Un sapore agro-dolce per l’Italia negli sport impegnati nella domenica appena trascorsa ma si sa lo sport è così. Si vince e si perde, a volte in maniera meno dolorosa ma c’è sempre dietro l’angolo la rivincita da andare a prendersi.

Bagnaia con la sua Ducati vince l’ultimo Gran Premio della stagione a Barcellona
Bagnaia vince ma non basta
Poteva essere una domenica eccellente sportivamente parlando per i colori azzurri ed invece non è andata così.
Nel primo pomeriggio Bagnaia, pur perdendo il titolo mondiale, aveva dato ancora una volta prova della sua classe vincendo l’ultima gara della stagione.
Certo l’obiettivo principale dell’anno gli è sfuggito per una manciata di punti ma il torinese ha messo in fila quest’anno un numero di successi da record, ben 18 di cui 11 nella giornata dedicata alla gara vera e propria e 7 nelle gare sprint.
A pesare sul bilancio complessivo sono stati gli 8 ritiri che gli hanno tolto tantissimi punti visto che nelle varie occasioni perse era tra i primi.
Il suo avversario, lo spagnolo Martin, ha invece accumulato solo 10 vittorie e tanti piazzamenti ma ha mancato il traguardo solo in tre occasioni.
Ora Martin porterà il numero uno all’Aprilia nel prossimo anno e Bagnaia si preparerà a tentare la scalata per riconquistare il titolo. In ogni caso l’annata è da considerarsi sia per lui che per la Ducati, che ha in pratica stravinto il mondiale costruttori mostrando una superiorità imbarazzante, più che positiva.

Jannik Sinner vince l’ATP Finals di Torino 2024
Sinner pigliatutto
L’attenzione si è poi spostata da Barcellona a Torino con la finale dell’ATP Finals che ha visto opposto Jannik Sinner all’americano Taylor Fritz.
Il ragazzo di San Candido ha nuovamente battuto Fritz con un doppio 6 – 4 come era avvenuto nella fase preliminare del torneo.
Sinner a questo punto è il terzo giocatore a poter vantare nello stesso anno due vittorie negli Slam e la vittoria nelle Finals. In questo incredibile score lo precedono temporalmente solo Roger Federer e Novak Djokovic.
Inoltre l’alto adesino ha messo a segno la settantesima vittoria dell’anno e può inoltre vantare un altro record relativo alle Finals: quello di essere stato l’unico a vincere senza perdere neanche un set nelle cinque partite disputate rispettivamente con De Minaur, Medvedev, Ruud e due volte Fritz.
Adesso il campione di Torino non si fermerà ma volerà a Malaga per raggiungere la squadra italiana che da giovedì sarà impegnata in Coppa Davis.

Il ct. Luciano Spalletti al termine della gara di Milano con la Francia
La sconfitta dell’Italia con la Francia
La nota dolente arriva purtroppo dalla nazionale di calcio.
La squadra messa in campo a Milano da Spalletti ha perso l’opportunità di qualificarsi come prima del gruppo B di Nations League a vantaggio della Francia.
I transalpini hanno restituito il 3 a 1 che l’Italia gli aveva rifilato a Parigi e grazie ad una migliore differenza reti pur a pari punti hanno vinto il girone.
Adesso all’Italia ai quarti di finale in programma a marzo 2025 toccherà una tra: Portogallo, Spagna e Germania.
La partita della nazionale ha mostrato sostanzialmente in generale una carenza di personalità nella squadra incapace di gestire il risultato, visto che sarebbe bastato anche perdere ma con un solo gol di scarto.
Gli azzurri hanno subito un gol a freddo, ad inizio partita e hanno stentato a replicare quasi che lo svantaggio ne avesse compromesso la tranquillità.
Inoltre c’è da dire che tutte e tre le segnature dei francesi sono maturate da palle inattive, una da calcio d’angolo e due dagli sviluppi di altrettante punizioni.
Questo particolare rilievo va esteso perché la nazionale anche in altre partite di questa Nations League ha subito reti da palle inattive, mostrando evidentemente una carenza che il ct dovrà cercare di colmare per evitare che si ripeta.
La partita poteva terminare con altro risultato se gli azzurri avessero mantenuto più equilibrio e meno voglia di reagire senza criterio.
Va detto che forse nell’occasione anche Luciano Spalletti avrebbe potuto fare qualcosa di più. Ci si riferisce allo schieramento iniziale con il quale ha previsto di giocare con una sola punta di ruolo, Retegui, che in pratica non si è mai visto in tutto il primo tempo.
Il cambio di modulo dettato forse da alcune assenze non ha prodotto i risultati sperati ma in ogni caso l’aver inciso poco nei confronti della difesa francese ha durante la partita creato difficoltà alla manovra dell’Italia che quando ha trovato la manovra, la profondità e la velocità, come nel caso della rete messa a segno da Cambiaso, ha evidenziato come gli azzurri avessero la possibilità di cambiare l’esito della gara.
In sostanza l’obiettivo massimo assegnato a questa partecipazione è stato raggiunto e quindi tutto quello che di positivo ha fatto vedere questa nazionale rinnovata non deve essere dimenticato.
Ora toccherà giocare con una delle tre squadre più forti d’Europa ma forse non sarà un male perché le due partite previste potranno fornire a Spalletti ulteriori informazioni e conferme sulla strada intrapresa.