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Saverio Sticchi Damiani, un giurista in Serie A

Presidente del Lecce dal 2017 Saverio Sticchi Damiani è uno stimato giurista e professore universitario

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Saverio Sticchi Damiani rappresenta una figura anomala nel panorama dei presidenti delle squadre di serie A, che nella stragrande maggioranza dei casi sono imprenditori o manager proprietari (o rappresentanti) di grandi aziende, spesso multinazionali, o di fondi di investimento

Sticchi Damiani professore e avvocato

Il quarantanovenne presidente del Lecce invece, dopo la laurea in giurisprudenza e le prime esperienze lavorative nel settore legale avute a Londra, ha avviato una brillante carriera come professore universitario, che lo ha visto insegnare alle università di Lecce, Bari, del Salento e alla Luiss di Roma.

Stimato giurista esperto, tra l’altro, di diritto sportivo, Sticchi Damiani dal 2012 è Vicedirettore del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università del Salento ed è Vicecapo di Gabinetto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. E’ inoltre titolare, con il padre Ernesto che lo ha fondato quasi sessant’anni fa, di uno degli studi legali più quotati di tutto il Salento. 

L’ingresso nel calcio

Ma come approda alla presidenza del Lecce un personaggio apparentemente così distante dal mondo del calcio ?

Sticchi Damiani fa il suo ingresso nell’organigramma del club salentino nel 2015 con la cordata di imprenditori leccesi che rileva la società da Savino Tesoro.

L’acquisizione avviene senza pagamento di corrispettivo, ma solo con la sostituzione della garanzia bancaria in essere per 2 milioni di euro e la presentazione di un piano economico-finanziario attendibile. Una volta acquistato il club, la nuova proprietà lo iscrive al campionato di Lega Pro 2015-2016 presentando una fidejussione di 400.000 euro.

Due anni dopo, a seguito delle dimissioni dell’avvocato Enrico Tundo, Saverio Sticchi Damiani viene nominato Presidente. 

I risultati ottenuti

Non avendo una grande esperienza nel mondo del calcio, il prof. Sticchi Damiani ha l’intelligenza di circondarsi di collaboratori fidati ed esperti, che nel giro di quattro stagioni gli consentono di riportare il Lecce in Serie A dopo 17 anni di assenza.

Al termine della stagione i salentini retrocedono, ma due anni dopo vengono nuovamente promossi nella massima serie, dove stanno disputando il terzo campionato consecutivo.

Per puntare alla risalita e consolidare la presenza in Serie A, nel 2020 il presidente si è affidato ad un direttore generale di grande esperienza ed abilità: il salentino Pantaleo Corvino.

Corvino e Sticchi Damiani

Pantaleo Corvino e Saverio Sticchi Damiani

Nel 2022 poi, dopo la seconda promozione del Lecce in Serie A Sticchi Damiani ha rafforzato anche la base societaria del club con l’ingresso, ciascuno al 10%, degli imprenditori Pascal Picci (svizzero) e Alvin Sariaatmadja (indonesiano).

Il programma del professore è chiaro e si basa su alcuni punti fondamentali: giocatori da scoprire, valorizzare e cedere generando plusvalenze, un settore giovanile di livello da cui attingere talenti per la prima squadra e, come logica conseguenza, un bilancio sempre in ordine.

Dal punto di vista tecnico, dei risultati di campo, la grande competenza di Pantaleo Corvino e la sua abilità nello scovare nuovi talenti hanno consentito al Lecce negli ultimi due anni di mantenere la massima serie, e soprattutto hanno portato il club giallorosso a vincere nel 2023 lo scudetto primavera, a diciannove anni dall’ultimo successo.

Sullo sfondo dei risultati sportivi l’oculata gestione societaria è stata in grado, come si diceva, di mantenere sempre i conti in ordine: risorse ottenute soprattutto da plusvalenze e diritti televisivi senza bisogno di creare debiti.

Un’altra abile mossa di Sticchi Damiani è stata poi quella di puntare sulla riqualificazione dello stadio: attraverso un investimento di 10 milioni di euro effettuato in partnership con la Regione Puglia l’impianto verrà dotato di una copertura totale e sarà reso più confortevole e fruibile in tutti i settori.

L’obiettivo è ambizioso e non si limita solo al futuro del club giallorosso: con la riqualificazione si punta a consentire allo stadio del Lecce di essere al centro dei Giochi del Mediterraneo 2026 che si terranno a Taranto.