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Serie A: una miniera d’oro per i procuratori

Gli agenti dei calciatori dal 2015 ad oggi hanno incassato dai club di Serie A oltre 1,7 miliardi di provvigioni

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La FIGC ha pubblicato nei giorni scorsi i dati relativi ai pagamenti delle provvigioni ai procuratori dei calciatori effettuati da parte delle società di Serie A nel 2024 per la compravendita dei giocatori e il rinnovo dei loro contratti.

Quanto spende la Serie A

In totale i club della massima serie nel 2024 hanno corrisposto agli agenti la cifra record di oltre 226 milioni di euro, con una media di circa 11,3 milioni di euro per ogni società e una crescita rispetto all’anno precedente di circa il 2,7%.

Prendendo in esame i dati degli anni precedenti, ci si rende conto che la crescita è stata ed è continua: i compensi ai procuratori sono stati 220 milioni del 2023, 205 milioni nel 2022, 174 milioni nel 2021 e 138 milioni nel 2020.

Serie A

Se poi si considerano gli ultimi dieci anni, si rileva che partendo dagli 84 milioni di provvigioni pagati dai club ai procuratori nel 2015, la crescita media annua sino all’ultima stagione è stata pari al 10%, a fronte di una crescita media annua del fatturato dei club di circa il 5%.

Una crescita costante, quindi, considerando che nel 2015 le società avevano pagato “solo” 84 milioni.

Complessivamente dal 2015 le società di Serie A hanno versato ai procuratori compensi per oltre 1,73 miliardi, con una incidenza pari al 7% del fatturato.

Chi spende di più per gli agenti?

Per il solo 2024 in testa alla classifica delle spese per compensi ai procuratori c’è la Juventus, con 33,9 milioni di euro, seguita da Inter (24,7 milioni), Napoli (18,2 milioni), Roma (17,1 milioni) e Milan (15,3 milioni). I primi cinque club hanno versato 109,3 milioni agli agenti, che vuol dire il 48% della cifra complessiva.

La classifica relativa al decennio 2015 – 2024 vede invece questo ordine di spesa:

  1. Juventus (18% per 327,4 milioni)

  2. Inter (12,4% per 215,6 milioni)

  3. Roma (10,5% per 182,6 milioni)

  4. Milan (8,6% per 149,8 milioni)

  5. Napoli (104,9 milioni per il 6%).

Cifre molto importanti, soprattutto se raffrontate ai ricavi generati dalle società di Serie A.

Nello stesso decennio 2015 – 2024 il fatturato netto (cioè senza le plusvalenze) dei club della massima serie ammonta complessivamente a 24,1 miliardi di euro, valore che raggiunge i 30,4 miliardi considerando anche le plusvalenze: i compensi degli agenti dei calciatori rappresentano il 7,2% del fatturato netto dei club e il 5,7% del fatturato lordo.

Procuratore

L’anno record è stato il 2016, con i compensi ai procuratori che hanno raggiunto il 9,5% del fatturato netto (8% del fatturato lordo). Nel 2024, invece, i dati sono stati appena sopra la media, con spese per gli agenti corrispondenti al 7,5% dei ricavi netti (5,97% di quelli lordi).

E’ poi interessante (e preoccupante) considerare che i numeri della Serie A, in rapporto ai ricavi conseguiti, sono più alti rispetto a quelli della ricchissima Premier League, sebbene anche in Premier i dati dell’ultimo anno manifestino una tendenza alla crescita: dal 2016 al 2023 i top club inglesi hanno pagato ai procuratori quasi 2,5 miliardi di euro, ma a fronte di ricavi netti complessivi pari a 45,8 miliardi di euro, e cioè quasi al doppio della Serie A, con un impatto dei pagamenti agli agenti del 5,45%.

Un’ultima considerazione: si sostiene spesso, anche da fonti autorevoli, che i grandi club italiani con situazioni debitorie molto rilevanti adottino in sede di calciomercato una politica oculata, ricorrendo a calciatori a parametro zero per evitare di sostenere costi di acquisto troppo elevati e dunque aggravare la situazione dei propri conti.

Se si leggono i numeri appena elencati si comprende però che la realtà è ben diversa, e che tra provvigioni pagate ai procuratori e mega ingaggi riconosciuti ai calciatori il costo del mercato sia molto rilevante anche per queste società, che in altri settori industriali e in altri contesti invece di continuare a spendere oltre le proprie possibilità dovrebbero obbligatoriamente ridimensionarsi.