Sembrava sbalorditivo e fuori da qualunque pronostico il risultato all’intervallo di Real Madrid – Borussia Dortmund. Le merengues erano sotto di due reti pur avendo tirato in porta tantissimo per gli standard delle attuali partite.
L’attacco e che attacco sembrava spuntato mentre i tedeschi in contropiede avevano raccolto tantissimo.
A guardare le facce di Ancelotti e dei suoi uomini mentre andavano negli spogliatoi non traspariva un senso di preoccupazione e al ritorno in campo, senza che il tecnico avesse cambiato nulla, gli spagnoli apparivano tranquilli ma decisi a rimediare.
Detto, fatto. Un secondo tempo eccellente con il Borussia continuamente in difficoltà è bastato al Real Madrid per rimettere le cose a posto.
Dal 60° al 90° cinque reti, con tripletta di uno scatenato Vinicius Jr. e vittoria in bacheca.

IL colpo di testa di Rudiger che avvia la rimonta
La forza di una squadra che sa giocare
Che la squadra spagnola potesse e diciamo dovesse vincere, visto il passo falso che nel precedente turno l’aveva vista cedere, seppur con il minimo scarto, in Francia contro il Lille, era prevedibile.
Il gioco offerto da questa squadra, formata certamente da tanti campioni, orfana da quest’anno del grande giocatore che è stato Toni Kroos, ritiratosi dai campi di gioco, è però da mettere in evidenza.
Ancelotti di fatto ha impostato la sua formazione in modo decisamente offensivo. Sulla carta sembrava un 4-4-2 lo schema adottato dal Real Madrid oramai quasi sempre in questa stagione ma se consideriamo che Rodrigo di fatto è un attaccante e che le qualità offensive di Bellingham sono conosciute, anche se la sua posizione in campo risulta più arretrata rispetto al passato, il sistema di gioco porta gli spagnoli ad attaccare con molti uomini ed a creare palle gol e tiri in porta di continuo. In questo senso anche le caratteristiche tecniche in attacco di Valverde vanno tenute in debita considerazione.
In sostanza viene fuori una squadra che di preferenza attacca e che è capace durante tutto l’arco della gara, sfruttando le qualità dei suoi campioni, di andare in rete a ripetizione con evidente facilità.
Carlo Ancelotti e la sua calma densa di contenuti

Ancelotti abbraccia Vinicius Jr.
Carlo Ancelotti, se ce ne fosse bisogno, mostra ogni anno di quale duttilità sia capace. È il frutto della sua umiltà, del suo lavorare senza condizionamenti e se qualcuno potrà dire che le squadre da lui allenate sono sempre zeppe di grandi giocatori può verificare che ci sono squadre attrezzatissime con tecnici molto considerati che vincono molto di rado.
In ogni caso va da sé che se l’offerta televisiva prevede una gara con il Real Madrid in campo la scelta da adottare è semplice. Lo spettacolo offerto dall’undici in maglia bianca ieri sera nel rinnovato Santiago Bernabeu è stato eccezionale.
Il livello di gioco espresso dalla squadra di Ancelotti è di sicuro fuori dal comune. Non ci sia annoia a vedere le merengues e viene da pensare inevitabilmente all’ultimo turno della nostra serie A.
In Italia da troppo tempo si gioca un calcio ostruzionistico, poco propositivo, dove la parola d’ordine è interrompere di continuo l’azione avversaria preoccupandosi poco di costruire la propria. Ci sono partite dove la squadra sulla carta più debole erige una vera e propria diga nella propria metà campo. Il risultato è che poi quelle squadre finiscono per perdere comunque la partita per un rigore, una punizione, un’autorete e nel dopo partita si sente dire dai tecnici delle squadre in questione che hanno perso ma non meritavano, che hanno subito una rete da calcio piazzato, che in sostanza il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.
Il calcio è un’altra cosa.
Certo giocare contro il Real Madrid o altre grandi squadre a viso aperto può significare prendere un’imbarcata ma il segreto è tutto in una parola: giocare.
Con il non gioco non si fa spettacolo, non si attira il pubblico, non si spingono i giovani a giocare al calcio, non si vince nulla.
È la ricerca dell’equilibrio quella che conta. Gli uomini in campo possono o meno avere le qualità per mostrare un gioco soddisfacente ma se la mentalità resta solo quella sparagnina di difendersi per poi sfruttare gli spazi in contropiede non va bene. Per questo siamo lontani dall’Europa, dal mondo, calcisticamente parlando, ed i risultati abbastanza deludenti delle squadre italiane impegnate in Champions lo dimostrano.
In conclusione meno male che c’è il Real Madrid e il calcio inglese, i fine settimana di chi ama il calcio sono salvi.