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L'agone politico

Qual’è l’Europa di Giorgia Meloni?

Dopo alcuni giorni di battaglia verbale in Parlamento e sui media sul “Manifesto di Ventotene” Ezio Mauro in un chiaro editoriale pubblicato da “la Repubblica” stamattina si chiede: Qual è oggi l’idea di Europa di questa destra estrema e di Giorgia Meloni? E l’idea di Occidente?

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Parliamo di Europa.

La formazione sociale, culturale, politica di ogni essere umano ha una sua storia, una sua evoluzione.

È impensabile o forse meglio è difficile che chi sia cresciuto circondato da certe idee non ne venga attratto e poi catturato. Per chiarire il concetto essere cresciuto, aver studiato, aver frequentato un ambiente di destra, o viceversa di sinistra, finisce molto spesso per influenzare la formazione di ognuno di noi.

Certo vi sono quelli che col tempo finiscono per modificare le loro posizioni, rivedendole, aggiornandole ma non è la regola.

Esiste ancora in Italia un’ideologia politica?

Nel nostro paese dove l’ideologia politica sembra essere svanita, forse è un problema globale ma sarebbe il caso di preoccuparci di ciò che abbiamo in casa, c’è chi resta ancorato alla sua formazione pur se in apparenza si dichiara democratico, attento alla questione sociale, pronto a fare proprie le aspettative dell’intera popolazione.

Troppo spesso è un modo di apparire più che di essere.

Qual’è l’Europa in cui crede Giorgia Meloni?

Il riferimento va ovviamente alla premier Giorgia Meloni.

Il dibattito di questi giorni sulla questione da lei ad arte sollevata in Parlamento sul “Manifesto di Ventotene” mostra, a chi ha voglia di guardare davvero tutta l’abilità politica della Meloni, o meglio dei suoi collaboratori, l’abile gestione di ogni situazione per ottenere due risultati: deviare l’attenzione dalle decisioni importanti che riguardano tutti i cittadini, strumentalizzare gli accadimenti per creare in Parlamento un guazzabuglio che va solo a suo vantaggio.

In un intervento televisivo di qualche giorno fa il giornalista Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera, editorialista, conduttore televisivo in Rai ha riconosciuto alla premier la capacità di sfruttare a suo vantaggio le opportune situazioni che si verificano nel paese.

Il giornalista e storico Paolo Mieli

Lo ha fatto cercando di spiegare come la Meloni abbia utilizzato gli accadimenti degli ultimi giorni per inseguire un suo fine. Mieli ha cercato, dall’alto della sua conoscenza storica, di spiegare cosa fosse e quando venne alla luce il “Manifesto di Ventotene” ma ha dimenticato in conclusione del suo intervento di chiedere, se è vero che la Meloni non può riconoscersi in quel pensiero d’Europa, quale sia il pensiero della premier sull’Europa.

La maggioranza parlamentare italiana e l’Europa 

La maggioranza presente attualmente in Italia si presenta sull’argomento con posizioni che non sanno di unità.

Salvini con la Lega, che apparentemente ancora lo segue, continua a dialogare con il premier ungherese, Orbán, che di fatto sembra ogni giorno di più allontanarsi dall’Europa di cui pure fa parte.

Tajani fa apertamente capire che la sua posizione è molto più europea di quella della Meloni, che dal canto suo si rapporta con i premier che contano nel mondo con una modalità poco chiara e spesso apertamente opportunistica.

In questo panorama, pericoloso per la democrazia europea, si inserisce il brillante e condivisibile intervento di stamattina dell’editorialista de “la Repubblica” Ezio Mauro.

L’ex direttore del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari in un suo editoriale intitolato “Lo spartiacque della democrazia” spiega con chiarezza e facendo un rapido approfondimento la questione sorta attorno al “Manifesto di Ventotene” e la deriva anti democratica che sembra più che aleggiare nel nostro paese.

Mauro nella sua carriera da giornalista si è molto interessato ed ha molto approfondito gli avvenimenti che sono stati generati dalla Rivoluzione di Ottobre.

Conosce bene cosa ha significato la dittatura sovietica per la Russia e per tutti i paesi sotto il suo tallone.

E si è chiesto quali rischi corra la democrazia che ha permesso all’Europa di nascere uscendo da un lungo periodo dove la guerra sembrava l’unica soluzione alla risoluzione dei problemi nati dai rapporti tra le nazioni.

Nel suo editoriale Ezio Mauro ha spiegato compiutamente come va letto il “Manifesto di Ventotene”, quale è il contesto nel quale va guardato, svolgendo una breve lezione di storiografia senza acredine ne partigianerie ma realizzata sui fatti che incontrovertibilmente la storia ci propone.

Fratelli d’Italia è il nipotino del Movimento Sociale creato da Giorgio Almirante e Mauro ricorda come proprio quel segretario politico mutò la sua idea sul concetto d’Europa abbandonando quella vena nazionalistica, che applicata al nostro paese nel ventennio ne aveva decretato l’isolamento e il conseguente avvicinamento al nazionalsocialismo tedesco.

L’editoriale andrebbe letto da tutti non per schierarsi partiticamente, ne avvalorare tesi personali ma perché, come si diceva, è una lezione di storia.

L’attore americano Richard Gere intervenuto contro Trump

Di seguito riportiamo la chiosa del lavoro giornalistico di Ezio Mauro che oltre a lanciare un paio di quesiti appare come un monito perché si possano valutare le derive che potrebbero riportare l’Europa nel caos a vantaggio delle potenze che hanno aggredito la democrazia alle quali purtroppo si sono uniti gli Stati Uniti d’America, alla cui guida c’è oggi “un bullo, un teppista” come Richard Gere ha definito il presidente Donald Trump.

Ecco le parole di Mauro: “Qual è oggi l’idea di Europa di questa destra estrema e di Giorgia Meloni? E l’idea di Occidente? Una risposta a queste domande potrebbe finalmente svelarci il giudizio della destra estrema che governa l’Italia sulla democrazia, un’altra incompiuta”.