato del partenopeo Di Lorenzo che nel primo tempo nelle intenzioni di Spalletti doveva fare il quinto di destra, dedichiamoci ad Udogie, Politano e Zaccagni.

Udogie è uno di quelli che ha cambiato il suo rendimento tra il primo ed il secondo tempo in maniera sensibile. La sensazione è che se deve coprire la fascia da quinto abbia qualche incertezza nella fase difensiva. Poco da dire su Politano entrato benissimo mentre ci si chiede perché Zaccagni, non utilizzato all’andata, non sia stato schierato dall’inizio della partita.

Voti: Di Lorenzo 6 anche da esterno, Udogie 6, Politano 7, Zaccagni 6 di stima per il poco tempo riservatogli.

Giacomo Raspadori mette a segno il rigore del pareggio

Dulcis in fundo, l’attacco.

Kean ha riportato in partita la nazionale con due splendidi gol, frutto entrambi di una buona manovra della squadra, e non ha mai smesso di provarci.

Lucca entrato nel finale ha cercato di impegnare la difesa sui palloni alti ma ha avuto poco tempo per farlo.

Veniamo a Maldini. Il giovane Daniel, 24 anni ad ottobre, tanto giovane alla fine non è: è un giocatore dal ruolo non facilmente definibile.

Non è una prima punta, non gioca di supporto, non è una punta esterna. Tutto questo non rappresenta una colpa. Maldini ha la sua capacità, le sue qualità che nessuno mette in dubbio ma che non sono probabilmente utili in questo momento alla nazionale italiana com’è strutturata oggi. Sarebbe ingiusto fare di Maldini un capro espiatorio per l’eliminazione dalla Nations League, semmai va detto, come abbiamo già fatto, che l’errore è del tecnico.

Buono infine e forse tardivo l’impiego di Raspadori.

Voti: Kean 7, Lucca 6 di stima, Maldini 4, Raspadori 6,5.

Ora Spalletti faccia di questa partita, di quest’esperienza in Nations League, ovviamente soprattutto del secondo tempo la pietra angolare su cui costruire una squadra più equilibrata, al di là delle assenze forzate, per affrontare le qualificazioni mondiali con un’idea di squadra precisa senza doversi inventare ogni volta oltre che la formazione il sistema di gioco.

La chiosa spetta all’arbitro.

L’episodio del rigore su Di Lorenzo e il dietrofront di Marciniak

I commentatori televisivi della Rai compreso l’esperto arbitrale, ovvero Rimedio, Adani e Bergonzi, solo un minuto prima della revisione al Var per il rigore fischiato e poi cancellato da Marciniak ne avevano tessuto le lodi parlando di una direzione di gara ineccepibile.

La realtà forse è un po’ diversa.

Il polacco non brilla quasi mai quando c’è qualcosa seria da decidere, diciamo che è un eccellente mediocre, un arbitro per tutte le stagioni.

La gara andava affidata ad un arbitro inglese che avrebbe garantito un equilibrio maggiore e che non avrebbe concesso a Nagelsmann di comportarsi come ha fatto durante tutta la partita.

Un ct di una nazionale non può e non deve fare quello che abbiamo visto fare al tecnico tedesco soprattutto davanti al proprio pubblico, in una competizione come la Nations League e con una gara così orientata.

Sull’episodio del rigore c’è poco da dire.

Voto all’arbitro: Marciniak 4.